Cinque a giorni a Malta e Gozo

MALTA: UN VIAGGIO SULLE SPALLE DEI GIGANTI

Ci sono viaggi in cui più che la meta ciò che conta è riuscire a partire, ad arrivare al momento in cui l’aereo stacca finalmente le ruote dalla pista e tu puoi riprendere a respirare.

Il viaggio a Malta è iniziato così. Una meta non pianificata, né pensata prima: avevo semplicemente voglia e bisogno di partire dopo un anno durissimo.

E vi dirò, nonostante non avessi molte aspettative, questo paese mi ha davvero stupito. Credo di poterlo definire un luogo unico nel suo genere, un’isola sperduta nel Mediterraneo con un mix di storia e culture raro. Si parla inglese e si guida a sinistra, ma il paesaggio è arabeggiante, così come la cucina e gran parte della popolazione. La sua lingua è espressione perfetta di tutto ciò che è stata nella storia: una terra di popolazioni antiche, come dimostrano le centinaia di megaliti che popolano tutta l’isola, una terra di conquistati e conquistatori: gli ottomani, i normanni di Sicilia, i Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, e poi gli inglesi che hanno lasciato Malta solamente nel secondo dopoguerra.

Cos’altro dire: che il viaggio sulle spalle dei giganti abbia inizio.


SCELTA DELL’ITINERARIO E ORGANIZZAZIONE PRE- PARTENZA

Periodo di viaggio
Io e mio marito abbiamo visitato Malta durante il ponte dell’8 dicembre 2022 (dal 7 all’11). Di solito questo non è il periodo prediletto dai turisti per visitarla, ma proprio per questo ve lo suggerisco: ci sono poche persone, il clima è mite - la temperatura oscilla sempre tra i 15 e i 20 gradi – insomma, ci sono gli ingredienti perfetti per una vacanza degna di questo nome. Anche per questa ragione l’abbiamo scelta come meta: avevamo bisogno di una località tranquilla e non troppo distante, e Malta ci è sembrata il connubio perfetto tra queste due cose.

Spostamenti e pernottamento

Faccio una premessa: per questo viaggio non abbiamo prenotato personalmente voli, auto e hotel. Ci siamo appoggiati all’agenzia che sta organizzando il nostro sfortunatissimo viaggio di nozze (che speriamo di fare finalmente nel 2023!); avevamo un voucher aperto da tempo e così abbiamo voluto investirlo in questo piccolo viaggetto.

In ogni caso sono tutte scelte che potete fare tranquillamente in autonomia. Il volo è quello Ryanair che parte ogni mercoledì pomeriggio da Treviso e arriva all’aeroporto internazionale de La Valletta dopo circa due ore di viaggio.

Per quanto riguarda l’auto, in aeroporto troverete moltissimi servizi di rental car: per noi è stato scelto Sicily by Car. Molto economico senza dubbio, ma diciamo che poteva andarci meglio nella scelta della macchina. Ci hanno dato una Peugeot piuttosto vecchiotta, con tanto di ruote a terra. 😀 Per il prezzo del noleggio però ne vale la pena; abbiamo speso solo circa 100€, un terzo di quanto speso in Normandia a maggio dello stesso anno.

Abbiamo deciso di affittare l’auto anche questa volta per essere più liberi negli spostamenti. Guidare a Malta è un po’ come guidare in Inghilterra ma sulle strade siciliane. 😀 Si guida a sinistra (già di per sé difficilissimo), ma ci sono regole e strade assurde, spesso si fa fatica a capire come muoversi. Perciò state all’erta, anche perché purtroppo la polizia di Malta è lì pronta per fare multe ai poveri turisti inesperti. Anche noi ci siamo portati a casa uno di questi simpatici souvenir dopo soli cinque minuti dal nostro arrivo. LOL.

Abbiamo alloggiato all’hotel Valentina, un bellissimo albergo a St. Julian’s che vi consiglio sia per la struttura e i servizi, che per la pulizia – il che non è scontato! Grazie alle magie della bassa stagione lo abbiamo pagato pochissimo. 😊

Scelta dell’itinerario

Arrivando mercoledì sera e ripartendo domenica mattina, siamo stati cinque giorni a Malta ma ne abbiamo avuti tre effettivi per visitarla. Tre giorni sono più che sufficienti per visitare la maggior parte dell’isola includendo anche la sua sorellina, Gozo. L’arcipelago di Malta sarebbe composto anche da una terza isola, Comino, che però d’inverno non è accessibile e che quindi non abbiamo potuto visitare.

Secondo le previsioni, sabato avrebbe piovuto (e così è stato) per cui abbiamo concentrato la visita dei posti naturalistici più belli nelle giornate di giovedì e venerdì, lasciando per sabato la visita della capitale, La Valletta.

A questo proposito, vi do un consiglio essenziale: se avete intenzione di visitare l’Ipogeo, l’unico tempio megalitico sotterraneo al mondo, informatevi con larghissimo anticipo per i biglietti. Le visite infatti sono molto contingentate (max 10 persone per turno) perciò i tempi di attesa sono piuttosto lunghi.


GIORNO 1: ARRIVO A MALTA

Più che primo giorno possiamo parlare di prima serata. 😊Siamo infatti arrivati a Malta intorno alle 18.30 e abbiamo subito ritirato l’auto a noleggio. Dopo un inizio dolce amaro con tanto di multa, ci siamo spostati verso la zona di St. Julian’s per raggiungere il nostro albergo, l’Hotel Valentina.

Per cena abbiamo deciso di fare una passeggiata a St. Julian’s, fermandoci in uno dei ristoranti della zona. Ne abbiamo scelto uno sul lungo mare, il ristorante Gululu. Che emozione poter mangiare fuori tranquillamente in una sera del 7 dicembre! Questo piccolo e tipico ristorantino ci è molto piaciuto, il personale è stato super cordiale e il cibo una bella sorpresa. La cucina Maltese strizza l’occhio a quelle orientali e nord africane, si prediligono le spezie, i legumi e le verdure, anche se in molti piatti la carne non manca, come la celebre Maltese sausage e il coniglio, che ahimè è tipico della zona.

Il lungomare di St. Julian's

GIORNO 2: LA MALTA DELLE SCOGLIERE E DEI GIGANTI DI PIETRA

Il nostro secondo giorno è cominciato con la visita del Blue Grotto. Ho adorato i nomi di alcune località (come in questo caso 😊) e in generale la lingua Maltese mi ispira un sacco: è un mix incredibile tra arabo, italiano e inglese. Se a volte proverete a leggere delle frasi in Maltese vi accorgerete di quante parole in italiano ci sono. È l’eredità lasciata dal Regno di Sicilia che dominò ed ebbe un’ampia influenza sull’isola nell’undicesimo secolo.


Il Blue Grotto si trova nel paesino di Wied Iz-Zurrieq e si tratta di un grande arco naturale caratterizzato da una splendida acqua azzurra corallina. Per poter godere appieno della vista, è stato creato un punto panoramico facilmente raggiungibile in auto. Ovviamente noi non lo sapevano e quindi abbiamo parcheggiato giù in centro paese, facendoci tutta la salita fino alla “terrazza” panoramica. :) A dire la verità però non è stato un male, perché in questo modo abbiamo potuto vedere tutto il meraviglioso paesaggio costiero, e ammirare da vicino il meraviglioso forte che vedete nella foto qui sotto:


Dopo questa prima tappa, ci siamo diretti verso uno dei moltissimi siti archeologici presenti a Malta: i templi megalitici di Hagar Qim e Mnajdra.

Nonostante la sua posizione, Malta conta una storia millenaria di insediamenti umani. I templi megalitici che pullulano in tutta l’isola sono la testimonianza diretta delle numerose popolazioni primitive che vissero sull’isola circa 5000 anni fa. I Templi di Hagar Qim, di Gigantia, l’Ipogeo sono solo un esempio di queste incredibili strutture megalitiche di cui purtroppo non si conosce molto. Non si sa con certezza come sia stato possibile che gli uomini del tempo, con i pochi strumenti a loro disposizione, siano riusciti a realizzare questi complessi, né quale fosse precisamente il loro scopo. Forse è anche per quest'alone di mistero che li circonda che risultano così affascinanti.

Resti dei templi megalitici di Hagar Qim e Mnajdra

I Templi di Hagar Qim si trovano proprio sulla costa e si tratta di due siti megalitici collegati tra loro da lunghe passerelle in mezzo al verde. Oggi sono tutelati da un ente museale, il quale con un costo di 10€ permette la visita di un’ala didattica che spiega brevemente la storia del sito e di visitare ciò che è rimasto di questo complesso templare. Nel museo troverete un QR code da cui scaricare gratuitamente un'audio guida che vi accompagnerà passo dopo passo lungo tutto il tragitto. Visitare questi luoghi è davvero un privilegio, perché, come potete immaginare, essendo costruiti di sola pietra sono sottoposti ad erosione continua. Ovviamente con gli strumenti odierni sono state trovate molte tecniche di conservazione, ma purtroppo non si può nulla contro il tempo e potrebbe succedere che le future generazioni non arrivino a conoscere questi siti.

Passerella che collega i due siti megalitici

Da vera gattara quale sono, non ho potuto fare a meno di notare che Malta, un po’ come la Grecia, è un’isola di gatti. Ci sono tantissimi gatti in giro, purtroppo la maggior parte randagi, che vivono grazie ai turisti o ad alcuni signori del posto. Proprio all’uscita dai Templi di Hagar Qim abbiamo assistito alla bellissima scena di un anziano signore che arrivato sulla sua motocicletta ha richiamato col clacson una colonia di una dozzina di gatti per dar loro da mangiare. 😍


Dopo la visita dei Templi ci siamo spostati in un altro punto molto famoso di Malta, le scogliere di Dingli che prendono il nome dal piccolo paesino vicino. Si tratta di scogliere a picco sul mare, circondate da un bellissimo paesaggio tipico della macchia mediterranea.

Siamo rimasti qui un bel po’, per goderci il mare e scattare alcune (*molte 😁) foto e poi per pranzo abbiamo deciso di fermarci in un ristorante poco distante, il The Cliffs. Sulle scogliere abbiamo trovato davvero pochissime persone, ed entrando al The Cliffs ci siamo resi conto del perché: erano tutti lì a mangiare. 😅 Ci siamo comunque fermati, dato l’orario e la fame, ma purtroppo abbiamo aspettato tantissimo per essere serviti, più di un’ora. Devo dire però che si sono fatti perdonare perché la cucina era buonissima, io ho preso un’insalata al formaggio di capra che era davvero deliziosa.

Vista dalle scogliere di Dingli



Dopo pranzo ci siamo dedicati alla visita di Medina, l’antica capitale di Malta. Rispetto a La Valletta, Medina mi è sicuramente piaciuta di più: mi è parsa più intima e storica, meno commerciale e anche un po’ meno sporca dell’attuale capitale. Il suo stile è molto arabeggiante, con moltissimi edifici in pietra, il materiale più usato per le costruzioni sull’isola. Da un lato mi ha ricordato il sud della Sicilia, con le sue chiese in muratura antiche e ricche di storia. Dopo aver fatto un giro del centro, addobbato di mercatini per le feste di Natale, abbiamo deciso di fermarci a visitare le catacombe di Saint Paul.

Strada in pietra in centro a Medina

Il costo del biglietto è di 6€ e permette di visitare questo sito che è davvero conservato e strutturato bene. Le catacombe si sviluppano sotto terra in un’area di 10.000 m² e oggi si possono visitare solo parzialmente accedendo da una sorta di piccoli tempietti situati in vari punti dell’ampio giardino sovrastante. L’esperienza è davvero incredibile, il pensiero di passeggiare sotto terra dove migliaia di anni fa venivano sepolti centinaia di cadaveri mette i brividi ma al contempo affascina moltissimo. Ovviamente oggi non è rimasto più nulla dei corpi, ma lo scenario non è difficile da immaginare. Oltre ai punti di accesso alle catacombe, il sito offre diversi punti esplicativi, dove imparerete a conoscere la storia di questo luogo e come si è riusciti a preservarlo fino ad oggi. Come vi accennavo ci sono delle tecniche di conservazione pazzesche, che spaziano dalla luminosità e temperatura all’interno delle catacombe, agli alberi che vengono piantati sopra le catacombe, fino alle modalità di accesso dei turisti. Una vera scienza!

L'interno delle catacombe di St. Paul

Uno dei piccoli templi di accesso alle catacombe

Prima di rientrare in albergo, abbiamo fatto un’ultimissima tappa alla Roccia del Sale, per ammirare il sole tramontare sul mare. Una vista davvero mozzafiato, vi consiglio di concedervi un tramonto maltese da questo punto.

Dopo una sosta in hotel, siamo andati a cena e questa volta abbiamo scelto il ristorante The Avenue, convenzionato con il nostro albergo. Il locale è molto bello, situato in un moderno palazzo di Saint Julian’s. Il cibo però non ci ha fatto impazzire, c’erano quasi solo piatti italiani cucinati però alla maniera “estera”. Il ristorante è molto frequentato, quindi non aspettatevi una cenetta a lume di candela. 😅

GIORNO 3: ALLA SCOPERTA DI GOZO

Il terzo giorno a Malta è stato senza dubbio il mio preferito, con la visita di Gozo, la seconda delle isole dell’arcipelago ma secondo me la più bella e caratteristica.

Gozo si raggiunge tramite traghetto, il quale si può prendere in due diversi punti di Malta: da La Valletta o, come abbiamo fatto noi, dal paesino di Cirkewwa, una zona meno trafficata a circa 20 minuti da St Julian’s, sul lato ovest dell’isola. Il traghetto trasporta anche le auto e il biglietto non si paga all’andata ma direttamente al ritorno. La tratta è di circa una mezz’oretta, nella quale potrete scendere dal vostro veicolo e ammirare il paesaggio intorno a voi dalla prua, oppure fermarvi al bar a consumare qualcosina prima di scendere.

La nostra prima tappa a Gozo è stato il paesino di Mgar Ix-Xini. Il paesaggio lungo il tragitto per raggiungerlo è meraviglioso: una via di mezzo tra far west, nord Africa e Sicilia. Distese intere di verde, di piante di fichi d’India, punteggiate qua e là da ranch e case in pietra, con uno skyline di palazzi storici bellissimi. Per godercelo appieno siamo scesi dall’auto lasciandola in uno spiazzo a caso e abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni.



Mgar Ix-Xini non è una tappa molto nota di Gozo, infatti l’abbiamo trovata praticamente deserta. Non abbiamo capito il perché, visto che è davvero un piccolo gioiello. Ma in fondo è stato meglio così, abbiamo potuto vivercela tranquillamente, senza la ressa di gente che di solito rovina la permanenza in posti così belli. Dopo esserci fermati per un pochino sulla scalinata che accede direttamente al mare, abbiamo preso un piccolo sentiero che permette di osservare Mgar Ix-Xini dall’alto, con una splendida vista sulla Torre di Guardia, roccaforte voluta dai Cavalieri di San Giovanni nel 1600. D’inverno questa zona è praticamente deserta, però abbiamo visto moltissime casette vacanza e ristoranti, in cui sicuramente in primavera-estate sarebbe bello fermarsi. Anche qui abbiamo trovato una coppia di gattini randagi tenerissimi che, abituati al molto cibo in estate, d’inverno soffrono la fame e così si fermano ad ogni passante che dà loro un po’ di confidenza. 😢

Scalinata d'accesso al mare

Gattini randagi 😞

Vista sulla Torre di Guardia

All’ora di pranzo circa abbiamo lasciato Mgar Ix-Xini e ci siamo spostati verso Rabat. Non è stata in alcun modo una partenza intelligente, visto che siamo arrivati all’ora di punta trovando un traffico micidiale. Anche per trovare parcheggio è stata un’impresa ardua, ma alla fine abbiamo avuto una botta di 🍑 trovando un posto in un parcheggio di fortuna ricavato da un ex stadio. Fate attenzione, perché anche a Malta esistono i parcheggiatori abusivi, e noi purtroppo ci siamo cascati lasciando ad un signore alquanto sospetto 2€ (non dovuti) per la sosta. Niente di che, però quando siamo tornati nel pomeriggio e abbiamo visto che non c’era più nessuno a chiedere soldi per parcheggiare, ci siamo sentiti un pochino presi in giro.

Dopo aver pranzato al Cafe Jubilee, un locale super carino a tema Belle Epoque, ci siamo spostati verso il cuore storico di Rabat, la Cittadella di Victoria. Posta su una collina nel cuore di Rabat e Gozo, è una sorta di città fortificata circondata da una lunga cinta muraria, che all’interno custodisce diversi edifici di importanza storica: tra gli altri la Cattedrale dell’Assunta, diversi musei e le prigioni. Se si vuole accedere a questi ultimi, è necessario un biglietto d'ingresso che potrete acquistare al centro visitatori. Noi però abbiamo deciso di fare solo una passeggiata tra le viuzze di pietra e di passeggiare sulle mura, da cui si ha una vista bellissima su tutta Rabat. Da quassù potrete vedere anche la statua del Cristo, che con la mente vi porterà un po’ in Brasile.

Vista dalla Cittadella di Victoria

Viuzza della Cittadella

Vista del Cristo

Verso metà pomeriggio abbiamo ripreso l’auto e siamo arrivati all’ultima tappa della giornata: le scogliere vicine all’ex Azure Window. Noi le abbiamo viste in un pomeriggio uggioso e ventoso, ma questo ha reso il panorama ancora più suggestivo. L’Azure Window era un grande arco naturale di roccia, che però qualche anno fa è crollato; oggi si riesce a vedere solamente la prima porzione di colonna, che ancora resiste alla forza delle onde. Potrete però rifarvi la vista con le Natural Pools e il Blue Hole, degli altri complessi di roccia che creano dei giochi d’acqua e delle sfumature di colore bellissime.

Quello che resta dell'Azure Window

Natural Pools

Blue Hole

Nel tardo pomeriggio siamo tornati in albergo e per la sera abbiamo scelto un altro ristorantino vicino al nostro albergo, il ristorante italiano Santini. Sì devo ammettere che siamo stati un po’ pigri con la scelta del cibo a Malta, spesso abbiamo prediletto ristoranti vicini e quasi sempre con menù italiano. Nel caso del Santini, nonostante l’antipatia della responsabile di sala, è stata una cena strepitosa, vino e cibo erano buonissimi e si sentiva che era tutto autenticamente italiano. Abbiamo notato che l’isola pullula di ristoranti italiani, ma molto spesso sono gestiti da personale 100% italiano, per cui servizio e menù sono davvero buoni.

GIORNO 4: TOUR DELLA CAPITALE - LA VALLETTA


Come previsto il quarto giorno è stato il più brutto dal punto di vista del meteo. Per questo abbiamo deciso di lasciare la visita de La Valletta per ultima, sapendo di poter passare più tempo in posti chiusi rispetto al resto dei giorni.

Come vi accennavo all’inizio, una delle tappe più famose e amate della capitale è l’Ipogeo, ma bisognerebbe prenotare l’ingresso con largo anticipo, cosa che che purtroppo noi ci siamo dimenticati di fare. Al mattino però abbiamo comunque deciso di provare a vedere se ci fosse stata qualche disdetta dell’ultimo minuto; così abbiamo scoperto che vengono tenuti apposta dei biglietti last minute per i turni delle 12 e delle 16, che però vengono fatti pagare 50€ anziché 35€ (costo del biglietto standard). Abbiamo meditato molto, ma alla fine abbiamo pensato che forse sarebbe stata la nostra sola occasione di visitare l’Ipogeo e così abbiamo acquistato due biglietti last minute per la visita delle 16.

Avendo riservato l’Ipogeo per il pomeriggio, abbiamo trascorso tutta la mattinata e il dopo pranzo a La Valletta. Abbiamo lasciato l’auto nell’ampio parcheggio de La Floriana (al costo di 4€) e abbiamo girato il centro città a piedi. Da questo parcheggio potrete incamminarvi lungo un grande viale che a Natale ospita casette e addobbi natalizi. Questo vi porterà fino alla piazza della Fontana del Tritone, anch’essa ricca di diverse attrazioni a tema, come il villaggio di Santa Claus e installazioni luminose a forme di renne ed orsetti. Superato questo punto potrete proseguire entrando nel cuore de La Valletta, proseguendo oltre le mura dove oggi ha sede il Parlamento.

Barakka Gardens

Come prima cosa siamo andati ai Barakka Gardens, i celebri giardini della capitale da cui si ha una vista meravigliosa sulle Tre Città. Da qui si può prendere anche un traghetto che porta dalla parte opposta della baia, ma noi non avevamo molto tempo quindi abbiamo preferito saltare quest’attività.

Vista sulle Tre Città

Abbiamo proseguito la visita del centro città passando per la famosa Cattedrale di San Giovanni, che ospita le tombe di alcuni Grandi Maestri dell’Ordine e un’opera di Caravaggio (La Decollazione). Mi sarebbe piaciuto entrare, però c’era tanta coda fuori e il biglietto sarebbe costato altri 15€; avendo speso già molto per l’Ipogeo non ce la siamo sentita di spendere ancora. In prossimità dell’ingresso laterale della Cattedrale, ai piedi del monumento di bronzo lì accanto, troverete un piccolo santuario a memoria di Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa assassinata nell’ottobre del 2017.

Avremmo voluto visitare tra gli altri il Palazzo del Grande Maestro, situato poco lontano dalla Cattedrale, ma sfortunatamente era chiusa per lavori e non siamo potuti entrare. 😞

Abbiamo quindi dirottato la nostra attenzione sul Forte di Sant’Elmo, che si trova nella riva opposta ai Barakka Gardens; bisogna camminare un pochino per raggiungerlo. Anche qui il costo del biglietto non è proprio economicissimo (10€), ma abbiamo voluto fermarci perché ci sembrava molto bello ed interessante, e in più non c’era coda per entrare. In effetti a me è piaciuto molto: all’esterno il forte conserva ancora tracce di artiglieria del passato (cannoni, spade, ecc.), mentre all’interno le stanze sono state adibite a museo e ogni sala spiega nei dettagli la storia di Malta: dall’insediamento dei Cavalieri dell’Ordine fino all’Occupazione degli inglesi e infine le guerre mondiali e l’ottenimento dell’indipendenza negli anni ‘60.

Vista dal Forte di Sant'Elmo

Per pranzo, anche per ripararci dalla pioggia, abbiamo cercato un posto dove mangiare e ci siamo fermati al Soul Food, anche questo un bellissimo posticino gestito da italiani specializzato in cucina vegetariana e vegana.

Dato che il tempo non accennava a migliorare, abbiamo fatto una capatina al Food Market, una galleria che ospita diversi stand gastronomici e un grande supermercato multietnico. Abbiamo avuto la fortuna di vedere anche il Nice Things Market, un’esibizione temporanea che raggruppava decine di artisti e artigiani da tutto il mondo che mostravano e vendevano i loro bellissimi lavori.

Dato che ci ha ispirato molto la scalinata all’ingresso del palazzo, abbiamo dato un’occhiata veloce anche ad una mostra temporanea (gratuita) allestita allo Spaju Kreattiv. La mostra in realtà non ci è piaciuta molto, ma ho molto apprezzato il fatto che abbiano creato uno spazio così in città, tra l’altro accessibile a tutti.

Alle 16 è finalmente arrivato il momento tanto atteso: la visita dell’Ipogeo di Ħal Saflieni. Nonostante il prezzo chiaramente eccessivo, la visita è organizzata davvero bene. Una volta raggruppati tutti i visitatori previsti per il turno, le guide del museo vi chiederanno di lasciare i vostri effetti personali in un armadietto (foto e video non sono permessi all’interno dell’Ipogeo) e vi consegneranno un’audio-guida che vi accompagnerà durante l’intero percorso. Prima di addentrarsi sotto terra, vi verranno mostrati due video riguardanti la scoperta del sito, la sua storia millenaria e la sua attuale conservazione. L’Ipogeo venne scoperto per caso nel 1902, dopo essere rimasto sepolto per secoli sotto decine di altre costruzioni. Negli anni furono scoperti i suoi tre livelli (10m di profondità totale) e rinvenuti diversi oggetti e solo pochi resti degli oltre 7000 corpi che si stima vennero qui sepolti. I corpi non sparirono magicamente, bensì gli scheletri si frantumarono lentamente grazie all’azione erosiva dell’umidità della roccia. Qualche anno dopo la sua scoperta, l’Ipogeo venne utilizzato anche come rifugio anti-bombe, e ciò contribuì alla sua veloce deteriorazione. Per questo negli ultimi decenni è stato messo sotto protezione, usando varie tecniche di conservazione e limitando il numero di persone in visita. Si sa davvero pochissimo sul perché e chi creò quest’incredibile struttura. Ciò che è noto è che furono popolazioni primitive di 5000/6000 anni fa a dare vita a questo luogo magico, basandosi su ideologie e metodi di scultura e costruzione che probabilmente non conosceremo mai.
La visita dell’Ipogeo dura circa un’ora e si sviluppa lungo dieci punti in cui verrete accuratamente accompagnati dalla guida. Non si scende molto in profondità, ma comunque ciò che si riesce vedere è pazzesco: resti di antiche pitture rupestri sulla pareti, ma soprattutto il Sancta Sanctorum, interamente scolpito nella roccia. Essendo sottoterra, è ancora possibile osservare il tetto del tempio, cosa che nei restanti templi megalitici all’aperto è impossibile dato che è uno dei primi punti a cedere con l’erosione del tempo.

La sala principale del Sancta Sanctorum (credits: https://viaggimalta.it)

Per la nostra ultima serata a Malta avevamo intenzione di fare un ultimo giro a St. Julian’s, ma la stanchezza ha preso il sopravvento e così abbiamo deciso di provare uno dei tanti food delivery disponibili a Malta, attraverso l’app Wolt. So che per molti non sarà chissà cosa, ma per noi che abitiamo in una zona senza consegne a domicilio è davvero strepitoso poter prenotare il cibo da asporto avendo decine di ristoranti tra cui scegliere. E per questa volta niente italiano, ma thailandese. 😉

GIORNO 5: LE BARCHE HANNO GLI OCCHI - MARSAXLOKK

Per la nostra ultima mattina a Malta abbiamo pianificato la visita del piccolo paesino di pescatori Marsaxlokk. Dovendo consegnare l’auto in aeroporto alle 11, si è prestato perfettamente dato che si gira in una, massimo due ore. La domenica mattina Marsaxlokk ospita il mercato del pesce, anche se in realtà questo è un po’ marginale rispetto al resto delle bancarelle che vendono di tutto: vestiti, cianfrusaglie, giochi, dolcetti, formaggi, ecc. Potrete lasciare l’auto nell’ampio parcheggio vicino al porto, e percorrere tutta la banchina dove si posizionano i vari stand. Marsaxlokk è conosciuta soprattutto per le sue barche coloratissime, che con i loro occhietti sorvegliano numerose il porto della cittadina.


Barca tipica di Marsaxlokk

Vendita di semi e legumi al mercato del pesce 

Il nostro viaggio si è concluso poco dopo pranzo, prendendo l’aereo che ci ha riportati in Italia.

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Spero che questo mio racconto di viaggio vi sia piaciuto e vi abbia ispirato a visitare questa piccola ma affascinante isola del Mediterraneo.

See you on my next journey!

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