Quattro giorni in Normandia e Bretagna

Ho scritto il mio ultimo post quasi un anno fa ormai. Mi sembra essere passata una vita intera, tante cose sono successe e cambiate... E sono cambiata molto anche io. 

Questi mesi mi hanno demolito, sfiancato, mi hanno fatto perdere la voglia di scrivere, scrivere di me, dei miei viaggi, di tutta la mia vita. Ma ora, mentre sono qui e riprendo la penna in mano, mi rendo conto che no, non è finita così. Ho voglia, anzi, bisogno di ricominciare, di ripartire. Per me stessa, per i compagni di viaggio che ho ancora la fortuna di avere al mio fianco e per quelli che purtroppo non sono più qui con me. 

E voglio ripartire da qui:

Da quest'isola, che da secoli se ne sta arroccata, fiera e fragile sulle coste della Bretagna. 

***

Un viaggio che avevamo un po’ buttato lì l'anno scorso, pensando "sì, sarebbe bello: la Normandia, la Bretagna, i luoghi simbolo della seconda Guerra Mondiale", e che poi quest'anno in mezzo alla tempesta e per i nostri 30 anni abbiamo deciso di fare. Non è stato un viaggio lungo – soli quattro giorni – ma è stato comunque uno dei più intensi fatti finora, per i luoghi visti, le emozioni provate, le storie ascoltate. 

ITINERARIO

E' stato veramente difficile scegliere le tappe di questo di viaggio, perché le cose da vedere in Normandia e Bretagna sono tantissime. Noi avevamo dei posti del cuore da includere, quindi siamo partiti da quelli per poi circoscrivere le mete raggiungibili più facilmente senza rendere il tutto troppo stancante. A malincuore ad esempio abbiamo dovuto escludere Dunquerque, perché troppo distante. :( Ma la terremo sicuramente per un prossimo viaggio in Normandia!

Le mete principali del nostro viaggio sono state:

1) PARIGI
2) ETRETAT
3) OMAHA BEACH
4) MONT ST MICHEL - NANTES 

Immagine da Google Maps

Da qui abbiamo quindi definito come organizzarci con il volo e il noleggio dell'auto.

Abbiamo deciso di atterrare a Parigi e decollare da Nantes, per comodità di distanza. Atterrando nella capitale non abbiamo potuto fare a meno di dedicarle un giorno di visita, e così abbiamo noleggiato l'auto la mattina del secondo giorno da Parigi Beauvais. Ci sono diverse opzioni per il car rental, ma preparatevi perché sono tutte molto care (probabilmente vista la disastrosa situazione post Covid!). Noi abbiamo scelto l’azienda AVIS e per tre giorni di noleggio da Beauvais (che è più economico di Parigi centro o CDG) a Nantes (aeroporto), abbiamo speso circa 350€, praticamente quanto abbiamo speso per una settimana in Portogallo quattro anni fa.

Per quanto riguarda gli alloggi, abbiamo agito come in Scozia, prenotando le prime due notti e lasciando l'ultima da prenotare on the road in base a dove ci saremmo trovati. Come sempre, Booking è stato il nostro alleato. 

- PARIGI > abbiamo alloggiato nell'hotel DISTRICT REPUBLIQUE, che definirei senza infamia e senza lode. La posizione è ottima per raggiungere la metro, le stanze sono però un po' piccole, anche se stranamente abbastanza pulite. Merita decisamente la sufficienza per gli standard di Parigi. 

- NORMANDIA > abbiamo alloggiato in un paesino vicino ad Etretat, Genneville, e precisamente a LES APPARTS. Senza dubbio il posto più bello dove io abbia mai pernottato finora. Si tratta di due appartamenti abbastanza grandi, tutti in legno e in stile provenzale, completamente immersi nella campagna normanna. La proprietaria è una signora molto cordiale che dirige anche il ristorantino proprio a fianco a Les Apparts, molto comodo per cenare senza spostarsi troppo.


- BRETAGNA > Ad Avranches, tra Mont St Michel e Nantes, siamo stati a LE DOMAINE DE PIVETTE che definirei...un'esperienza surreale. :) Sia per il tipo di alloggio – si tratta infatti di piccole "igloo" di legno, caratteristiche e uniche nel loro genere – sia (e soprattutto) per i proprietari, che per una recensione da 8 e mezzo su Booking ci hanno "insultati" e stalkerati per giorni chiedendo un voto più alto!

GIORNO 1: PETIT TOUR DI PARIGI

A Parigi sia io che mio marito e compagno di viaggio eravamo già stati in gita alle superiori. Ok, le città viste con la scuola è un po' come non averle viste :P ma non avendo molto tempo abbiamo deciso di dedicarci solo un giorno, facendo un veloce giro del centro. Solo una è stata la tappa pianificata della giornata: il cimitero di Pere Lachaise, che io non avevo ancora avuto l'occasione di visitare. Nonostante avessimo poco tempo, abbiamo comunque scarpinato tantissimo, superando i 30.000 passi giornalieri! Ma Parigi è magica e ti spinge a fermarti ad ogni angolo. :) 

Qui sotto vi riassumo il nostro petit tour di Parigi. 

ITINERARIO DEL MATTINO

- LOUVRE: avendolo già visitato in passato, abbiamo solo fatto una passeggiata all'esterno per ammirare la splendida piramide di vetro simbolo del museo più famoso di Parigi e probabilmente del mondo. Se avete più tempo dovete assolutamente inserire la visita del Louvre tra le cose da fare e perdervi i tra i quadri di Leonardo, Delacroix, David e tutte le altre bellissime opere che ospita.

- GIARDINI DELLE TUILERIES: il polmone verde e il giardino più antico di Parigi. Sono deliziosi e curati benissimo, il che non è scontato per questa città che purtroppo per tanti versi è sporca e decadente. Abbiamo avuto anche la fortuna di vedere un capretta brulicare per i giardini, strettamente sorvegliata dalle sue guardie del corpo (controllare caprette nei parchi di Parigi mia aspirazione lavorativa! :)

Nel terrazzo sopraelevato presente nei giardini si può vedere anche la facciata del Musée d'Orsay, il museo degli impressionisti, altra tappa che vi consiglio senza dubbio di includere: sia la struttura del museo che la sua collezione sono meravigliosi.

Artista ai Giardini delle Tuileries

Capretta dei Giardini: d'estate la lasciano brulicare
per tenere il prato ordinato :) 

- MUSEO DELLE ARMI: passeggiando attraverso dei bellissimi giardini, arriverete al palazzo che ospita il Museo delle Armi e la monumentale tomba di Napoleone; attenzione, perché l'ingresso è a pagamento (15 euro).

I giardini del Museo delle Armi

- LUNGO SENNA: dedicate un po' di tempo a passeggiare lungo la Senna, il panorama è senza dubbio malinconico e meraviglioso. E se potete, regalatevi una gita su un bateau mouche, i caratteristici battelli parigini da cui avrete una splendida visuale dei maggiori monumenti della città. Consigliata soprattutto la sera, con tutto il romanticismo che la Ville Lumière ha da offrire. :)

- TORRE EIFFEL: IL simbolo di Parigi, l'opera costruita nel 1889 per l'esposizione universale e a cui i parigini non hanno più saputo rinunciare. Noi abbiamo mangiato al sacco con quiches e panini nei campi marzi di fronte alla torre, la pausa pranzo che vorrei fare tutti i giorni dell’anno. :) 

Pranzo con vista Torre Eiffel

Scorcio sulla Torre Eiffel dal lungo Senna

ITINERARIO DEL POMERIGGIO 

- CATTEDRALE DI NOTRE DAME: non potevamo fare a meno di fare un salto a vedere Notre Dame dopo il tremendo incendio che l'ha colpita nel 2019. La facciata è già in buone condizioni mentre il resto dell'edificio è ancora sotto restauro. Vi consiglio di fare un salto nel piccolo mercatino floreale che è lì a pochi passi,  davvero carino e caratteristico. 

Mercatino floreale a due passi da Notre Dame

- CIMITERO PERE LACHAISE: più che un cimitero, lo definirei una piccola città. Si estende per circa 44 ettari ed è pieno di viuzze, alberi e monumenti. Le tombe sono di per sé delle vere e proprie opere d’arte, ognuna ha qualcosa di unico e surreale. Sono moltissime, eppure la sensazione che proverete è di doverle vedere tutte. Come già saprete qui troverete moltissime tombe illustri: qui riposano tra gli altri Oscar Wilde, Amedeo Modigliani, Victor Hugo, Edith Piaf e Jim Morrison. Ci sono però anche tombe di persone comuni, come per esempio una giovanissima ragazza morta durante l'attentato al Bataclan, che ci ha colpito molto. 


Tomba di Oscar Wilde

Omaggi sulla tomba di Amedeo Modigliani

Tomba di Jim Morrison

- La sera, dopo una doccia veloce in hotel, siamo usciti di nuovo alla volta di MONTMARTRE, la collina più celebre di Parigi dove si erge la Basilica del Sacro Cuore. Sempre bellissima, anche se è stato un po' deludente perché la ricordavo come un posto intimo e silenzioso, mentre invece questa volta era circondata da gente che faceva festa, ballando e cantando sonoramente. Abbiamo cenato nel quartiere di Montmartre, in un locale ai piedi di una delle scalinate che porta alla Basilica, di cui non mi ricordo il nome... e forse è meglio così. :D Per riprenderci dallo shock culinario ci siamo regalati una crêpe nel tragitto verso la MAISON ROSE, la famosa casa rosa oggetto di diverse opere d’arte e che oggi, come all’epoca, ospita un ristorante in cui è possibile cenare.

La Basilica del Sacro Cuore sulla collina di Montmartre

GIORNO 2: ARRIVO IN NORMANDIA E VISITA ALLE SCOGLIERE DI ETRETAT E BRUNEVAL

Il secondo giorno siamo entrati nel vivo del viaggio e la prima meta della nostra Normandia è stata ETRETAT. È un piccolo paesino situato sulle coste dell’oceano, reso celebre dai diversi quadri impressionisti raffiguranti le sue meravigliose scogliere gemelle, che delimitano ad est e ad ovest il litorale di questa cittadina. 

Il tragitto Beauvais-Etretat è di circa due ore e mezza e ti porta fin da subito nel cuore della campagna normanna: le immense distese di campi, le praterie, gli animali, le tradizionali casette… Bellissimo. 

Vi accorgerete subito di essere arrivati ad Etretat per via del traffico. Per arrivare infatti c’è un’unica strada e dato che i visitatori sono tanti la coda è assicurata. Per questo vi consiglio di non provare nemmeno a trovare parcheggio verso il centro paese, ma di fermarvi a uno-due chilometri e camminare fino alla costa. Etretat è un paesino davvero delizioso, una cartolina sul mare. La troppa folla a dire la verità ha un po’ rovinato la nostra permanenza, soprattutto per aver reso la ricerca di un posto dove mangiare un vero incubo. Armatevi di pazienza in questo senso perché dalle 12 alle 15 è letteralmente impossibile trovare un ristorante o una boulangerie dove rifocillarsi senza fare ore di coda. Noi per puro caso abbiamo trovato “L’Essentiel”, una piccola paninoteca dove abbiamo fatto rifornimento, ma dopo un sacco di ricerca invano.

Stare sull’oceano, con la meravigliosa vista delle scogliere davanti a noi, ha però cancellato qualsiasi amarezza. È possibile anche salire sulle scogliere attraverso dei sentieri, ma noi abbiamo evitato non avendo molto tempo a disposizione, e abbiamo preferito perderci in mezzo ai gabbiani e agli antri della costa. 


A metà pomeriggio abbiamo salutato Etretat dirigendoci verso il MEMORIALE DI BRUNEVAL, a circa quindici minuti di distanza in auto. La Normandia, vedrete, è una testimonianza perenne della seconda guerra mondiale. Memoriali, targhe, cimiteri, opere, qui tutto grida sangue, morte e speranza. Già qui al Memoriale, ma poi soprattutto al cimitero commemorativo di Omaha Beach, l’atmosfera solenne della guerra con i suoi ricordi dolorosi e intensi la fa da padrona. Eppure non è una presenza invasiva, tutt’altro, le testimonianze sono state costruite qua e là con molta discrezione e rispetto per il paesaggio circostante. È proprio una sensazione che si percepisce nell’aria, è come se anche l’oceano ti raccontasse che sì, in quei luoghi a migliaia si sono sacrificati per permettere a te oggi di camminare da uomo libero. 

Il Memoriale di Bruneval sorge sempre sulla costa, al fianco di un’altra bellissima scogliera. Inaugurato nel 2012, ricorda lOperazione Biting (1942) in cui gli alleati britannici distrussero uno strategico radar tedesco situato proprio in questa cittadina. Il memoriale è composto di un monumento commemorativo, vari pannelli che raccontano i dettagli dell’operazione e quella che ci è parsa essere una riproduzione delle imbarcazioni con cui i soldati venivano trasportati dalle navi alla costa. 

Vista delle scogliere dal Memoriale di Bruneval

Verso sera ci siamo spostati in direzione del paesino di Genneville, dove si trovava il nostro alloggio “Les Apparts”. Come vi dicevo è un posto stupendo, completamente immerso nella campagna normanna. La mattina ci siamo addirittura svegliati con un cavallo e una pecorella che brulicavano davanti al nostro patio. *.*  Per la cena abbiamo deciso di restare a mangiare proprio lì a fianco, nel ristorantino “Sas la cabane” sempre di proprietà dei proprietari degli appartamenti. Qui abbiamo coccolato i nostri palati con una buonissima insalata au fromage chaud e due burger. 

GIORNO 3: OMAHA BEACH 
E I LUOGHI DELLA GUERRA 

Il terzo giorno lo abbiamo dedicato completamente a “rivivere” gli scenari della seconda guerra mondiale. Abbiamo trascorso l’intera mattinata all’AMERICAN MEMORIAL CEMETERY di Omaha Beach, che forse ricorderete essendo stato uno dei set del film “Salvate il soldato Ryan”. L’ingresso è gratuito ed è permesso dalle 9 alle 18 ogni giorno. All’entrata i soldati della US Army vi chiederanno solamente di controllare le vostre borse (lo faccio presente… che non si sa mai :P). Ricordatevi che all’interno del cimitero vi troverete in territorio americano!

Soldati sull'attenti in occasione della cerimonia per il D-DAY

Nel cimitero l’aria è davvero solenne, quasi sospesa. Si entra attraverso un lungo viale che poco alla volta porta all’immenso prato costellato da migliaia di croci e stelle bianche. Non so spiegare la sensazione di vedere queste 9000 croci susseguirsi una dopo l’altra, senza sosta, nella perfezione quasi sacra di un verdissimo prato all’inglese. Si resta semplicemente ammutoliti di fronte a tutte queste vite spezzate, a questi destini interrotti per un bene superiore: la pace di un’umanità che loro hanno a malapena conosciuto. 

Le croci non sono anonime: su ognuna di loro è inciso il nome del soldato, la città di provenienza e l’anno di morte. Nel caso in cui la salma non sia stata identificata, la croce riporta l’iscrizione qui sotto: 

La lapide con incisa la formula per i corpi non riconosciuti
"Here rests in honored glory a comrade in arms known but to God."

Abbiamo camminato tantissimo all’interno del cimitero, quasi a voler leggere ogni nome e onorarlo. La cosa incredibile è stato sapere che queste salme sono una percentuale bassissima rispetto a tutte quelle trovate sulle colline sopra Omaha Beach; i familiari infatti hanno voluto far rientrare in patria la maggior parte dei loro cari, così queste rimaste sono davvero una piccola parte. E quello di Omaha Beach non è il solo cimitero commemorativo in Normandia, ce ne sono molti altri, americani, canadesi, britannici.

Essendo arrivati pochi giorni prima dell’anniversario del D-DAY (il 6 giugno), abbiamo avuto anche la fortuna di assistere ad una cerimonia commemorativa alla presenza di alcuni veterani, e alla tradizionale alzata delle bandiere francese ed americana. È stato molto commovente vedere alcuni veterani e discendenti visitare le tombe dei loro cari, delle scene da film ma che in realtà avvengono davvero in questi luoghi.

Gruppo in visita alla tomba del proprio caro

All’interno del cimitero troverete diversi punti di interesse:
- La cappella circolare a commemorazione dei caduti;
- Una capsula del tempo, che contiene dei report informativi “to be opened on June 6, 2044.”
- Un "Orientation table", che descrive i dettagli dell’operazione di sbarco in Normandia;
- Due statue al termine del prato, a rappresentare Francia e Stati Uniti;
- Il “Wall of the missing”, muro che abbraccia l’ampia piscina antistante l’ingresso del cimitero in cui sono stati incisi i nomi di 1557 eroi di guerra, più alcune mappe e dettagli delle operazioni del D-DAY.

Per pranzo ci siamo spostati verso le spiagge di Omaha, scenario principale dello sbarco in Normandia. Qui diversi monumenti ricordano per cosa sono tristemente noti questi luoghi: 

- L’opera “The braves”, una scultura in metallo del 2004 situata direttamente sulla sabbia, che ricorda tutte le migliaia di persone che qui persero la vita per salvare l’Europa dal nazi-fascsmo.

Il monumento "The Braves" ad Omaha Beach

- Un grande monumento in pietra che ricorda le vittime delle divisioni USA approdate qui il 6 giugno 1944.

La spiaggia al di là degli avvenimenti storici è davvero molto bella; chilometri e chilometri di distese di sabbia e di oceano… Abbiamo visto anche delle persone cavalcare lungo la riva. *.* 

Dopo una breve sosta sulla spiaggia ci siamo fermati a pranzare al Restaurant Saint Laurent, poco distante dalla costa, con salade au fromage chaud e pesce alla griglia. 

Nel pomeriggio ci siamo dedicati alla visita dell’OVERLORD MUSEUM, poco distante dall’American Cemetery di Omaha Beach. Il biglietto intero costa 7€ e qui avrete la possibilità di conoscere nei dettagli la storia dello sbarco e di vedere tantissime testimonianze di quel periodo: indumenti, mezzi di trasporto, lettere, ecc. La cosa che più mi è piaciuta del museo però è stata la mostra (credo solo temporanea) di Ian Patrick, “Portraits, anonymous heroes” che raccoglie decine di foto e testimonianze di veterani di guerra che hanno combattuto in Normandia, tra i quali suo padre. È stato veramente intenso e per questo non ho potuto fare a meno di uscire dal gift shop con il libro su questa mostra. :) 

Usciti dal museo ci siamo rimessi in marcia e lungo la strada abbiamo prenotato il nostro alloggio per la sera, “Le domaine de pivette” nella cittadina di Avranches. Tralasciando i modi un po’ ambigui dei proprietari, è stata una permanenza singolare ma piacevole. Per la cena ci siamo fatti consigliare dagli host e abbiamo mangiato al “Chez Wiwi”, un piccolo ristorante molto buono e caratteristico.

GIORNO 4: ARRIVO IN BRETAGNA E
 VISITA DI MONT SAINT MICHEL E NANTES

Per il nostro ultimo giorno in Francia abbiamo conservato una delle mete che avevo da sempre voluto vedere: la leggendaria MONT SAINT MICHEL

Vista di Mont Saint Michel dalla passerella principale

Mont Saint Michel è un isolotto roccioso che si erge solitario nella baia dove il fiume Covesnon sfocia nel mare. La sua particolarità è l’essere completamente in balia delle maree: nei periodi di bassa marea, Mont St. Michel è infatti ancorata a sedimenti sabbiosi che la collegano alla terraferma; ma nei periodi di alta, “ridiventa” in tutto e per tutto un’isola. Per questo e per la sua importanza storica, l’isola è Patrimonio dell’Unesco.

Essendo una delle mete più instagrammate e pubblicizzate di sempre, sapevamo che sarebbe potuta essere una tourist trap, quindi abbiamo cercato di raggiungerla il più presto possibile al mattino per evitare la calca di turisti. E abbiamo fatto bene: siamo arrivati alle 9 e l’abbiamo trovata praticamente vuota rispetto a come l’avremmo trovata sole due ore più tardi. 

Per raggiungere l’isola, dovrete lasciare il vostro mezzo in uno dei molti parcheggi a 2.5 km di distanza (si paga 15€ per tutto il giorno) e da lì delle navette gratuite vi porteranno ai piedi di Mont St. Michel. Una volta arrivati, il paesaggio è da togliere il fiato: la fama di questo posto è senza dubbio meritata perché di una bellezza rara. 

Addentrandovi all’interno dell’isola vedrete come si è voluto preservarne l’aspetto “medievale” con vicoli e costruzioni in linea con lo stile dell’epoca. E tutto è perfettamente conservato, da un certo verso secondo me anche troppo perché sembra quasi di trovarsi su un set di un film più che in un luogo storico. :) 

Il cuore di Mont Saint Michel è rappresentato dall’Abbazia benedettina dedicata a San Michele, che dà il nome all’isola. L’Abbazia si trova lungo la diagonale del culto al santo, che parte dalla Puglia, passando per  la Francia e infine l’Irlanda. L’Abbazia si erge nel punto più alto dell’isola, quindi per raggiungerla dovrete affrontare diverse scalinate. Vi consiglio senz’altro di visitarla anche all’interno (il biglietto intero costa 11€), non solo per la sua storia ed architettura, ma anche per i bellissimi scorci che si vedono da qui. 

L'Abbazia di San Michele vista sul fronte

Scorcio sul mare dall'interno dell'Abbazia

Per la visita riservatevi almeno un paio d’ore, perché nell’Abbazia ci sono diverse stanze e cose da vedere. 

Verso le 12 circa siamo usciti dall’Abbazia e qui, come vi accennavo, siamo stati travolti dalla folla. Facendoci largo tra le persone, siamo riusciti a tornare all’auto e siamo infine partiti alla volta di NANTES. Non siamo rimasti molto a Mont Saint Michel, ma da un lato è stato meglio così perché ce la siamo potuta godere al meglio prima che venisse invasa dai turisti: anche avendo avuto più tempo a disposizione, non sarebbe stata una visita piacevole con così tanta gente. 

Avendo il volo di ritorno nel tardo pomeriggio, abbiamo avuto qualche oretta di tempo per visitare anche Nantes. Per farlo, abbiamo scelto il mio mezzo preferito: la bici. Nantes è piena di stazioni di bici a noleggio, che si possono prendere in prestito facilmente tramite l’app BICLOO. Il costo è decisamente conveniente, noi per circa 2 ore e mezza di noleggio abbiamo pagato 3,50 € circa; ed è un servizio piuttosto comodo, perché le bici si possono noleggiare in un punto e riconsegnare in qualsiasi altra stazione della città. Così facendo abbiamo potuto fare un tour veloce ma abbastanza esaustivo di Nantes, costeggiando la Loira e visitando il cuore della città, l’Ile de Nantes. Qui troverete anche le famose “macchine di Nantes”, maestose creazioni meccaniche che rappresentano diverse creature come elefanti, uccelli, ecc. Sono un’attrazione turistica molto gettonata in città, ma noi abbiamo preferito passare, avendo poco tempo ed essendo l’ingresso comunque a pagamento (circa 15€). Il punto più bello di Nantes è senza dubbio la zona del Castello dei Duchi di Bretagna, con i suoi caratteristici palazzi e tetti a punta. 

Il Castello dei duchi di Bretagna visto dalla strada confinante

Vista del Castello dal patio centrale

Dopo il nostro bike tour, alle 19 abbiamo riconsegnato l’auto a noleggio in aeroporto e abbiamo così salutato la Bretagna e la Normandia. 

***

Questo viaggio mi ha raccontato e insegnato tanto e non posso fare a meno di consigliarlo, a chi ama la natura e la storia, perché è un ottimo connubio tra entrambe. Oltre alle nostre tappe c’è ancora tanto da vedere, quindi.. Mappa alla mano e iniziate a pianificare. :) 

SEE YOU ON MY NEXT JOURNEY! 

Vostra, Roby 

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