Sette giorni a Vienna e Salisburgo


Scrivo questo post in periodo di quarantena perché i ricordi del nostro viaggio in Austria mi tirano su in questo momento particolarmente infelice. E soprattutto perché non dobbiamo smettere di pianificare i prossimi viaggi, di sognare dove vorremmo andare e cosa vorremmo fare, perché lo rifaremo, sicuramente e prima di quanto pensiamo. Continuiamo ad aver fiducia e a rispettare le regole, il mondo è lì fuori che ci aspetta, non va da nessuna parte. :)


Scelta dell'itinerario e organizzazione pre partenza


Da quando ho avuto modo di visitare Vienna questa città è diventata senza dubbio la risposta alla domanda "Qual è la città in cui vorresti vivere?". Vienna è la città della "misura": il perfetto connubio tra città piccola e metropoli, tra città storica e centro in pieno sviluppo, perfettamente connessa - con metropolitana, servizi pubblici e piste ciclabili – ricca di zone pedonali e spazi verdi e dall'animo educato e rispettoso. E poi basta spostarsi in giro per il resto del paese per avere delle viste spettacolari: montagne, laghi, angoli di natura sconfinati e bellissimi.

Il nostro viaggio in Austria ha avuto luogo ad agosto del 2016, precisamente dal 22 al 28. L'itinerario non è stato casuale né dettato da guide o altro, ma indicato dall'esperienza del mio ragazzo, che a Vienna ha trascorso quattro mesi in Erasmus nel 2014. Avere lui come "guida" è stata ovviamente una cosa preziosa perché mi ha permesso di vedere punti della città che probabilmente non avrei avuto modo di vedere seguendo una guida "tradizionale".
Su suo suggerimento, abbiamo deciso di rendere questo viaggio un po' itinerante: abbiamo così trascorso i primi cinque giorni a Vienna e i restanti due a Salisburgo e nel piccolo paesino che si affaccia sul lago di Hallstat.

Vivendo in Veneto ed avendolo pianificato come viaggio itinerante, noi abbiamo scelto di raggiungere Vienna in auto: la città è dotata di ampi parcheggi a pagamento e noi abbiamo trovato il nostro grazie al sito APCOA Parking. Nel 2016 il loro servizio clienti ci aveva informati dell’impossibilità di prenotare il parcheggio in anticipo, ma solo in loco. Ad oggi non so se le cose siano cambiate, ma comunque non avrete difficoltà a trovare un posto libero una volta arrivati data la grandezza di molti dei parcheggi segnalati in questo sito.
Vienna comunque è tranquillamente raggiungibile sia in treno che in aereo, visto che è dotata sia di stazione che di aeroporto.

Giorno 1: arrivo a Vienna e visita del "Ring"

Il viaggio da Treviso a Vienna è stato di circa 6-7 ore; siamo arrivati a destinazione all'incirca verso l'ora di pranzo. Dopo aver lasciato l'auto al parcheggio, abbiamo preso la metropolitana che ci ha portato a Riemergasse, sede del nostro appartamento prenotato su Booking.com tramite la piccola catena Carlton Suites. L'appartamento era molto bello e nuovo ed è stata una vera fortuna trovarlo ad un buon prezzo in questo periodo in agosto (le magie di Booking e delle prenotazioni in anticipo!! ;) )


Dopo aver lasciato giù i bagagli, abbiamo fatto una prima veloce capatina allo Stadpark: è un parco molto grande e bello, solcato da diversi canali, e dato che era situato vicino al nostro appartamento, il mio ragazzo ha voluto vederlo subito causa nostalgia :).
Dopo questa prima tappa, ci siamo quindi dedicati alla visita di quello che viene chiamato il "ring" di Vienna, il famoso viale che circonda la parte più centrale della città che accoglie i suoi monumenti più simbolici. La visita del ring può essere fatta tranquillamente a piedi, anche perché solo così si ha modo di vedere tutti i piccoli tesori che ospita questa parte della città.


La nostra passeggiata è cominciata da Stephansplatz, dove spicca lo splendido duomo gotico fulcro di questa bellissima piazza pedonale. Non potevamo però cominciare il nostro tour della città senza fare una prima tappa all'Aida, Konditorei (pasticceria) di Stephansplatz nota per la sua buonissima Sachertorte. Confermo che la sua notorietà è del tutto meritata e vi consiglio di non lasciare Vienna senza averne prima assaggiata una fetta. :P
Abbiamo poi proseguito la passeggiata lungo quella che riconoscerete come la via dei negozi, con boutique e atelier per tutti i gusti e le età, arrivando infine a Michaelerplatz uno dei punti di accesso all'Hofburg, ex residenza imperiale. Nonostante abbia un po' perso lo sfarzo di un tempo, la piazza fa comunque trasudare il fascino e la ricchezza dei tempi andati e da un lato ti fa sentire protagonista della serie "L'Imperatrice Sissi". :) Michaelerplatz è molto maestosa e al suo centro ospita tra l'altro delle antiche rovine romane incavate nel suolo. Una volta superato l'arco che chiude la piazza, vi troverete davanti all'Hofburg. Noi abbiamo scelto di non visitare gli interni della residenza, anche perché la coda che c'è all'ingresso ti fa un po' demordere dal farlo :) ma se avete tempo e voglia è sicuramente un'esperienza in più.
Dopo esserci soffermati a fare un po' di foto all'esterno dell'Hofburg, abbiamo ripreso a camminare passando per altre meravigliose piazze, tra cui Heldenplatz e Maria-Theresien Platz, ques'ultima sede del monumentale Museo di Storia Naturale di Vienna. La cosa bellissima di questa parte della città (ma in generale un po' di tutta Vienna) è il fatto di trovare spazi verdi fusi perfettamente con monumenti e palazzi storici dall'aspetto stupendo: vi consiglio di non perdervi una passeggiata lungo il Ring al calar del sole, perché la luce soffusa renderà il tutto ancora più affascinante.
Proseguendo, abbiamo fatto tappa al Museumsquartier: lo riconoscerete subito dalle strambe panchine che punteggiano la piazza antistante all'ingresso dei musei. Noi ci siamo concessi qualche minuto di riposo su una di queste panchine e abbiamo preferito anche questa volta tralasciare la visita ai musei, dato che nei giorni successivi avevamo comunque pianificato di visitare diverse gallerie. Comunque Museumsquartier è una zona molto particolare che da un lato sembra accozzare con l'eleganza della città, ma che in realtà alla fine si fonde perfettamente con tutto il restante tessuto urbanistico.


Nel tardo pomeriggio ci siamo dedicati ai due ultimi punti focali del Ring: il Parlamento e la Neues Rathaus. La vista del Parlamento è decisamente da cartolina: come vedrete vi troverete di fronte ad uno splendido palazzo in stile greco-classico, con le rotaie del tram a tracciarne il confine e a farvi tornare coi piedi per terra al 21° secolo. :)


La nostra ultima tappa della giornata è stata la Neues Rathaus, il Municipio di Vienna. Anche questo edificio spicca decisamente per la sua bellezza neogotica, con l'alta torre centrale a fare da faro nel mezzo dell'omonima Rathausplatz. La piazza è molto animata, sia di giorno che di sera: in inverno ospita i mercatini di Natale e una pista di pattinaggio, mentre in estate accoglie spettacoli, eventi e una bellissima "cucina all'aperto" con vari chioschi, ognuno in rappresentanza di una cucina diversa dal mondo. 


L'edificio della Rathaus non è aperto al pubblico, ma noi abbiamo avuto la fortuna di poterlo vedere dato che nel 2016 si è tenuto l'International Vienna Chess Open, un importantissimo torneo di scacchi che ha luogo ogni due anni proprio a Vienna; io non sono appassionata di questo sport (al contrario del mio fidanzato), ma comunque è stata una bella occasione per visitare gli sfarzosi interni del municipio.

Giorno 2: tour del Prater e passeggiata lungo il Danubio


Il secondo giorno lo abbiamo passato un po' più in tranquillità ad esplorare i dintorni del centro città.
La mattina l'abbiamo dedicata alla visita del Prater (raggiungibile in metro), uno dei parchi pubblici più grandi di Vienna, che ospita il bellissimo lunapark Wurstelprater e l'antica ruota panoramica Wiener Riesenrad. Di mattina le giostre non sono in funzione, quindi si ha la possibilità di fare un giro in tutta calma in questa zona un po' surreale. Dico surreale perché il lunapark ha mantenuto un'aria leggermente decadente e alcuni dei suoi angoli ricordano i vecchi lunapark che vediamo nei filmati d'epoca anni 70-80.
La Wiener Riesenrad invece è aperta fin dal mattino (sul questo sito troverete tutte le info su orari e prezzi) e, se non avete problemi con l'altezza, vi consiglio assolutamente di non perderla. Dalla sua inaugurazione nel 1897, la ruota è sopravvissuta a diverse sciagure, tra cui la guerra e l'incendio che nel '44 causò diversi danni alla struttura. Prima di salirvi, percorrerete una piccola galleria dove viene illustrata la storia di quest'attrazione e dove troverete esposti alcuni dei vecchi vagoni non più agganciati dopo l'incendio. Il giro sulla ruota è molto bello: avrete modo di vedere tutto il Prater dall'alto e anche un po' della zona circostante. In più, il fatto di sostare su questi vagoni "vecchio stile" rendono il giro ancora più strano e indimenticabile.


In tarda mattinata abbiamo deciso di proseguire a piedi verso uno degli atenei universitari di Vienna, il Wirtschaftsuniversitat Wien: ovviamente questa sosta è retaggio dell'Erasmus del mio ragazzo. :) Questo non è l'ateneo dove lui ha studiato, ma ha voluto portarmici comunque perché è un edificio incredibile: a forma di nave da crociera, modernissimo sia fuori che dentro. Cose che ovviamente in Italia non immagini lontamente per un istituto universitario. :D Se vi trovate al Prater e non avete i minuti contati non disdegnate dal farci un salto, perché è una di quelle strutture che non si ha l'opportunità di vedere tutti i giorni. Un po' lontano dallo stile classico che ci si immagina per Vienna, ma come vi dicevo è anche questo intreccio di antico e nuovo che rende questa capitale così bella.


Dopo pranzo abbiamo ripreso la metro alla volta della fermata Donauinsel, che sosta proprio a metà del ponte che percorre il Donau o Danubio. Una volte scesi dalla metropolitana vi troverete su questa lingua di terra abbastanza lunga (che ricorda più in grande l'Isola Tiburtina del Tevere per intenderci :) e potrete percorrerla nei suoi vari punti godendo della natura, della compagnia dei cigni e di alcuni baretti sparsi qua e là e che animano questa zona. Donauinsel è vissuta molto anche dai viennesi stessi: vedrete infatti molte persone prendere il sole o semplicemente rilassarsi in quest'area distante dal centro cittadino e dai turisti.


Dopo aver speso qualche ora a Donauinsel nel tardo pomeriggio siamo tornati verso il centro città, fermandoci un po' fuori dal ring e più precisamente sul Donaukanal, un canale d'acqua più piccolo rispetto al Danubio che vedrete scorrere a Donauinsel, ma comunque molto carino perché il suo lungofiume è costeggiato da bellissimi murales colorati.


ROBY'S TIP: essendo passato qualche annetto, non riesco a ricordarmi con precisione tutti i posti in cui abbiamo mangiato (o bevuto :D) a Vienna. Posso però trasmettervi i consigli di chi l'ha vissuta da studente, dicendovi che la città offre bei locali, dove potrete sia trovare buon cibo che buona compagnia e musica. Il costo della vita a Vienna è medio-alto, dato che ci troviamo pur sempre in una delle capitali europee più note, però con qualche accortezza in più riuscirete a trovare delle ottime soluzioni per bere e mangiare bene, senza spendere troppo. :)

Giorno 3: visita a Schönbrunn e tramonto a Kahlenberg


Nel nostro terzo giorno a Vienna la tappa principale è stata Schönbrunn, meta obbligata quando si visita questa capitale. Essendo abbastanza distante dal centro vi suggerisco di prendere la metro o l'autobus per raggiungerla.
Schönbrunn era la suggestiva residenza estiva della famiglia imperiale degli Asburgo e oggi rientra nel patrimonio culturale dell'Unesco. Prendetevi una giornata intera per visitare la reggia, non solo per la grandezza dei suoi esterni ed interni ma, se la visitate d'estate, anche per riprendervi dal caldo che vi prosciugherà durante tutto il tour del castello. :) Esistono vari tour per la visita, ognuno con un costo diverso sulla base degli ambienti visitati; potete dare un'occhiata a questo sito per tutte le info su costi ed orari). Vi avviso comunque che i biglietti d'ingresso non sono proprio economicissimi e il Classic Pass, che prevede la visita di interni ed esterni, a prezzo intero costa circa 20€.

Piccolo aneddoto: anche Schönbrunn è stato vittima della follia da Pokemon Go! Nel 2016 infatti quando il gioco è scoppiato di moda si vedevano giocatori dappertutto, tanto che anche al castello hanno dovuto armarsi in qualche modo. :D


La cosa che più mi ha lasciata stupefatta durante la visita di Schönbrunn sono stati sicuramente i suoi giardini. Sono senza dubbio “imperiali” ornati da moltissimi fiori, piante, aiuole, fontane e giochi d'acqua; vi perderete nel passeggiare lungo questo immenso e bellissimo parco. Gli ambienti che mi sono piaciuti di più sono stati l'ampio parterre, grazie ai suoi splendidi colori e alle originali combinazioni di aiuole, il labirinto di Dedalo e infine la Gloriette, maestoso belvedere che fa da coronamento al parco e che troverete alla fine della passeggiata che farete lungo tutto il perimetro del parco. Non nego che la visita è stata parecchio faticosa per via del caldo, per cui se visitate i giardini durante i mesi estivi non dimenticatevi di occhiali, cappellino e tanta tanta acqua! ;)


La visita degli interni è stata molto interessante, soprattutto per chi come me è un po' cresciuta col mito della Principessa Sissi ma non ha mai avuto modo di indagare più profondamente sulla sua storia. Insieme al biglietto d'ingresso vi verranno fornite delle audioguide che vi guideranno passo dopo passo nella visita delle varie stanze, presentandovi la storia della famiglia di Francesco Giuseppe e di Elisabetta (Sissi). Nonostante quello che si sente e si vede spesso in tv, la storia di Sissi è piuttosto triste, non felice e fiabesca come viene dipinta. Si sposò giovanissima con suo cugino (!!) Francesco, imperatore d'Austria, e la vita a corte le fu sempre molto stretta causandole diversi tracolli nervosi, dettati tra gli altri dai numerosi lutti vissuti nel corso della sua vita.

Ormai a pomeriggio inoltrato abbiamo lasciato Schönbrunn per dirigerci verso la nostra ultima destinazione della giornata: Kahlenberg. È una vera chicca, che ho avuto la possibilità di vedere grazie ai consigli del mio ragazzo che c'è stato durante i suoi mesi d'Erasmus. Non penso la troverete sulle guide, ma vi consiglio assolutamente di includerla nel vostro itinerario perché si tratta di una di quelle cose che rendono speciali e un po' più “vostre” le città che visitate. Kahlenberg è una graziosa collina che si trova molto fuori dal centro di Vienna, a circa mezz'oretta di distanza in autobus. L'ideale sarebbe visitarla all'alba o al tramonto per godere di una spettacolare vista della città bagnata dal sole calante o crescente. Noi l'abbiamo vista proprio al tramonto, godendocelo dal Suite Hotel Kahlenberg, e vi posso dire che è stata davvero un'esperienza meravigliosa. La collina non ospita molte altre attrattive, ma comunque è molto carina con i suoi locali e le sue chiesette che sormontano Vienna dall'alto.


Dopo il tramonto abbiamo ripreso l'autobus che ci ha riportati in pianura, e siamo rimasti fuori a cena nel quartiere Grinzing, nella periferia di Vienna, in una sorta di agriturismo (l'Heuriger Hans Maly) dove abbiamo mangiato specialità tipiche della zona. Purtroppo posticini del genere non li troverete restando in centro, ma spostandovi un po' più in là non farete fatica a trovare locali di questo tipo; vi consiglio di farci un pensierino almeno per una delle vostre sere a Vienna. :)

Giorno 4: tour del Belvedere e tramonto sul Danubio


Durante la quarta giornata di visita di Vienna ci siamo soffermati per lo più nella zona a sud fuori dal Ring. Abbiamo preso la metro che ci ha portati nei pressi di Karsplatz, ampia piazza dove spicca la Karlskirche, la maestosa chiesa barocca di San Carlo. Da questo punto abbiamo preferito procedere a piedi fino a Belvedere, per non perderci bellissimi angoli della città come la scultura Denkmal zu Ehren der Soldaten der Sowjetarmee: il nome sembra tutto un programma :) ma nella pratica si tratta di un memoriale a ricordo dei soldati combattenti nell'Armata Rossa sovietica che furono uccisi in occasione dell'offensiva di Vienna durante la seconda guerra mondiale. La scultura è davvero molto bella e imponente e quello che abbiamo apprezzato di più - visto il caldo! - è stata la grande fontana antistante.


Belvedere è uno dei posti di Vienna che come Schönbrunn vanno assolutamente visti. Più piccola ma a mio parere più “elegante” della sua cugina imperiale, Belvedere è la residenza barocca che Eugenio di Savoia si fece costruire per trascorrervi i mesi estivi. Oggi non è più rimasta come allora perché è stata riconvertita a galleria d'arte: ospita infatti una delle più importanti collezioni al mondo tra cui spiccano 24 lavori del celebre pittore viennese Gustav Klimt.
Vi avviso che anche in questo caso il biglietto di ingresso non è proprio economico: in base al tipo di tour che sceglierete infatti, i biglietti oscillano tra i 15 e i 30€ a persona. 
Prima di entrare nella galleria, non dimenticate di dare un'occhiata ai suoi stupendi giardini: l'ampio parterre con i suoi fiori e le sue aiuole ricorda un po' più in piccolo quello di Schönbrunn, ma il tocco in più di Belvedere è la presenza di opere d'arte moderna che arricchiscono i viali e le fontane.


La visita a Belvedere vi richiederà senz'altro tutta la mattinata, ma ovviamente tutto dipende anche dalla vostra passione per l'arte. :) La galleria interna è così suddivisa:
  • 1° sezione: pianterreno, che accoglie opere classiche (per lo più statue e sculture) e medievali;
  • 2° sezione: primo piano, dove si trovano le opere dell'epoca barocca, del primo '800 e soprattutto le opere degli autori viennesi del 1880-1914, tra le quali spiccano le più note di Gustav Klimt;
  • 3° sezione: secondo piano, centrato su neoclassicismo, romanticismo, realismo ed impressionismo.
Il Belvedere custodisce le opere più famose di Klimt, tra cui Giuditta e Il Bacio, che sono molto più grandi e d'effetto di cui quello che immaginavo sfogliando i libri di storia dell'arte. Sarà anche per la sua notorietà, ma Il Bacio vi lascerà davvero estasiati, io non riuscivo a staccare lo sguardo dalla parete. :)


La galleria ospita anche dipinti di impressionisti celebri come Monet, Manet e Degas e questo rende la visita sicuramente molto piacevole e un po' inaspettata, dato che - almeno io - non immaginavo che il Belvedere accogliesse un numero così amplio di opere famose. :)

Dopo essere usciti dal Belvedere, verso ora di pranzo ci siamo diretti verso il quartiere Favoriten, non molto noto a livello turistico ma conosciuto dal mio ragazzo perché lì vicino risiedeva con il suo dormitorio. Il quartiere è molto tranquillo e residenziale e abbiamo deciso di pranzare in uno dei piccoli centri commerciali della zona.


Nel pomeriggio abbiamo deciso di concludere la giornata godendoci un po' il fresco e il relax del lungofiume sul Danubio, sempre nei pressi di Donauinsel. Abbiamo passato veramente dei bei momenti qui, con cigni e anatre a farci compagnia – ovviamente in cambio di cibo. :D

Giorno 5: Hundertwasserhaus, Casa di Freud e throwback all'Erasmus :)


Durante la nostra ultima giornata a Vienna abbiamo deciso di dedicarci alla visita degli ultimi spot della città, ma soprattutto di godercela andando un po' a zonzo nel centro storico.
Al mattino abbiamo fatto colazione e una breve passeggiata nei pressi di Hofburg, in particolare lungo la via dei negozi (Kohlmarkt) dove troverete la meravigliosa pasticceria Demel in cui vi consiglio assolutamente di fare un salto; Demel non è solo un bar pasticceria dove fare rifornimento della rinomata (e buonissima!) cioccolata austriaca, ma anche una bellissima vetrina: i mastri pasticceri infatti lavorano in cucine a vista, dando così l'opportunità di vedere come viene lavorato il cioccolato e come nascono tutte le altre golosissime creazioni.

Dopo questo dolce inizio di giornata, abbiamo preso la metro che ci ha condotti all'Hundertwasserhaus, un originale complesso di case costruito in Kegelgasse negli anni '80 per l'appunto dall'architetto Hundertwasser. Si tratta di un palazzo molto particolare, in cui le facciate di ogni appartamento sono state dipinte ognuna con un diverso colore (super vivace) e non ci sono spigoli vivi a suddividerle, ma solo linee dolci. La cosa bella è che il progetto fu fatto per dare l'opportunità ai più disagiati di vivere non più in lugubri palazzi di periferia, ma in un palazzo nuovo e dall'aria nuova e gioiosa. Oggi la zona non è più solo residenziale, ma è diventata meta di molti turisti e questo ne ha un po' cambiato i dintorni: sono sorti infatti diversi negozi di souvenir e molti bar e locali per accogliere la domanda delle frotte di turisti in arrivo.


Da un certo punto di vista pare un po' strano pensare che a Vienna ci siano degli angoli come l'Hundertwasserhaus, ma come vi dicevo all'inizio, è questo il bello della città: passare nel raggio di pochi chilometri da edifici come Belvedere a zone come Kegelgasse. Sembra un po' inverosimile e quasi “buttato lì”, ma in realtà tutti questi stili diversi sono perfettamente amalgamati insieme e, seppur in modo diversi, sono tutti le stesse facce dell'incredibile espressione artistica di questa capitale.
Verso tarda mattinata abbiamo ripreso la metro per andare a vedere una delle sedi dell'Università dove ha studiato il mio fidanzato in Erasmus, nei pressi di Maria Theresian Strasse, una visita nostalgica che in realtà non vi propongo di aggiungere all'itinerario (se non per motivi analoghi diciamo).

Non essendo troppo distanti, nel primo pomeriggio abbiamo deciso di proseguire a piedi fino alla meta successiva, il Museo-Casa di Sigmund Freud, situato in Berggasse 19. Una visita molto molto interessante: anche se non siete amanti della disciplina, sicuramente vi salirà un po' di curiosità nel percorrere le sale di questo Museo dove il più famoso psicoanalista della storia ha vissuto per quasi 50 anni prima di essere costretto a fuggire a Londra a causa della furia nazista. Il Museo è stato aperto negli anni '70 per merito della figlia minore di Freud, Anna, che ne ha curato gli allestimenti e donato importanti materiali che sono ancora oggi esposti nella Casa. Nel Museo vedrete sale ed arredi originali, la sala d'attesa per i pazienti di Freud, il suo studio e troverete anche preziosissimi appunti, libri e prime edizioni. È fatto davvero molto bene e anche se non siete esperti in materia, avrete comunque modo di comprendere a pieno quello che avete di fronte grazie a diverse didascalie illustrative e ad una sezione più “moderna” dove scorrono filmati e video sulla vita e la carriera di Freud. Ne uscirete sicuramente arricchiti e volenterosi di scoprire un po' di più sulla vita dell'uomo che ha totalmente rivoluzionato il mondo della psicoanalisi.


Dopo una breve sosta a casa per cambiarci, nel tardo pomeriggio siamo usciti di nuovo per goderci la nostra ultima serata a Vienna. Dopo cena avevamo programmato di vederci con una vecchia amica d'Erasmus del mio ragazzo, così nell'attesa abbiamo pensato di trascorrere ancora un po' di tempo in giro per il centro.
Alle sette circa ci siamo diretti verso la bellissima sede centrale dell'Universitat Wien che si trova vicino a Rathaus. Data l'ora e il periodo dell'anno siamo potuti stare solo nel patio d'ingresso e nei giardini, ma comunque vale la pena di vederlo, perché si tratta di un antico edificio classico (fu costruito nel '300!) dove sognerete assolutamente di poter fare lezione un giorno. :)


Dopo la visita all'università e un ultimo giretto nei pressi di Maria-Theresien Platz – vista al tramonto è ancora più bella – abbiamo deciso di cenare in uno dei chioschi multietnici di Rathausplatz. Questa è l'unica cena di cui ricordo ancora tutto, specialmente per l'incredibile varietà di cibi che si può trovare in questo posto: cucina messicana, tedesca, cinese, italiana, pasticcini e dolci di ogni tipo e soprattutto tipi di carne stranissima, come quella di canguro. :D Vi consiglio assolutamente di cenare qui almeno una volta durante il vostro soggiorno a Vienna, è sicuramente una di quelle esperienze da fare. Preparatevi però alla fiumana incredibile di gente che in genere si riversa qui e che renderà il tutto un po' meno poetico. :D
Noi alla fine abbiamo optato per mangiare un chili con carne (ottimo!), ma ci abbiamo messo un bel po' per trovare un posto a sedere, quindi armatevi di pazienza. Ad un certo punto della serata nella piazza è cominciato anche uno spettacolo di ballo e canto, che ci siamo messi ad ascoltare mangiando una deliziosa crêpe alla nutella.
Dopo cena come vi dicevo abbiamo raggiunto l'amica del mio fidanzato, che ci ha portati ancora un po' in giro per la città, facendoci vedere tra gli altri anche il Palazzo dell'Opera, sulla cui terrazza si può salire avendo una bellissima visuale dall'alto sulla porzione di Vienna sottostante. Abbiamo poi concluso la serata in un pub-birreria irlandese, dove ho bevuto il “the original” Spritzer (solo acqua e vino, niente Aperol!) e mangiato anche una delle cose più disgustose nella nostra settimana in Austria, ovvero delle patatine fritte con un indicibile salsa dagli ingredienti sconosciuti – oscena. :D
Verso mezzanotte l'abbiamo salutata tornando nel nostro appartamento dove abbiamo trascorso la nostra ultima notte nella capitale austriaca.

Giorno 6: arrivo e visita di Salisburgo


Il sesto giorno ci siamo alzati di buon mattino per andare a riprendere l'auto e partire alla volta di Salisburgo. Per raggiungerla da Vienna ci vogliono circa 3 ore, quindi pur partendo presto siamo arrivati verso tarda mattinata.
Dopo essere passati nel nostro hotel per la notte a lasciare i bagagli (il Landgasthof Rechenwirt, prenotato su Booking.com), su consiglio della proprietaria abbiamo preso un autobus che ci ha portati in centro città. Ci ha consigliato infatti di non usare l'auto, visto che ci sono diverse linee di bus che collegano le varie zone di Salisburgo e quindi non avremmo fatto fatica a trovarne uno.
Salisburgo è un vero gioiellino: è più piccola di Vienna, ma assolutamente incantevole, con quell'aria da città fatata in qualsiasi punto tu ti trovi. Viene attraversata dal fiume da cui prende il nome (o viceversa? :)), il Salzach, che è percorribile anche a piedi grazie ai diversi ponti costruiti nel tempo.


Noi abbiamo deciso di iniziare il nostro tour della città da Residenplatz, la piazza principale. Qui ci siamo rifocillati con un panino e un gelato e ci siamo goduti un po' di fresco a fianco della fontana. Dopo una capatina al Duomo di Salisburgo, abbiamo proseguito verso Kapitelplatz, nota per la scacchiera che è stata ricavata dalla sua pavimentazione. La piazza oggi stupisce anche per la presenza della Sphaera, una maestosa installazione che – come intuirete dal nome – altro non è che una gigantesca palla dorata, sulla quale i turisti adorano scattarsi foto (ok, ammetto di esserci cascata anche io :D).
La maggior parte del pomeriggio lo abbiamo dedicato all'esplorazione delle colline di Salisburgo, in particolare quelle che circondano uno dei simboli della città, il castello Festung Hohensalzburg.


Il castello è raggiungibile principalmente in due modi: tramite la suggestiva seggiovia che dalla pianura vi porta fin su alla fortezza o, per i più temerari come noi, a piedi. Vi avviso però che non è una passeggiata tranquilla, soprattutto se fatta d'estate, perché i cammini sono abbastanza ripidi e faticherete abbastanza per arrivare in cima. Però il percorso è molto suggestivo e vi dà la possibilità di fermarvi in diversi punti per fotografare il bellissimo profilo barocco di Saliburgo. Dopo aver scarpinato per un bel po' siamo finalmente arrivati alla fortezza medievale, che però, data l'ora e dato anche il costo del biglietto (circa 15€ a persona) abbiamo deciso di non vedere dall'interno. Lo so, non sembra molto intelligente il fatto di aver percorso metri in salita per poi non entrare nel castello, ma avendo poco tempo a disposizione abbiamo preferito proseguire la nostra passeggiata per le colline per goderci tutta la bellezza della città dall'alto. :)

ROBY'S TIP: prima di iniziare la passeggiata verso il Festung Hohensalzburg non dimenticatevi di comprare dell'acqua! Non fate come noi, che nella frenesia dell'esplorazione ce ne siamo totalmente dimenticati e siamo arrivati in cima senza scorte. :( Tra l'altro ovviamente le colline non ospitano bar o chioschi, quindi sarà molto difficile trovare un posto dove comprarla lassù.

La nostra passeggiata è proseguita fino alla collina panoramica Richterhöhe, dove si ha un'altra bellissima vista. Non perdetevi un giro in questa zona di Salisburgo perché è davvero stupefacente e, anche se non avete molto tempo a disposizione, vi permetterà comunque di avere un'incredibile visuale d'insieme della città.

Nel tardo pomeriggio siamo scesi dalla collina e abbiamo attraversato il fiume fino allo Schloss Mirabell: si tratta di un complesso di epoca barocca, con annesso castello e con magnifici giardini che nella bella stagione sono costellati da tantissimi fiori ed aiuole colorate. Noi non abbiamo visitato il castello all'interno, ma ci siamo goduti i giardini che offrono degli angoli davvero bellissimi.

Salisburgo è nota anche per essere la città di Mozart, ma purtroppo noi con un po' di ingenuità ce lo siamo dimenticati :D e quindi non abbiamo avuto tempo di visitare alcuni dei suoi luoghi, come ad esempio il Museo-Casa di Nascita dell'artista, che si trova a nord di Residenplatz. Voi però se potete fateci un giro, perché è sempre bello scoprire qualcosa di più della vita di queste persone che hanno fatto la storia.

Verso ora di cena abbiamo deciso di fermarci sul lungofiume, su cui sorgono diversi chioschetti dove potrete fermarvi a mangiare; noi abbiamo optato per un hamburger. :) Abbiamo poi concluso la serata facendo un'ultima passeggiata sul lungofiume, che la sera si anima con un sacco di mercatini di abbigliamento, artigianato, cosmetica, ecc. Dato che il mio fidanzato non si sentiva molto bene abbiamo deciso di rientrare abbastanza presto in albergo, visto che il giorno dopo avremmo avuto anche tutto il tragitto di ritorno a casa da fare.

Giorno 7: Lago di Hallstatt e ritorno a casa


La mattina del settimo giorno, un po' incerti sul da farsi dato che il mio compagno di viaggio non era proprio in formissima, abbiamo deciso comunque di fare un'ultima sosta prima di tornare a casa, ovvero di fermarci al Lago di Hallstatt, a circa un'ora di distanza da Salisburgo.
Ecco, se poco fa vi ho parlato di Salisburgo come di una città fatata, Hallstatt lo sembrerà ancora di più: si tratta di una piccola cittadina ai piedi del meraviglioso lago che porta il suo nome. Per la sua bellezza e importanza storico-culturale, Hallstatt è entrata anche a far parte del patrimonio dell'umanità dell'Unesco.


Se arriverete in auto, potrete sostarla in un parcheggio a qualche metro di distanza dal lago (a pagamento); la cittadina però è raggiungibile anche in autobus, come vedrete dalla piazzola di sosta di fronte al centro informazioni turistiche.
Di questo posto ho davvero un ricordo stupendo, nonostante fosse molto frequentata dai turisti, che si sa, un po' portano via il fascino dalle città. Il lago ha dei colori pazzeschi ed è popolato da moltissimi animali, mentre il paesino è di una bellezza incredibile grazie ai suoi edifici fatti quasi tutti interamente in legno, un po' in stile tirolese, e dai delicati colori pastello.
Non ci metterete molto a girarla a piedi, per cui vi consiglio di farlo con calma, senza perdervi nemmeno uno scorcio della meravigliosa Hallstatt.
Per pranzo ci siamo fermati in uno dei pochi ristoranti disponibili, proprio ai piedi del lago, dove abbiamo mangiato un'insalatona prima di ripartire verso casa.


PERCHE' VISITARE VIENNA & SALISBURGO


Visitare Vienna e Salisburgo significa prendere fiato dal tran tran quotidiano, immergendovi in due città completamente a misura d'uomo. Potrete raggiungerle con qualsiasi mezzo, ma poi non dovrete toccare l'auto per un solo istante e dovrete solo pensare a viverle: vivere la storia e l'arte che trasudano, in ogni loro angolo e sotto ogni espressione. Sono città storiche, città che hanno visto nascere personalità importanti e che ne conservano le tracce con eleganza. Ma sono anche città moderne, assolutamente non noiose e con moltissimo da offrirvi. E in più i paesaggi: sia Vienna che Salisburgo offrono degli scorci sulla natura che saranno difficili da dimenticare, sia all'interno delle città stesse, sia nei dintorni, con piccoli tesori come Hallstatt a farvi venire voglia di continuare il vostro giro per l'Austria ancora per molto, molto tempo.

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See you on my next journey! 

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