Quattro giorni in Scozia

Esplorando le meraviglie di Lochness e Skye 🐍☔


Dopo aver visitato Londra qualche anno fa, ho sempre avuto il pallino di girare la Gran Bretagna: mi ispiravano l'Inghilterra di Jane Austen con le sue infinite radure, o la Scozia di Robert L. Stevenson, terra misteriosa e per questo molto affascinante.

E così, per il ponte del 1 novembre, quale scelta migliore se non la Scozia?


Introduzione

Sapevamo (io e il mio consueto compagno di viaggio :) ) che la stagione non era proprio la più adatta per un viaggio di questo tipo (ma in realtà...c'è veramente una stagione giusta per visitare la Gran Bretagna? :) ) e che i quattro giorni a nostra disposizione potevano essere troppo pochi, ma non ci siamo fatti spaventare da ciò. 
Abbiamo quindi prenotato i nostri voli di andata e ritorno Bergamo-Edimburgo circa tre mesi prima della partenza e fin da subito abbiamo cominciato a pensare alle tappe di quello che già sapevamo sarebbe stato un viaggio itinerante.

La scelta dell'itinerario è stata decisamente "sentimentale": volevamo senza dubbio dedicare quanto più spazio e tempo possibili ad un tour delle Highlands, consapevoli di lasciare un po' da parte Edimburgo e Glasgow, che però sono facilmente raggiungibili in aereo anche solo per un normale weekend di due giorni. Da qui abbiamo poi lasciato che consigli di amici e ricordi di infanzia ci indicassero le tappe, che sono state:
  • EDIMBURGO 
  • INVERNESS 
  • LAGO DI LOCHNESS
  • ISOLA DI SKYE
  • LOCH LOMOND
  • GLASGOW

In principio la nostra idea era quella di prenotare auto a noleggio e B&B direttamente in loco, ma col passare dei giorni precedenti alla partenza abbiamo deciso di andare sul sicuro e riservare almeno l'auto (tramite EasiRent) e le prime due notti in hotel (tramite Booking.com). Questo anche a causa della Brexit, prevista inizialmente per inizio novembre, e per la quale avevamo paura di dover passare l'intera serata del primo giorno in aeroporto ad attendere la lunga file dei controlli. Fortunatamente la Brexit è stata poi posticipata e quindi questo infelice esito non si è realizzato.

Deciso tutto questo, abbiamo dunque aspettato con ansia l'arrivo del 1 novembre :)

GIORNO 1: ARRIVO E SERATA AD EDIMBURGO


Il nostro volo di partenza è decollato da Bergamo alle 15.00 circa ed arrivato ad Edimburgo alle 17.30 ora locale (remind: la Scozia è indietro di un'ora rispetto all'Italia).
Essendo in periodo “pre-Brexit", una volte atterrati è necessario superare i controlli, sia che viaggiate con carta d'identità che con passaporto; perciò armatevi di un po' di pazienza. L'aeroporto di Edimburgo non ci è parso molto grande e tra le altre cose non è dotato di un infopoint all'uscita che aiuti i viaggiatori a capire come muoversi per raggiungere il centro. Di conseguenza, per cercare di orientarci, abbiamo chiesto informazioni alle casse direttamente fuori dall'aeroporto, dov'è possibile acquistare i biglietti dei bus che vi portano proprio in centro città. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto: abbiamo comprato un biglietto per l'autobus nr. 300 che ci ha portati in un'oretta ad Edimburgo centro e poco distante dal nostro hotel, il Mercure.

Dopo esserci rinfrescati e aver tristemente constatato che sì, in Gran Bretagna è ancora abitudine utilizzare la moquette :), siamo usciti per fare un veloce giro della città nell'unica sera a nostra disposizione per visitare Edimburgo.


Nonostante il buio e il freddo, Edimburgo è una città molto bella, accerchiata da quell'atmosfera un po' gotica e misteriosa che la rende famosa. Il suono delle cornamusa ti accompagna tra i vari quartieri e ti fa capire di trovarti senza dubbio in terra scozzese. Dopo aver fatto una breve passeggiata costeggiando il Castello e quella che possiamo considerare la "città vecchia", abbiamo scelto di cenare in un ristorante Thai (il Time 4 Thai), non molto tipico e non proprio economicissimo, ma sicuramente buonissimo ed inusuale, dato che in Italia non capita spesso di poter assaggiare questo tipo di cucine.
Dopo cena, abbiamo proseguito la nostra passeggiata nella città già addobbata per Natale e siamo rientrati infine in albergo per la notte.

GIORNO 2: INVERNESS E LOCHNESS


Il secondo giorno ci siamo svegliati presto alla volta delle tanto attese Highlands. Questa zona della Scozia è abbastanza isolata a livello di trasporti, quindi, a meno che non decidiate di scegliere qualche tour guidato che vi porti negli spot desiderati tramite un autobus, uno dei mezzi migliori resta l'auto. Noi abbiamo scelto la compagnia di noleggio Easirent che si trova a pochi km di distanza dall'aeroporto (ma ci sono altri punti di raccolta vicino ad Edimburgo centro) e che abbiamo raggiunto tramite Uber. Terminate le pratiche per il noleggio della macchina, siamo quindi saliti sulla nostra Seat Arona per iniziare il nostro mini tour.
Questa è stata anche la mia prima volta come passeggero su un'auto con la guida a sinistra! È una sensazione stranissima e praticamente fino al penultimo giorno ho continuato a sbagliare lato di ingresso e senso della cintura, ma comunque alla fine ci si fa l'abitudine. Anche la guida, nonostante non sia facile venendo da un paese con la guida a destra, dopo qualche giorno diventa sempre più naturale; in più gli inglesi aiutano molto nell'abituarsi alla guida a sinistra grazie alle splendide ed educatissime regole della strada che raramente si incontrano qui in Italia :)


La nostra prima tappa nelle Highlands è stata il loro capoluogo, Inverness, che si raggiunge dopo un viaggio di circa tre ore da Edimburgo. Purtroppo il meteo non è stato molto clemente con noi, dato che ha piovuto tutta la mattina, ma Inverness è una città molto carina e i suoi punti nevralgici si raggiungono comodamente a piedi, anche con l'ombrello.

ROBY'S TIP: non chiedete mai agli Scozzesi come sarà il meteo della giornata! Dopo essersi scambiati una battuta che solo loro capiranno (l'inglese in Scozia a volte è molto difficile da capire), vi risponderanno che in Scozia è impossibile prevedere il meteo, dato che anche il 15 di agosto con il solleone potrebbe cominciare a piovere from nowhere :)

Essendo arrivati a Inverness verso ora di pranzo, abbiamo parcheggiato nell'Old Rose Street Car Park (un ampio parcheggio a pagamento, vicino al centro città) e abbiamo subito cercato un posto dove mangiare. Dopo il thai della sera prima, abbiamo deciso di concederci un pasto un po' più "tipico" e quindi ci siamo fermati in un pub (il Number 27) dove abbiamo mangiato un super hamburger.
Dopo pranzo ci siamo dati circa un'oretta per vedere Inverness, visitando il suo Castello, l'Old High Church – la chiesa più antica della città – e il suo cimitero, che con la pioggia ha assunto un'aria decisamente suggestiva.


Verso le tre siamo dovuti scappare per raggiungere in velocità la tappa successiva del nostro secondo giorno in Scozia: il Lago di Lochness.


Lo ammetto, da grande fan di Nessie e delle storie che circondano il Lago di Lochness ero emozionatissima all'idea di visitarlo. E in effetti il paesaggio del lago fa onore alla sua reputazione: sarà stata anche la giornata particolarmente uggiosa, ma il colore del lago, scuro e profondo, fa intuire perfettamente il perché di tutte le storie che lo vedono protagonista. In auto lo abbiamo costeggiato parzialmente (il lago infatti si estende per 36 km!) e in circa un'oretta siamo arrivati al Castello di Urquhart, che è uno dei punti più belli da cui vedere Lochness. 


Purtroppo non sapevamo che il Castello nella stagione "bassa" chiudesse alle 16.30, quindi quando siamo arrivati abbiamo avuto solo una mezz'oretta per visitarlo. Per info, il costo del biglietto di ingresso è di circa 15€. 
Abbiamo corso in lungo e in largo per non perderci un solo attimo in quel paesaggio surreale: un'ampia distesa verde affacciata sul lago dalla quale si ergono le rovine di un vecchio castello quasi del tutto distrutto. È un posto veramente bellissimo e particolare e lo consiglio vivamente. La nostra visita è stata ancora più indimenticabile anche perché abbiamo fatto "amicizia" con il custode del castello che, tra una chiacchiera e l'altra, ci ha fatto scattare una foto con la bandiera della Scozia che in genere spicca da una delle torri del castello. :)


Alle cinque circa abbiamo lasciato il castello di Urquhart per fare il check-in all'Oyo Hotel, l'albergo che abbiamo scelto per la seconda notte. La cittadina di Lochness di per sé è davvero tanto piccola e silenziosa, tanto che abbiamo faticato a trovare un posto in cui cenare perché era praticamente tutto chiuso. Però siamo stati fortunati a trovare un posto al Lochness Inn, una carinissima locanda dove abbiamo potuto assaggiare zuppe e altre specialità del posto.

GIORNO 3: ISOLA DI SKYE


La mattina del terzo giorno ci siamo svegliati molto presto dato che secondo la nostra tabella di marcia alle sette dovevamo già essere in auto alla volta di Skye.
La distanza Lochness-Skye infatti è di circa 3 ore, ed essendo questa la tappa più ricca del nostro viaggio, non abbiamo voluto perdere neanche un secondo.

ROBY'S TIP: nel caso noleggiate un auto, ricordatevi di fare benzina quando ne avete l'occasione, perché di mattina presto e di sera non ci sono pompe aperte nei pressi di Lochness, quindi potreste rischiare di trovarvi in riserva! Dalle 08.30 in poi comunque i benzinai dovrebbero essere tutti operativi.


Il percorso verso e lungo l'isola di Skye è stato meraviglioso. Di certo ha contribuito la splendida giornata di sole che abbiamo trovato (l'unica del nostro viaggio) che ha reso i colori del paesaggio intorno a noi ancora più belli e brillanti. La strada che percorre l'isola attraversa radure, colline e montagne, e anche i piccoli centri abitati che la popolano sono totalmente immersi nella natura. Durante la permanenza a Skye penso di aver visto più pecore e mucche di quanto io ne abbia mai viste nei miei 27 anni di vita. :)

ROBY'S TIP: la presenza degli animali lungo le strade è senza dubbio affascinante, ma fate attenzione alla guida perché (ovviamente) può essere molto pericoloso. Oltre a pecore e mucche, c'è anche il pericolo di attraversamento da parte dei cervi: a noi è capitato nel tragitto da Lochness a Skye; è stato molto emozionante, però eravamo su una strada statale e se fossimo andati più veloci o fossimo stati distratti sarebbe anche potuta finire male. :(


Verso le 10 abbiamo fatto una breve sosta allo Sligachan Old Bridge, un antico ponte romano intorno al quale il panorama è davvero fenomenale... sembra quasi di trovarsi nel mezzo della scenografia del Signore degli Anelli!


Il nostro obiettivo principale della giornata comunque era il Neist Point Lighthouse, un bellissimo faro che padroneggia una delle scogliere nel punto più ad ovest dell'isola di Skye. Così, dopo la sosta al ponte e ad uno store locale per comprare bibite e qualcosina da mangiare (consiglio in questo caso di fermarvi in uno dei primi centri abitati che trovate a Skye, altrimenti potreste correre il rischio di non trovare più nessun posto per rifocillarvi!), ci siamo rimessi in marcia imboccando le famose "single truck roads": chi è stato a Skye, soprattutto se automunito, non potrà di certo non ricordarsi di queste stradine ad una sola corsia che percorrono su e giù le valli e le colline che conducono fino al faro. È un'esperienza fantastica, sia per la stranezza di queste strade, ma soprattutto per la bellezza dei posti che ti scorrono davanti agli occhi durante il percorso.


Una volta arrivati al Lighthouse, ci siamo trovati di fronte ad un posto magico, con una vista a strapiombo sull'oceano e il paesaggio circostante che ti lascia senza parole. Il faro vero e proprio è raggiungibile percorrendo un lungo sentiero che lo collega alla "scogliera" principale; noi per ragioni di tempo abbiamo deciso di fermarci solo sulla scogliera, senza raggiungere il faro, ma comunque anche da qui si ha modo di gustare delle viste mozzafiato.


A malincuore alle 13 circa siamo tornati indietro e abbiamo raggiunto uno dei primi paesini lungo la strada per pranzare al ristorantino Old School con una zuppa e il tradizionale fish & chips.
La tappa successiva sarebbe dovuta essere il Castello di Dunvegan, ma casualmente e per fortuna la titolare dell'Old School ci ha informati che in quel periodo (novembre) il castello è chiuso, e per questo abbiamo dovuto cambiare i nostri piani. Per cui, su consiglio della gentile signora, abbiamo deciso di incamminarci verso la Coral Beach.
Non avendola inclusa sin dal principio nel nostro tour, non avevamo aspettative su questo posto e forse anche per questo ci ha piacevolmente sorpresi. Per raggiungere la Coral Beach, bisogna lasciare l'auto in un parcheggio distante circa un chilometro e mezzo e percorrere un sentiero immerso nei campi, in mezzo a pecore e mucche al pascolo; è una cosa piuttosto inusuale per noi "cittadini", ma vedere gli animali così liberi e avere la possibilità – a proprio rischio e pericolo :) – di interagire con loro è senza dubbio un'esperienza incredibile.


La Coral Beach è il punto finale di questo percorso e si tratta di una piccola spiaggia di sabbia e minuscoli sassolini chiari, macchiata qua e là da lunghi grovigli di alghe nere. Se avete abbastanza tempo per visitarla ve la consiglio senz'altro, soprattutto per la strada da fare per raggiungere e il suo fascino un po' da “natura selvaggia”.


Verso le 16 abbiamo lasciato la Coral Beach e ci siamo fermati nella nostra ultima tappa sull'isola di Skye: Portree. Portree è un piccolo paesino che si affaccia sull'oceano, con un delizioso porto accerchiato da tante casette colorate. Non è un grande centro, e ad essere sinceri non ha molto da offrire, però può essere una buona opzione per godersi le ultime ore della giornata a Skye e per ristorarsi con un buon tè.


Proprio a Portree abbiamo deciso come strutturare la sera del terzo giorno e il nostro quarto ed ultimo giorno in Scozia; prima della partenza infatti non avevamo prenotato nessun albergo per la terza notte, non sapendo di preciso in quale punto di Skye ci saremmo trovati. E così, essendo a cinque ore di distanza dall'aeroporto di Edimburgo, abbiamo optato per rimetterci in auto e fare altre due ore di strada fino a Fort William, in modo da avvicinarci un pochino di più ad Edimburgo e, l'indomani, percorrere l'area di Loch Lomond facendo una toccata e fuga a Glasgow prima di ripartire.

Il tragitto Skye - Fort William non è stato piacevolissimo a dire la verità, contando che in Scozia a novembre dalle cinque di pomeriggio è praticamente buio pesto e che su moltissime strade l'illuminazione è inesistente.
Così quando alle sette siamo arrivati all'Hotel West Wend (prenotato all'ultimo minuto su Booking.com), ci è sembrato di aver fatto moltissime ore di viaggio a notte fonda ed è stato davvero stancante.
Per l'ultima sera del nostro soggiorno in Scozia, abbiamo cenato direttamente in albergo, dove le simpatiche cameriere del posto ci hanno servito – ancora una volta :) - zuppe e fish & chips.

ROBY'S TIP: nell'arco della giornata passata a Skye, partendo da Lochness, abbiamo trascorso circa sette/otto ore alla guida...quindi non proprio una passeggiata si potrebbe dire. In realtà il percorso è del tutto fattibile, ma è importante fare il pieno di energie e di riposo, altrimenti si rischia di non godersi tutto appieno a causa della stanchezza. Eventualmente se avete più tempo a disposizione, pensate a trovare un alloggio per la notte direttamente a Skye, in modo da non dover passare troppo tempo in macchina.

GIORNO 4: LOCH LOMOND, GLASGOW E RIENTRO IN ITALIA


La mattina del nostro ultimo giorno in terra scozzese, ci siamo alzati verso le otto e abbiamo fatto colazione sempre in albergo, dove ho ricevuto non poche occhiatacce dalla cameriera alla quale ho detto di no per la colazione all'inglese - non riesco proprio a farmela andare giù la mattina! :D
Alle nove eravamo di nuovo in auto con l'obiettivo di raggiungere le nostre due ultime tappe: Loch Lomond e Glasgow. Sapevamo di avere i minuti contati, ma non sapendo quando saremmo potuti tornare in Scozia, abbiamo deciso di sfruttare tutto il tempo a nostra disposizione.


Alle dieci e mezza circa, ci siamo fermati su una delle sponde del lago Lomond: il Loch Lomond è il lago più grande della Gran Bretagna, quindi di certo ci sarebbe voluto un bel po' più di tempo per visitarlo rispetto a quello che abbiamo avuto; noi abbiamo fatto solo una piccola sosta in prossimità di un ponticello che abbiamo notato dalla strada e dal quale si aveva una bellissima visuale sul panorama autunnale intorno al lago.
Verso mezzogiorno circa, e con una sola ora di tempo a nostra disposizione, siamo arrivati a Glasgow; abbiamo parcheggiato l'auto in prossimità dell'università e abbiamo fatto una rapidissima passeggiata in centro, nella città già addobbata per Natale.


Glasgow di primo acchito mi è piaciuta molto e tornerei volentieri a visitarla meglio. È una città ovviamente molto più grande e metropolitana rispetto ai piccoli centri che abbiamo avuto modo di vedere nel resto del viaggio, ma dall'altro lato mi è sembrata anche molto storica e dinamica: insomma, una città con qualcosa da dire.
Dato il poco tempo e la pioggia, ci siamo fermati al Princess Square Shopping Centre a mangiare qualcosina – ovviamente la fretta ci ha fatto commettere il grosso errore di prendere una piadina in terra straniera :) - e all'una abbiamo lasciato Glasgow alla volta dell'aeroporto dove abbiamo restituito l'auto e preso il nostro volo di ritorno per l'Italia.

Sia alcune persone del posto che alcuni amici e parenti ci hanno consigliato di tornare in Scozia con la bella stagione, per godere di temperature più miti e colori più vivaci. In realtà questo viaggio in Scozia a Novembre mi è piaciuto moltissimo anche per i cieli grigi, le nuvole e la pioggia che hanno reso alcuni posti ancora più suggestivi. In più, come avremmo potuto apprezzare tanto l'unico giorno di sole a Skye, se non fosse stata una sorpresa tale tra un giorno di pioggia e l'altro? :)
Insomma, aggiungete la Scozia e in particolare le Highlands in uno dei prossimi viaggi, perché con qualunque temperatura e in qualunque stagione ha certamente qualcosa di magico da offrirvi.



See you on my next journey!!

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