Nove giorni in Costa Azzurra e Provenza

Viaggio itinerante tra Nizza e le Gole del Verdon 🌸🚣


Quando si parla di Francia e in particolar modo di Costa Azzurra e Provenza, due sono le cose a cui si potrebbe subito pensare:
  • oh mio quanto spenderemo
  • oh mio Dio i francesi :)
Ecco, non nego che sia stato lo stesso mio pensiero prima di partire.

Eppure mi sono dovuta ricredere: questi otto giorni di viaggio trascorsi lungo la Costa Azzurra e la Provenza sono stati una piacevolissima sorpresa: qui sotto cercherò di spiegarvi perché il sud della Francia non dovrebbe essere una meta da sottovalutare per i vostri viaggi futuri.

ORGANIZZAZIONE PRE-PARTENZA


Un anno e mezzo fa, ho (anzi abbiamo, io e il mio ragazzo) scelto il sud della Francia come destinazione delle nostre vacanze estive, perché, causa impegni lavorativi, avevamo bisogno di una destinazione "facile" da raggiungere. In effetti, vivendo in Veneto, la Costa Azzurra non è difficilmente raggiungibile in auto: con un viaggio di circa 6 ore – ovviamente traffico permettendo – si arriva in terra francese.

Avendo a disposizione poco più di una settimana, in uno dei periodi tra l'altro più affollati dell'anno (metà Agosto), abbiamo cercato di ottimizzare i tempi, tracciando il più possibile l'itinerario già da casa.

Selezionando tramite Booking i nostri 3 “pit stop” principali – Nizza, Aix-en-Provence e Les Salles sur Verdon – abbiamo poi selezionato le varie mete per ogni giorno di viaggio.

La scelta non è stata casuale: ci siamo fatti aiutare da una guida cartacea su Provenza e Costa Azzurra e dagli immancabili consigli di amici e parenti già stati in questi posti. Questo per evitare il più possibile di avere momenti vuoti, ovvero senza sapere cosa fare e dove andare.
Ovviamente non abbiamo pianificato ogni minuto del viaggio, ma avere delle tappe predefinite giorno dopo giorno ci ha permesso di goderci ogni luogo senza ansia e senza troppa fretta.


GIORNO 1: PARTENZA E ARRIVO A NIZZA


Come accennato, a metà agosto dello scorso anno, siamo partiti alla volta di Nizza, la nostra prima tappa. Siamo partiti di venerdì mattina molto presto (alle ore 4.00 circa) per evitare quanto più possibile il traffico e cercare di arrivare a Nizza verso metà mattinata.

Dopo 6 ore di viaggio, siamo quindi arrivati al nostro primo “pit stop”, ovvero l'Esatitude Hotel, dove abbiamo alloggiato per le due notti successive. Abbiamo quindi lasciato qui i bagagli per viaggiare più leggeri e siamo usciti alla scoperta di Nizza.


Su questa città non avevamo assolutamente aspettative, e forse è stato questo il motivo che ci ha permesso di apprezzarla tanto. È una città di mare molto bella, con spazi e ambienti ampi, e una multiculturalità che ti scalda il cuore.
In tarda mattinata abbiamo cominciato facendo un giro nella cosiddetta Vieux Nice, tra i suoi edifici super colorati e i suoi ristoranti multietnici.

ROBY'S TIP: non fiondatevi nel primo ristorante che trovate, perché rischiate di scottarvi come abbiamo fatto noi. Abbiamo mangiato una “pasta” - le virgolette sono d'obbligo – con delle polpette da far rabbrividire un Alessandro Borghese qualunque :)

Successivamente ci siamo spostati verso Place Massena, la piazza principale di Nizza. Vicino alla Place è stato costruito un curiosissimo spazio pubblico fatto di fontane e giochi d'acqua, in cui vi consiglio di fare un salto: è bellissimo vedere come i Nizzardi, soprattutto i bambini, si divertano a combattere il caldo in questa strana ma molto bella cornice urbana.


Nel primo pomeriggio ci siamo spostati verso il lungomare di Nizza, la nota Promenade des Anglais: un lungo e amplissimo stradone dove trionfeggiano pattinatori, ciclisti e corridori. Provoca comunque una certa emozione pensare che proprio in questa bella cornice si sia consumato uno dei peggiori attentati europei degli ultimi anni.

Non avendo molto altro tempo a disposizione, abbiamo deciso di concederci un vizietto da turista, e di utilizzare uno dei simpatici trenini da città che ci ha portato fino in cima al Parc de la Colline du Chateau (il trenino purtroppo non è gratuito, ma al costo di 5€ evita lo stress di dover prendere l'auto, un taxi o di dover raggiungere a piedi, in pieno agosto, la cima del castello). Dal Parc si ha una vista panoramica stupenda sulla città.


Terminato il giro in trenino, che ci ha portato tra vie e piazze che non avremmo avuto modo di visitare a piedi durante il giorno, siamo tornati in hotel e poi usciti a cena, in un tradizionale ristorante di Nizza (Le Bouchon) che consiglio sia per location che per il cibo.

NIZZA IN PILLOLE:
Vieux Nice → Place Massena → Promenade des Anglais → Parc de la Colline du Chateau

GIORNO 2: MONTECARLO 


La mattina seguente, il nostro itinerario ci ha portato a Montecarlo. Fortunatamente Nizza è dotata di una buona rete ferroviaria (la TER) così, anziché muoverci in auto, abbiamo deciso di prendere il treno e di raggiungere così il micro-stato monegasco (la tratta è di circa 20/30 minuti).

ROBY'S TIP: Montecarlo non fa parte dell'Unione Europea – benché la sua speciale relazione con la Francia gli permetta di adottarne alcune politiche – quindi occhio all'uso del cellulare, soprattutto dei dati e di internet ;)

Al contrario di Nizza, di Montecarlo avevamo già una nostra idea in mente (complice ovviamente la TV); bene, come spesso accade le aspettative sono state disattese :) non mi fraintendete, Montecarlo è una città, anzi meglio dire uno stato, molto pittoresco, ma è avvolto da una certa aurea che lo rende decadente. Il tempo sembra essersi fermato agli anni '70-'80, agli anni del boom edilizio, che ha un po' intrappolato i bei panorami che senza dubbio contraddistinguono Monaco-Ville.


Nostra prima meta a Montecarlo è stato il Palais Princier, residenza ufficiale del Principe di Monaco. È un luogo da non perdere, soprattutto per la meravigliosa vista di Monaco che si ha dalla lunga scalinata che porta al Palazzo. Piccola curiosità: ogni mattina, alle 11.55 davanti al Palais Princier si tiene il tradizionale cambio della Guardia.

Dopo la visita al palazzo, ci siamo diretti verso il Musée Oceanographique. Lungo il tragitto ci siamo concessi una pausa pranzo (lo anticipo..... non proprio degna di una città come Montecarlo :) ) al Mc Donald's e abbiamo fatto una breve sosta nella Cattedrale della città, luogo di sepoltura dei Principi monegaschi, tra i quali gli stessi Ranieri di Monaco e Grace Kelly. Necessaria una tappa, anche solo di sfuggita.
Suonerà bizzarro, ma il Musée Oceanographique è stato per me l'attrazione più bella della città. Vi consiglio di prendervi almeno un paio di ore per visitarlo, in quanto ci sono moltissime cose da vedere. Potete consultare il sito del museo per info su orari e biglietti. Il Museo si articola su diversi piani: al piano terra, troviamo numerosi acquari che ospitano le specie marine dei nostri mari ed oceani; gli altri piani ospitano varie collezioni, alcune molto interattive, legate al mondo marino. A locali estremamente tecnologici si alternano comunque bellissime sale dal piglio elegante ed antico. A coronare questo bellissimo ambiente, troviamo il tetto dell'edificio, dal quale si ha una vista fantastica sul Mar Mediterraneo: una facciata del Museo infatti è a strapiombo sul mare, pertanto il panorama è davvero mozzafiato.


Terminata la visita al Museo, abbiamo proseguito verso la zona della città che ospita il famoso Gran Premio di Formula 1 (carino vedere dal vivo un luogo visto solo e sempre in televisione :)) e successivamente verso il famoso Casinò di Montecarlo. La mondanità inizia a fare capolino sin dalla strada che porta verso il Casinò: auto di lusso – con tanto di glitter rosa e targhe super kitch (cito come esempio... LOVE8), negozi super mondani e persone vestite di tutto punto. In ogni caso non preoccupatevi in quanto resta comunque un luogo ben popolato da noi miseri turisti, quindi non si rischia di sentirsi fuori luogo. Non siamo ovviamente entrati all'interno del casinò, comunque l'esterno è molto bello e va di certo visto, dato che il casinò è uno dei simboli di Montecarlo. Per noi donnine, è interessante anche la zona circostante, dove è allestito una specie di mall all'aperto, con diversi negozi di lusso (almeno ci possiamo rifare gli occhi! :))


Alle sei e mezza circa, abbiamo ripreso il treno alla volta di Nizza dove, dopo una lunga e calda giornata, ci siamo fatti un ultimo tuffo in mare. Dopo la cena al Buffalo Grill, Steak House in Place Massena, ci siamo diretti poi verso l'albergo.

MONTECARLO IN PILLOLE:
Palais Principer → Cattedrale Musée Oceanographique → percorso Formula 1 → Casinò

GIORNO 3: CANNES E ISOLA SAINTE-MARGUERITE


Il terzo giorno abbiamo nuovamente ripreso il treno da Nizza, questa volta in direzione Cannes. Ad essere sinceri, eravamo un po' dubbiosi su cosa poter visitare in questa città, che ai più è nota principalmente per il Festival del Cinema. Per questa ragione abbiamo deciso di fermarci presso l'Ufficio Turistico della città, per chiedere maggiori informazioni. Anche qui, le impiegate ci hanno confermato che il Festival è ciò che rende Cannes famosa, per cui ci hanno consigliato un giro d'obbligo lungo la Croisette, ma poi, per goderci anche un po' di mare, ci hanno suggerito di recarci presso l'Isola di Sainte-Marguerite, raggiungibile con un breve tragitto in traghetto da Cannes.


Usciti dall'Ufficio quindi, abbiamo fatto un rapido giro lungo la Croisette, fermandoci al Palais des Festivals et des Congrès: devo dire che mi aspettavo qualcosa di più sontuoso del semplice palazzo bianco che ci siamo trovati di fronte. In più la lunga fila di turisti sul tappeto rosso che attende per fare la foto di rito ha fatto ulteriormente perdere di fascino questo edificio. Comunque, se vi trovate a Cannes, non mancate di vederlo, ovviamente :)

Lasciato il Palais des Festivals e superata la schiera di yacht di lusso ormeggiati nel porto della città (impossibile non notarli :)), in tarda mattinata abbiamo preso la nave per raggiungere l'Isola Sainte-Marguerite. Il biglietto per questa tratta non è proprio economicissimo (15€ il biglietto intero) ma ne vale sicuramente la pena. Già nei pochi minuti di nave necessari per raggiungere Sainte-Marguerite, il paesaggio, e soprattutto i colori del mare, sono uno spettacolo bellissimo. Una volta attraccati, la vista non è sicuramente da meno: Sainte-Marguerite è un isolotto molto piccolo, ma ancora abbastanza selvaggio ed immacolato; vi consiglio di essere muniti di cibo e (tanta) acqua, perché non ci sono chioschi o bar all'occorrenza. L'unica fonte di acqua infatti è una piccola fontanella più o meno al centro dell'isola. L'isola non è munita di vere e proprie spiagge: a brevi tratti piani fatti di piccoli sassetti e ciottoli, si alternano rocce e scogli dove quindi si fa una certa fatica a sdraiarsi. Ciononostante il mare è veramente bellissimo e la natura che ti circonda ti fa dimenticare per un attimo di trovarti vicino ad una delle città più chiacchierate dello showbiz. Una meta che vi consiglio senza dubbio.


Nel pomeriggio abbiamo ripreso il battello che ci ha riportati a Cannes: qui ci siamo concessi una sosta ristoratrice con un buonissimo toast alla francese e, dopo un breve giro per la città, abbiamo raggiunto la stazione per riprendere il treno e trascorrere l'ultima notte a Nizza.

CANNES IN PILLOLE:
Croisette → Palais des Festivals et des Congrès → Isola di Sainte-Marguerite

GIORNO 4: PLAGE DE JEAN BLANC (LAVANDOU) E AIX-EN-PROVENCE


Alla volta del quarto giorno abbiamo salutato Nizza e abbiamo ripreso l'auto in direzione Spiaggia di Jean Blanc, a Lavandou. Abbiamo scelto questa meta come tappa intermedia prima di raggiungere Aix-en-Provence, cittadina che ci ha ospitato per le successive tre notti.
Jean Blanc è molto rinomata perché rientra tra quelle che vengono chiamate “spiagge argentate” per il colore chiarissimo e perlato della loro sabbia; anticipata da queste recensioni, non potevamo di certo perdercela :)


Il tragitto da Nizza a Jean Blanc è di circa un paio d'ore; se viaggerete in macchina come noi, vi consiglio di armarvi di pazienza perché la spiaggia non è munita di parcheggi e nei mesi estivi si può fare fatica a trovare un posto auto. Trovato un buco per la nostra macchina, siamo quindi scesi per la scalinata che porta dritta alla spiaggia. La baia non è grandissima, ma è un gioiellino: la sabbia è quasi bianca e l'acqua è super trasparente. Noi siamo stati fortunati e abbiamo trovato un posto a sedere (o meglio... a sdraiare :D) sul piccolo rialzo di scogli che separa la spiaggia vera e propria dalla scogliera, dove ci siamo goduti il relax e il sole fino a pomeriggio inoltrato.

Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la bellissima baia di Jean Blanc e in meno di due ore abbiamo raggiunto il nostro alloggio ad Aix-en-Provence. Quest'ultimo è stato sicuramente una delle chicche che hanno contraddistinto questo viaggio: ad accoglierci è stata una simpatica donnina francese, proprietaria di un casale ecologico - la “Holzhaus” - dal quale ha ricavato una camera (o forse due, ancora non lo abbiamo capito :D) che affitta ai turisti della zona. Essendoci così pochi ospiti, la camera e in generale il pernottamento sono curati nei minimi dettagli, dal bagno (ecologico, quindi guai alle carte nel WC!) alla colazione che la padrona di casa prepara personalmente ogni mattina. Sicuramente un posto da provare, anche se bisogna armarsi di una certa pazienza perché la proprietaria parla solo francese e, nonostante i (possibili) limiti linguistici, cerca comunque in ogni occasione di attaccare bottone :)
Dopo esserci sistemati, verso sera abbiamo raggiunto Aix-en-Provence dove abbiamo cenato in un bel ristorantino tipico della zona e girato un po' il centro, per poi rientrare in camera.

GIORNO 5: AVIGNONE e il PONT DU GARD


Dopo aver trascorso i primi quattro giorni sul mare, abbiamo deciso di fare tappa in una città dell'entroterra provenzale: Avignone.



ROBY'S TIP:: per visitare Avignone d'estate ci vuole una notevole forza di volontà; il caldo infatti è a tratti quasi insopportabile, per cui armatevi di bibite fresche e di pazienza!

Il motivo per cui abbiamo inserito Avignone nel nostro itinerario è decisamente sentimentale: chi come noi non ne ha mai sentito parlare sui banchi di scuola? Avignone, la città dei papi, che per circa cento anni ha ospitato la sede papale, rovesciando gli equilibri che da sempre vedevano Roma come l'unica sede pontificia possibile.

Il tragitto Aix-en-Provence – Avignone è di circa un'ora in auto; noi ci siamo spostati in auto avendola a disposizione, ma Avignone è dotata di una stazione ferroviaria vicina al centro, quindi è facilmente raggiungibile anche in treno.
Una volta raggiunto il centro, abbiamo fatto una lunga passeggiata tra le viuzze che ospitano negozietti di saponi e lavanda e bellissime chiese gotiche, per poi infine raggiungere l'attrazione principale della città, il noto Palais des Papes. Il Palazzo è una struttura sontuosa, che con la sua altezza e ampiezza governa su tutta la piazza antistante. Il biglietto di ingresso si aggira intorno ai 10 € e, oltre alla visita al Palais, comprende anche l'ingresso al Pont d'Avignon, poco lontano. 
Con il biglietto d'ingresso viene fornito a ciascun visitatore un tablet con delle cuffiette, con cui la visita al maestoso palazzo diventa interattiva e molto più interessante: in ognuno dei punti selezionati infatti, l'audioguida spiega la storia del sito, presentando anche una versione in 3D di come sarebbe dovuto essere il palazzo al tempo in cui ospitava i papi.
Purtroppo però la nostra visita è stata un po' “sofferta”, perché faceva un gran caldo e la folla e i muri di pietra del palazzo non ci hanno di certo aiutato in questo.
Dopo circa due ore di visita siamo andati a pranzo nel ristorante limitrofo, il Carré du Palais: un po' caro, ma per l'aria condizionata e il buon cibo ne è valsa la pena :)
Dopo pranzo abbiamo proseguito verso il Ponte d'Avignone (o Ponte Saint-Bénézet), un caratteristico ponte “a metà” che dà sul fiume Rodano e che merita sicuramente di essere visitato.


Conclusa la tappa ad Avignone, nel pomeriggio raggiungiamo il magnifico Pont du Gard, a circa mezz'ora di macchina dalla città. Il Pont du Gard è un grandioso ponte romano situato a Vers-Pont-Du-Gard, facilmente raggiungibile, dato che intorno ad esso è stata creata una zona di accoglienza ad hoc per i visitatori, con un ampio parcheggio e un corridoio di entrata nel quale si acquista il biglietto di ingresso (sul sito web del Pont du Gard trovate i dettagli su costi e orari).
Il ponte è veramente un luogo bellissimo, che ti affascina con la sua maestosità e la sua aria antica; la cosa che rende questo posto ancora più caratteristico è il fatto di poter fare il bagno proprio sotto il ponte: l'acqua è abbastanza fredda e la corrente a volte ti tende dei tranelli, ma fare un tuffo nel Gardon, con gli occhi puntati verso il ponte, è un'esperienza assolutamente da provare.
Nel tardo pomeriggio abbiamo quindi lasciato il Pont du Gard per rientrare ad Aix-en-Provence per passare la notte.

AVIGNONE IN PILLOLE:
Palais des Papes → Pont d'Avignon → Pont du Gard

GIORNO 6: MARSIGLIA


Il sesto giorno del nostro tour in Provenza e Costa Azzurra ci ha portati a Marsiglia. In auto il tragitto da Aix-En-Provence a Marsiglia è di circa 40 minuti e per fortuna la città è dotata di numerosi parcheggi, quindi non abbiamo avuto grandi difficoltà in questo senso.
Marsiglia è una città che si presta molto bene ad essere visitata grazie ai suoi ampi viali e alla bellissima vista sul mare, quindi vi consiglio senza alcun dubbio di girarla a piedi, come abbiamo fatto noi. Come prima tappa della nostra visita di Marsiglia, abbiamo raggiunto il porto, con i suoi tradizionali banchi del pesce, per poi proseguire la passeggiata fino al negozio di “Compagnie de Provence” per fare razzia di uno dei simboli della città, il sapone ;) Marsiglia in realtà è piena di negozietti che vendono saponi e saponette, ma Compagnie de Provence merita (lo so, sono un po' di parte :D) una visita, per la selezione dei prodotti e la gentilezza del suo personale.


Lasciato – a fatica – da parte lo shopping, abbiamo continuato il nostro giro passando per la Cattedrale di Marsiglia (bellissima costruzione con un'inusuale facciata a righe grigio chiaro e scuro) e facendo una breve capatina al Museo delle Civiltà dell'Europa e del Mediterraneo. Siamo incappati al Museo quasi per caso, ma è stata davvero una piacevole sorpresa: noi non abbiamo visitato l'interno del Museo, quindi le mostre o le gallerie, ma solo l'esterno di questa struttura, il quale è davvero molto curioso e bello; per cui se si ha un po' di tempo a disposizione, vale la pena inserirlo nel proprio itinerario.


Abbiamo poi proseguito nel Panier, la parte antica di Marsiglia, dove gli ampi vialoni lasciano spazio ai magnifici quartieri dall'aria decadente, punteggiati da murales e negozietti di ogni sorta.
Dopo aver pranzato sul porto, al ristorante “La Brasserie”, abbiamo poi preso un autobus di linea che ci ha portati fino in cima alla Chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde: situata su una collina che sovrasta tutta Marsiglia, la Chiesa è sicuramente una tappa da non saltare, dato che è uno degli edifici caratteristici della città; purtroppo però vedrete che l'affollamento di turisti, renderà l'esperienza un po' meno “emozionale” ed introspettiva, come invece potrebbe essere.
Terminata la visita alla Chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde, abbiamo deciso di riprovare l'ebbrezza del trenino :), e quindi ne abbiamo ripreso uno per tornare in centro città. Qui abbiamo fatto un'ultima stupenda passeggiata in uno dei miei punti preferiti di Marsiglia: i mercatini sul lungomare, dove abbiamo fatto razzia di saponette per amici e famiglia una seconda volta, e di té e tisane (non proprio caratteristiche, ma la proprietaria della bancarella è stata super carina e ci ha conquistati :)) e infine lo specchio di Foster, una sorprendente copertura, appunto a specchio, che crea un magico gioco di riflessi che cattura subito l'attenzione. Finito anche quest'ultimo giretto, abbiamo raggiunto l'auto e siamo tornati verso l'Holzhaus, il nostro alloggio.



MARSIGLIA IN PILLOLE:
Porto → Cattedrale → Museo delle Civiltà dell'Europa e del Mediterraneo → Panier → Chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde → lungomare e specchio di Foster

GIORNO 7: LE CALANQUES


Non potevamo scegliere modo migliore per salutare la Costa Azzurra. Le Calanques infatti sono un vero e proprio tesoro che Marsiglia (per fortuna) custodisce e protegge gelosamente. Esse si districano in circa 20 km di costa calcarea, punteggiata qua e là da bellissime baie ed insenature. 

Già prima di partire ci eravamo informati e sapevamo che non si trattava della tipica zona balneare facile e comoda da raggiungere; in effetti anche i nostri osti ci avevano confermato che per poter godere delle Calanques ci sono solo due modi possibili: avere delle buone gambe e una buona conoscenza del posto o percorrerle via barca. Nonostante ci sia stato offerto di consultare una vecchia cartina con tutti i sentieri che si snodano tra la costa, sinceramente (anche dato il poco tempo a nostra disposizione) non ce la siamo sentita di intraprendere il percorso a piedi e così abbiamo optato per la visita delle Calanques in barca. 


Esistono diversi moli di partenza per questi tour; noi abbiamo optato per la deliziosa cittadina di Cassis, che abbiamo raggiunto in auto dalla nostra casa di Aix-en-Provence. Una volta arrivati al molo abbiamo scoperto di poter scegliere tra diversi tipi di tour, ognuno con un prezzo e una durata sulla base del numero di Calanques visitate. Noi abbiamo quindi optato per il tour, che permetteva 45 minuti di visita alle Calanques più altri 45 minuti di bagno (costo 13€ a testa). Alle 11.15 siamo partiti con un piccolo barchino (dalla capienza di non più di una decina di persone) che ci ha portato a vedere alcune delle meravigliose insenature che rendono le Calanques un vero gioiello della natura. Il panorama è da mozzare il fiato, i colori della costa e soprattutto del mare sono veramente fantastici ed è proprio da queste vedute che si capisce come mai la Costa Azzurra sia stata rinominata in questo modo. Il tour si è dunque concluso con i 45 minuti di bagno, che purtroppo non ci sono stati concessi nelle baie più belle (per ragioni di sicurezza?), ma un po' più vicino alla costa: comunque è stata un'esperienza bellissima e che consiglio vivamente se ci si trova a Marsiglia.

Abbiamo poi trascorso il pomeriggio a Cassis, anche se purtroppo abbiamo dovuto lasciarla prima del previsto causa pioggia.
Dopo aver cenato al “Rendez-Vous Bio”, siamo infine rientrati all'Holzhaus per trascorrere l'ultima notte ad Aix-en-Provence.

GIORNO 8 & 9: LE GOLE DEL VERDON


L'ultima meta del nostro viaggio francese non è stata del tutto casuale, ma ispirata ai ricordi di bambino del mio compagno di viaggio. Il mio ragazzo infatti ci era già stato con la famiglia quando era piccolino e se ne ricordava come di un posto decisamente insolito ma bellissimo. Per questo, abbiamo deciso di inserirlo nel nostro itinerario.


Le gole del Verdon distano circa 2 ore da Aix-en-Provence e il tragitto per raggiungerle ti porta nella Provenza più conosciuta, la Provenza dei campi di lavanda. Essendoci stati in pieno agosto non ne abbiamo potuto godere appieno, eppure è stata comunque una bella emozione e siamo riusciti a vederlo lo stesso qualche ciuffetto di lavanda sopravvissuto all'afa :)
Le gole sono senza dubbio uno dei posti più belli che possa dire di aver visto; non penseresti mai di poter trovare un posto del genere nel bel mezzo della Provenza, eppure ad un certo punto sulla strada vedi spuntare il Lac Sainte-Croix, con il suo fantastico colore verde acqua acceso, e poco più in là loro, le gole del fiume Verdon, il più grande canyon d'Europa che si districa per chilometri e cattura immediatamente l'attenzione.

Verso metà mattinata abbiamo lasciato l'auto nel parcheggio vicino al Lago e ci siamo subito incamminati verso i vari baracchini per noleggiare il pedalò con cui abbiamo risalito il canyon. Non ci siamo fatti mancare qualche tuffo nelle gole, dove l'acqua è verdissima, freddissima e torbidissima – non si vede assolutamente nulla di quello che c'è sotto, ma cercate di non badarci :) Dopo aver trascorso un paio d'ore lungo il Verdon, siamo andati a mangiare un panino nel centro di Salles-sur-Verdon, la cittadina dove abbiamo prenotato l'albergo per la notte – l'adorabile Jardins de l'Ermitage - e nel pomeriggio abbiamo esplorato un po' la zona limitrofa alle gole, scovando tra l'altro una piccola baia nascosta dove pochissime persone facevano il bagno e si godevano le ultime ore di sole.


Per la sera, abbiamo deciso di viziarci con una cena di pesce al Ristorante “Le Côté Lac”, un carinissimo ristorante dal quale si ha una bellissima vista sul Verdon e dove si mangia decisamente bene.
All'alba del nono giorno, dopo aver fatto colazione e aver lasciato il nostro albergo, ci siamo recati di nuovo sulle rive del lago e abbiamo salutato il Verdon, posto che ci ha decisamente ammaliati e che abbiamo tristemente salutato, per fare ritorno in Italia.

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Spero che questo post vi sia piaciuto e che possa tornarvi utile per i prossimi viaggi! 

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