Nove giorni in Costa Azzurra e Provenza
Viaggio itinerante tra Nizza e le Gole del Verdon 🌸🚣
Quando
si parla di Francia e in particolar modo di Costa Azzurra e Provenza,
due sono le cose a cui si potrebbe subito pensare:
- oh mio quanto spenderemo
- oh mio Dio i francesi :)
Ecco,
non nego che sia stato lo stesso mio pensiero prima di partire.
Eppure mi sono dovuta ricredere: questi otto giorni di viaggio trascorsi
lungo la Costa Azzurra e la Provenza sono stati una piacevolissima
sorpresa: qui sotto cercherò di spiegarvi perché il sud della
Francia non dovrebbe essere una meta da sottovalutare per i vostri
viaggi futuri.
ORGANIZZAZIONE PRE-PARTENZA
Un
anno e mezzo fa, ho (anzi abbiamo, io e il mio ragazzo) scelto il sud
della Francia come destinazione delle nostre vacanze estive, perché,
causa impegni lavorativi, avevamo bisogno di una destinazione
"facile" da raggiungere. In effetti, vivendo in Veneto, la
Costa Azzurra non è difficilmente raggiungibile in auto: con
un viaggio di circa 6 ore – ovviamente traffico permettendo
– si arriva in terra francese.
Avendo
a disposizione poco più di una settimana, in uno dei periodi tra
l'altro più affollati dell'anno (metà Agosto), abbiamo cercato di
ottimizzare i tempi, tracciando il più possibile l'itinerario già
da casa.
Selezionando
tramite Booking i nostri 3 “pit stop” principali – Nizza,
Aix-en-Provence e Les Salles sur Verdon – abbiamo poi
selezionato le varie mete per ogni giorno di viaggio.
La
scelta non è stata casuale: ci siamo fatti aiutare da una guida
cartacea su Provenza e Costa Azzurra e dagli immancabili consigli di
amici e parenti già stati in questi posti. Questo per evitare il più
possibile di avere momenti vuoti, ovvero senza sapere cosa fare e
dove andare.
Ovviamente
non abbiamo pianificato ogni minuto del viaggio, ma avere delle tappe
predefinite giorno dopo giorno ci ha permesso di goderci ogni luogo
senza ansia e senza troppa fretta.
GIORNO 1: PARTENZA E ARRIVO A NIZZA
Come
accennato, a metà agosto dello scorso anno, siamo partiti alla volta
di Nizza, la nostra prima tappa. Siamo partiti di venerdì mattina
molto presto (alle ore 4.00 circa) per evitare quanto più possibile il
traffico e cercare di arrivare a Nizza verso metà mattinata.
Dopo
6 ore di viaggio, siamo quindi arrivati al nostro primo “pit stop”,
ovvero l'Esatitude Hotel, dove abbiamo alloggiato per le due
notti successive. Abbiamo quindi lasciato qui i bagagli per viaggiare
più leggeri e siamo usciti alla scoperta di Nizza.
Su
questa città non avevamo assolutamente aspettative, e forse è stato
questo il motivo che ci ha permesso di apprezzarla tanto. È una
città di mare molto bella, con spazi e ambienti ampi, e una
multiculturalità che ti scalda il cuore.
In
tarda mattinata abbiamo cominciato facendo un giro nella cosiddetta
Vieux Nice, tra i suoi edifici super colorati e i suoi
ristoranti multietnici.
ROBY'S TIP: non fiondatevi nel primo ristorante che trovate,
perché rischiate di scottarvi come abbiamo fatto noi. Abbiamo
mangiato una “pasta” - le virgolette sono d'obbligo – con delle
polpette da far rabbrividire un Alessandro Borghese qualunque :)
Successivamente
ci siamo spostati verso Place Massena, la piazza principale di
Nizza. Vicino alla Place è stato costruito un curiosissimo spazio
pubblico fatto di fontane e giochi d'acqua, in cui vi consiglio di
fare un salto: è bellissimo vedere come i Nizzardi, soprattutto i
bambini, si divertano a combattere il caldo in questa strana ma molto
bella cornice urbana.
Nel
primo pomeriggio ci siamo spostati verso il lungomare di Nizza, la
nota Promenade des Anglais: un lungo e amplissimo stradone
dove trionfeggiano pattinatori, ciclisti e corridori. Provoca
comunque una certa emozione pensare che proprio in questa bella
cornice si sia consumato uno dei peggiori attentati europei degli
ultimi anni.
Non avendo molto altro tempo a disposizione, abbiamo deciso di concederci un
vizietto da turista, e di utilizzare uno dei simpatici trenini da
città che ci ha portato fino in cima al Parc de la Colline du
Chateau (il trenino purtroppo non è gratuito, ma al costo di 5€
evita lo stress di dover prendere l'auto, un taxi o di dover
raggiungere a piedi, in pieno agosto, la cima del castello). Dal Parc
si ha una vista panoramica stupenda sulla città.
Terminato
il giro in trenino, che ci ha portato tra vie e piazze che non
avremmo avuto modo di visitare a piedi durante il giorno, siamo
tornati in hotel e poi usciti a cena, in un tradizionale ristorante
di Nizza (Le Bouchon) che consiglio sia per location che per
il cibo.
NIZZA
IN PILLOLE:
Vieux
Nice → Place Massena → Promenade des Anglais → Parc de la
Colline du Chateau
GIORNO 2: MONTECARLO
La
mattina seguente, il nostro itinerario ci ha portato a Montecarlo.
Fortunatamente Nizza è dotata di una buona rete ferroviaria (la TER)
così, anziché muoverci in auto, abbiamo deciso di prendere il treno
e di raggiungere così il micro-stato
monegasco (la tratta è di circa 20/30 minuti).
ROBY'S TIP: Montecarlo non fa parte dell'Unione Europea –
benché la sua speciale relazione con la Francia gli permetta di
adottarne alcune politiche – quindi occhio all'uso del cellulare,
soprattutto dei dati e di internet ;)
Al
contrario di Nizza, di Montecarlo avevamo già una nostra idea in
mente (complice ovviamente la TV); bene, come spesso accade le
aspettative sono state disattese :) non mi fraintendete, Montecarlo è
una città, anzi meglio dire uno stato, molto pittoresco, ma è
avvolto da una certa aurea che lo rende decadente. Il tempo sembra
essersi fermato agli anni '70-'80, agli anni del boom edilizio, che
ha un po' intrappolato i bei panorami che senza dubbio
contraddistinguono Monaco-Ville.
Nostra
prima meta a Montecarlo è stato il Palais Princier, residenza
ufficiale del Principe di Monaco. È un luogo da non perdere,
soprattutto per la meravigliosa vista di Monaco che si ha dalla lunga
scalinata che porta al Palazzo. Piccola curiosità: ogni mattina,
alle 11.55 davanti al Palais Princier si tiene il tradizionale cambio
della Guardia.
Dopo
la visita al palazzo, ci siamo diretti verso il Musée
Oceanographique. Lungo il tragitto ci siamo concessi una pausa
pranzo (lo anticipo..... non proprio degna di una città come
Montecarlo :) ) al Mc Donald's e abbiamo fatto una breve sosta nella
Cattedrale della città, luogo di sepoltura dei Principi
monegaschi, tra i quali gli stessi Ranieri di Monaco e Grace Kelly.
Necessaria una tappa, anche solo di sfuggita.
Suonerà
bizzarro, ma il Musée Oceanographique è stato per me l'attrazione
più bella della città. Vi consiglio di prendervi almeno un paio di
ore per visitarlo, in quanto ci sono moltissime cose da vedere.
Potete consultare il sito del museo per info su orari e biglietti. Il
Museo si articola su diversi piani: al piano terra, troviamo numerosi
acquari che ospitano le specie marine dei nostri mari ed oceani; gli
altri piani ospitano varie collezioni, alcune molto interattive,
legate al mondo marino. A locali estremamente tecnologici si
alternano comunque bellissime sale dal piglio elegante ed antico. A
coronare questo bellissimo ambiente, troviamo il tetto dell'edificio,
dal quale si ha una vista fantastica sul Mar Mediterraneo: una
facciata del Museo infatti è a strapiombo sul mare, pertanto il
panorama è davvero mozzafiato.
Terminata
la visita al Museo, abbiamo proseguito verso la zona della città che
ospita il famoso Gran Premio di Formula 1 (carino vedere dal
vivo un luogo visto solo e sempre in televisione :)) e
successivamente verso il famoso Casinò di Montecarlo. La
mondanità inizia a fare capolino sin dalla strada che porta verso il
Casinò: auto di lusso – con tanto di glitter rosa e targhe super
kitch (cito come esempio... LOVE8), negozi super mondani e persone
vestite di tutto punto. In ogni caso non preoccupatevi in quanto
resta comunque un luogo ben popolato da noi miseri turisti, quindi
non si rischia di sentirsi fuori luogo. Non siamo ovviamente entrati
all'interno del casinò, comunque l'esterno è molto bello e va di
certo visto, dato che il casinò è uno dei simboli di Montecarlo.
Per noi donnine, è interessante anche la zona circostante, dove è
allestito una specie di mall all'aperto, con diversi negozi di lusso
(almeno ci possiamo rifare gli occhi! :))
Alle
sei e mezza circa, abbiamo ripreso il treno alla volta di Nizza dove,
dopo una lunga e calda giornata, ci siamo fatti un ultimo tuffo in
mare. Dopo la cena al Buffalo Grill, Steak House in Place Massena, ci
siamo diretti poi verso l'albergo.
MONTECARLO
IN PILLOLE:
Palais
Principer → Cattedrale →
Musée Oceanographique → percorso
Formula 1 → Casinò
GIORNO 3: CANNES E ISOLA SAINTE-MARGUERITE
Il
terzo giorno abbiamo nuovamente ripreso il treno da Nizza, questa
volta in direzione Cannes. Ad essere sinceri, eravamo un po' dubbiosi
su cosa poter visitare in questa città, che ai più è nota
principalmente per il Festival del Cinema. Per questa ragione abbiamo
deciso di fermarci presso l'Ufficio Turistico della città, per
chiedere maggiori informazioni. Anche qui, le impiegate ci hanno
confermato che il Festival è ciò che rende Cannes famosa, per cui
ci hanno consigliato un giro d'obbligo lungo la Croisette, ma poi,
per goderci anche un po' di mare, ci hanno suggerito di recarci
presso l'Isola di Sainte-Marguerite, raggiungibile con un breve
tragitto in traghetto da Cannes.
Usciti
dall'Ufficio quindi, abbiamo fatto un rapido giro lungo la Croisette,
fermandoci al Palais
des Festivals et des Congrès:
devo dire che mi aspettavo qualcosa di più sontuoso del semplice
palazzo bianco che ci siamo trovati di fronte. In più la lunga fila
di turisti sul tappeto rosso che attende per fare la foto di rito ha
fatto ulteriormente perdere di fascino questo edificio. Comunque, se
vi trovate a Cannes, non mancate di vederlo, ovviamente :)
Lasciato
il Palais des Festivals e superata la schiera di yacht di lusso
ormeggiati nel porto della città (impossibile non notarli :)), in
tarda mattinata abbiamo preso la nave per raggiungere l'Isola
Sainte-Marguerite.
Il biglietto per questa tratta non è proprio economicissimo (15€
il biglietto intero)
ma ne vale sicuramente la pena. Già nei pochi minuti di nave
necessari per raggiungere Sainte-Marguerite, il paesaggio, e
soprattutto i colori del mare, sono uno spettacolo bellissimo. Una
volta attraccati, la vista non è sicuramente da meno:
Sainte-Marguerite è un isolotto molto piccolo, ma ancora abbastanza
selvaggio ed immacolato; vi consiglio di essere muniti di cibo e
(tanta) acqua, perché non ci sono chioschi o bar all'occorrenza.
L'unica fonte di acqua infatti è una piccola fontanella più o meno
al centro dell'isola. L'isola non è munita di vere e proprie
spiagge: a brevi tratti piani fatti di piccoli sassetti e ciottoli,
si alternano rocce e scogli dove quindi si fa una certa fatica a
sdraiarsi. Ciononostante il mare è veramente bellissimo e la natura
che ti circonda ti fa dimenticare per un attimo di trovarti vicino ad
una delle città più chiacchierate dello showbiz. Una meta che vi
consiglio senza dubbio.
Nel
pomeriggio abbiamo ripreso il battello che ci ha riportati a Cannes:
qui ci siamo concessi una sosta ristoratrice con un buonissimo toast
alla francese e, dopo un breve giro per la città, abbiamo
raggiunto la stazione per riprendere il treno e trascorrere l'ultima
notte a Nizza.
CANNES
IN PILLOLE:
Croisette
→ Palais des Festivals et des Congrès → Isola di
Sainte-Marguerite
GIORNO 4: PLAGE DE JEAN BLANC (LAVANDOU) E AIX-EN-PROVENCE
Alla
volta del quarto giorno abbiamo salutato Nizza e abbiamo ripreso
l'auto in direzione Spiaggia
di Jean Blanc,
a Lavandou.
Abbiamo scelto questa meta come tappa intermedia prima di raggiungere
Aix-en-Provence, cittadina che ci ha ospitato per le successive tre
notti.
Jean
Blanc è molto rinomata perché rientra tra quelle che vengono
chiamate “spiagge argentate” per il colore chiarissimo e perlato
della loro sabbia; anticipata da queste recensioni, non potevamo di
certo perdercela :)
Il
tragitto da Nizza a Jean Blanc è di circa un paio d'ore; se
viaggerete in macchina come noi, vi consiglio di armarvi di pazienza
perché la spiaggia non è munita di parcheggi e nei mesi estivi si
può fare fatica a trovare un posto auto. Trovato un buco per la
nostra macchina, siamo quindi scesi per la scalinata che porta dritta
alla spiaggia. La baia non è grandissima, ma è un gioiellino: la
sabbia è quasi bianca e l'acqua è super trasparente. Noi siamo
stati fortunati e abbiamo trovato un posto a sedere (o meglio... a
sdraiare :D) sul piccolo rialzo di scogli che separa la spiaggia vera
e propria dalla scogliera, dove ci siamo goduti il relax e il sole
fino a pomeriggio inoltrato.
Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la bellissima baia di Jean Blanc e
in meno di due ore abbiamo raggiunto il nostro alloggio ad
Aix-en-Provence. Quest'ultimo è stato sicuramente una delle chicche
che hanno contraddistinto questo viaggio: ad accoglierci è stata una
simpatica donnina francese, proprietaria di un casale ecologico - la
“Holzhaus” - dal quale ha ricavato una camera (o forse due,
ancora non lo abbiamo capito :D) che affitta ai turisti della zona.
Essendoci così pochi ospiti, la camera e in generale il
pernottamento sono curati nei minimi dettagli, dal bagno (ecologico,
quindi guai alle carte nel WC!) alla colazione che la padrona di casa
prepara personalmente ogni mattina. Sicuramente un posto da provare,
anche se bisogna armarsi di una certa pazienza perché la
proprietaria parla solo francese e, nonostante i (possibili) limiti
linguistici, cerca comunque in ogni occasione di attaccare bottone :)
Dopo
esserci sistemati, verso sera abbiamo raggiunto Aix-en-Provence dove
abbiamo cenato in un bel ristorantino tipico della zona e girato un
po' il centro, per poi rientrare in camera.
GIORNO 5: AVIGNONE e il PONT DU GARD
Dopo
aver trascorso i primi quattro giorni sul mare, abbiamo deciso di
fare tappa in una città dell'entroterra provenzale: Avignone.
ROBY'S TIP::
per visitare Avignone d'estate ci vuole una notevole forza di
volontà; il caldo infatti è a tratti quasi insopportabile, per cui
armatevi di bibite fresche e di pazienza!
Il
motivo per cui abbiamo inserito Avignone nel nostro itinerario è
decisamente sentimentale: chi come noi non ne ha mai sentito parlare
sui banchi di scuola? Avignone, la città dei papi, che per circa
cento anni ha ospitato la sede papale, rovesciando gli equilibri che
da sempre vedevano Roma come l'unica sede pontificia possibile.
Il
tragitto Aix-en-Provence – Avignone è di circa un'ora in auto; noi
ci siamo spostati in auto avendola a disposizione, ma Avignone è
dotata di una stazione ferroviaria vicina al centro, quindi è
facilmente raggiungibile anche in treno.
Una
volta raggiunto il centro, abbiamo fatto una lunga passeggiata tra le
viuzze che ospitano negozietti di saponi e lavanda e bellissime
chiese gotiche, per poi infine raggiungere l'attrazione principale
della città, il noto Palais
des Papes.
Il Palazzo è una struttura sontuosa, che con la sua altezza e
ampiezza governa su tutta la piazza antistante. Il biglietto di
ingresso si aggira intorno ai 10 € e, oltre alla visita al Palais,
comprende anche l'ingresso al Pont d'Avignon, poco lontano.
Con
il biglietto d'ingresso viene fornito a ciascun visitatore un tablet
con delle cuffiette, con cui la visita al maestoso palazzo diventa
interattiva e molto più interessante: in ognuno dei punti
selezionati infatti, l'audioguida spiega la storia del sito,
presentando anche una versione in 3D di come sarebbe dovuto essere il
palazzo al tempo in cui ospitava i papi.
Purtroppo
però la nostra visita è stata un po' “sofferta”, perché faceva
un gran caldo e la folla e i muri di pietra del palazzo non ci hanno
di certo aiutato in questo.
Dopo
circa due ore di visita siamo andati a pranzo nel ristorante
limitrofo, il Carré du Palais: un po' caro, ma per l'aria
condizionata e il buon cibo ne è valsa la pena :)
Dopo
pranzo abbiamo proseguito verso il Ponte d'Avignone (o
Ponte Saint-Bénézet), un caratteristico ponte “a metà” che
dà sul fiume Rodano e che merita sicuramente di essere visitato.
Conclusa
la tappa ad Avignone, nel pomeriggio raggiungiamo il magnifico Pont
du Gard,
a circa mezz'ora di macchina dalla città. Il Pont du Gard è un
grandioso ponte romano situato a Vers-Pont-Du-Gard, facilmente
raggiungibile, dato che intorno ad esso è stata creata una zona di
accoglienza ad hoc per i visitatori, con un ampio parcheggio e un
corridoio di entrata nel quale si acquista il biglietto di ingresso
(sul sito web del Pont du Gard trovate i dettagli su costi e orari).
Il
ponte è veramente un luogo bellissimo, che ti affascina con la sua
maestosità e la sua aria antica; la cosa che rende questo posto
ancora più caratteristico è il fatto di poter fare il bagno proprio
sotto il ponte: l'acqua è abbastanza fredda e la corrente a volte ti
tende dei tranelli, ma fare un tuffo nel Gardon, con gli occhi
puntati verso il ponte, è un'esperienza assolutamente da provare.
Nel
tardo pomeriggio abbiamo quindi lasciato il Pont du Gard per
rientrare ad Aix-en-Provence per passare la notte.
AVIGNONE
IN PILLOLE:
Palais
des Papes → Pont d'Avignon → Pont du Gard
GIORNO 6: MARSIGLIA
Il
sesto giorno del nostro tour in Provenza e Costa Azzurra ci ha
portati a Marsiglia. In auto il tragitto da Aix-En-Provence a
Marsiglia è di circa 40 minuti e per fortuna la città è dotata di
numerosi parcheggi, quindi non abbiamo avuto grandi difficoltà in
questo senso.
Marsiglia
è una città che si presta molto bene ad essere visitata grazie ai
suoi ampi viali e alla bellissima vista sul mare, quindi vi consiglio
senza alcun dubbio di girarla a piedi, come abbiamo fatto noi. Come
prima tappa della nostra visita di Marsiglia, abbiamo raggiunto il
porto, con i suoi tradizionali banchi del pesce, per poi
proseguire la passeggiata fino al negozio di “Compagnie de
Provence” per fare razzia di uno dei simboli della città, il
sapone ;) Marsiglia in realtà è piena di negozietti che vendono
saponi e saponette, ma Compagnie de Provence merita (lo so, sono un
po' di parte :D) una visita, per la selezione dei prodotti e la
gentilezza del suo personale.
Lasciato
– a fatica – da parte lo shopping, abbiamo continuato il nostro
giro passando per la Cattedrale di Marsiglia (bellissima
costruzione con un'inusuale facciata a righe grigio chiaro e scuro) e
facendo una breve capatina al Museo delle Civiltà dell'Europa e
del Mediterraneo. Siamo incappati al Museo quasi per caso, ma è
stata davvero una piacevole sorpresa: noi non abbiamo visitato
l'interno del Museo, quindi le mostre o le gallerie, ma solo
l'esterno di questa struttura, il quale è davvero molto curioso e
bello; per cui se si ha un po' di tempo a disposizione, vale la pena
inserirlo nel proprio itinerario.
Abbiamo
poi proseguito nel Panier, la parte antica di Marsiglia, dove
gli ampi vialoni lasciano spazio ai magnifici quartieri dall'aria
decadente, punteggiati da murales e negozietti di ogni sorta.
Dopo
aver pranzato sul porto, al ristorante “La Brasserie”, abbiamo
poi preso un autobus di linea che ci ha portati fino in cima alla
Chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde: situata su una collina che
sovrasta tutta Marsiglia, la Chiesa è sicuramente una tappa da non
saltare, dato che è uno degli edifici caratteristici della città;
purtroppo però vedrete che l'affollamento di turisti, renderà
l'esperienza un po' meno “emozionale” ed introspettiva, come
invece potrebbe essere.
Terminata
la visita alla Chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde, abbiamo deciso di
riprovare l'ebbrezza del trenino :), e quindi ne abbiamo ripreso uno
per tornare in centro città. Qui abbiamo fatto un'ultima stupenda
passeggiata in uno dei miei punti preferiti di Marsiglia: i mercatini
sul lungomare, dove abbiamo fatto razzia di saponette per amici e
famiglia una seconda volta, e di té e tisane (non proprio
caratteristiche, ma la proprietaria della bancarella è stata super
carina e ci ha conquistati :)) e infine lo specchio di Foster,
una sorprendente copertura, appunto a specchio, che crea un magico
gioco di riflessi che cattura subito l'attenzione. Finito anche
quest'ultimo giretto, abbiamo raggiunto l'auto e siamo tornati verso
l'Holzhaus, il nostro alloggio.
MARSIGLIA
IN PILLOLE:
Porto
→ Cattedrale → Museo delle Civiltà dell'Europa e del
Mediterraneo → Panier → Chiesa di Notre-Dame-de-la-Garde →
lungomare e specchio di Foster
GIORNO 7: LE CALANQUES
Non
potevamo scegliere modo migliore per salutare la Costa Azzurra. Le
Calanques infatti sono un vero e proprio tesoro che Marsiglia
(per fortuna) custodisce e protegge gelosamente. Esse si districano
in circa 20 km di costa calcarea, punteggiata qua e là da bellissime
baie ed insenature.
Già prima di partire ci eravamo informati e
sapevamo che non si trattava della tipica zona balneare facile e
comoda da raggiungere; in effetti anche i nostri osti ci avevano
confermato che per poter godere delle Calanques ci sono solo due modi
possibili: avere delle buone gambe e una buona conoscenza del posto o
percorrerle via barca. Nonostante ci sia stato offerto di consultare
una vecchia cartina con tutti i sentieri che si snodano tra la costa,
sinceramente (anche dato il poco tempo a nostra disposizione) non ce
la siamo sentita di intraprendere il percorso a piedi e così abbiamo
optato per la visita delle Calanques in barca.
Esistono diversi moli
di partenza per questi tour; noi abbiamo optato per la deliziosa
cittadina di Cassis, che abbiamo raggiunto in auto dalla
nostra casa di Aix-en-Provence. Una volta arrivati al molo abbiamo
scoperto di poter scegliere tra diversi tipi di tour, ognuno con un
prezzo e una durata sulla base del numero di Calanques visitate. Noi
abbiamo quindi optato per il tour, che permetteva 45 minuti di visita
alle Calanques più altri 45 minuti di bagno (costo 13€ a testa).
Alle 11.15 siamo partiti con un piccolo barchino (dalla capienza di
non più di una decina di persone) che ci ha portato a vedere alcune
delle meravigliose insenature che rendono le Calanques un vero
gioiello della natura. Il panorama è da mozzare il fiato, i colori
della costa e soprattutto del mare sono veramente fantastici ed è
proprio da queste vedute che si capisce come mai la Costa Azzurra sia
stata rinominata in questo modo. Il tour si è dunque concluso con i
45 minuti di bagno, che purtroppo non ci sono stati concessi nelle
baie più belle (per ragioni di sicurezza?), ma un po' più vicino
alla costa: comunque è stata un'esperienza bellissima e che
consiglio vivamente se ci si trova a Marsiglia.
Abbiamo
poi trascorso il pomeriggio a Cassis, anche se purtroppo abbiamo
dovuto lasciarla prima del previsto causa pioggia.
Dopo
aver cenato al “Rendez-Vous Bio”, siamo infine rientrati
all'Holzhaus per trascorrere l'ultima notte ad Aix-en-Provence.
GIORNO 8 & 9: LE GOLE DEL VERDON
L'ultima
meta del nostro viaggio francese non è stata del tutto casuale, ma
ispirata ai ricordi di bambino del mio compagno di viaggio. Il mio
ragazzo infatti ci era già stato con la famiglia quando era
piccolino e se ne ricordava come di un posto decisamente insolito ma
bellissimo. Per questo, abbiamo deciso di inserirlo nel nostro
itinerario.
Le
gole del Verdon distano circa 2 ore da Aix-en-Provence e il tragitto
per raggiungerle ti porta nella Provenza più conosciuta, la
Provenza dei campi di lavanda. Essendoci stati in pieno agosto non ne
abbiamo potuto godere appieno, eppure è stata comunque una bella
emozione e siamo riusciti a vederlo lo stesso qualche ciuffetto di
lavanda sopravvissuto all'afa :)
Le
gole sono senza dubbio uno dei posti più belli che possa
dire di aver visto; non penseresti mai di poter trovare un posto del
genere nel bel mezzo della Provenza, eppure ad un certo punto sulla
strada vedi spuntare il Lac Sainte-Croix, con il suo fantastico
colore verde acqua acceso, e poco più in là loro, le gole del fiume
Verdon, il più grande canyon d'Europa che si districa per chilometri
e cattura immediatamente l'attenzione.
Verso
metà mattinata abbiamo lasciato l'auto nel parcheggio vicino al Lago
e ci siamo subito incamminati verso i vari baracchini per noleggiare
il pedalò con cui abbiamo risalito il canyon. Non ci siamo fatti
mancare qualche tuffo nelle gole, dove l'acqua è verdissima,
freddissima e torbidissima – non si vede assolutamente nulla di
quello che c'è sotto, ma cercate di non badarci :) Dopo aver
trascorso un paio d'ore lungo il Verdon, siamo andati a mangiare un
panino nel centro di Salles-sur-Verdon, la cittadina dove abbiamo
prenotato l'albergo per la notte – l'adorabile Jardins de
l'Ermitage - e nel pomeriggio abbiamo esplorato un po' la zona
limitrofa alle gole, scovando tra l'altro una piccola baia nascosta
dove pochissime persone facevano il bagno e si godevano le ultime ore
di sole.
Per
la sera, abbiamo deciso di viziarci con una cena di pesce al
Ristorante “Le Côté Lac”,
un carinissimo ristorante dal quale si ha una bellissima vista sul
Verdon e dove si mangia decisamente bene.
All'alba
del nono giorno, dopo aver fatto colazione e aver lasciato il nostro
albergo, ci siamo recati di nuovo sulle rive del lago e abbiamo
salutato il Verdon, posto che ci ha decisamente ammaliati e che
abbiamo tristemente salutato, per fare ritorno in Italia.
*****
Spero che questo post vi sia piaciuto e che possa tornarvi utile per i prossimi viaggi!
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