Quattro giorni a Napoli e in Costiera
Sono nata in Piemonte, ma vivo in Veneto da quando ho due anni. Eppure le mie radici affondano qui ai piedi di questo vulcano, il Vesuvio.
Ho trascorso tante di quelle vacanze in questa terra, che quasi faccio fatica a contarle. Estate, Natale, ogni occasione era buona perché i miei genitori, entrambi napoletani, volessero "scendere giù".
Ad ogni partenza frignavo un po', da piccoli non si capisce mai il reale valore di certi posti e certi momenti. Poi sono cresciuta e ad un certo punto, come capita spesso, stare in famiglia e stare in Italia ha cominciato a starmi stretto. Così ho smesso di seguire i miei e non sono più tornata a Napoli per un bel po’ di anni.
Oggi, dove purtroppo sono costretta a parlare di mio papà al passato, mi pento molto di non essere più partita con loro. Solo adesso capisco quanto abbia significato questa terra per loro e quanto quindi abbia un valore immenso anche per me. Non mi sono mai sentita veramente a casa in nessun posto, non in Veneto con genitori Napoletani, e non a Napoli con il mio accento veneto. Però forse questo mio appartenere a due terre è la vera fortuna, mi permette di non radicarmi in nessun luogo e di riuscire a sentirmi a casa in ogni dove, dopo soli pochi giorni.
L'anno scorso sono dovuta tornare a Napoli per un motivo triste, per l'ultimo “viaggio” di mio papà. Quest'anno sono tornata non solo per salutarlo, ma anche per ripercorrere le strade dei miei ricordi di infanzia e per scoprirne di nuove. Perché in fondo la vita deve andare avanti, anche se a volte si smarrisce la strada e non si sa più da che parte andare. Forse però, è partendo dal proprio passato e dall’importanza dei propri ricordi, che si può ricostruire il proprio futuro.
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GIORNO 1: ARRIVO A NAPOLI E VISITA DEL CENTRO ANTICO
Per me è sempre e solo esistito un unico modo per raggiungere Napoli: l’auto. I miei genitori vivevano in provincia, tra i paesini di Gragnano e Agerola, per cui è sempre stato necessario essere automuniti per potersi spostare liberamente da un posto all’altro. Non dimenticherò mai le traversate notturne sull’A4 o i tornanti per raggiungere la costiera amalfitana dal paesino di montagna di mio papà.
Per questo anche stavolta sono partita in auto, insieme alla mia famiglia. Le ore di auto non sono poche, ma divise tra di noi e traffico di agosto permettendo, non ci sono pesate molto. Partendo alle 5 del mattino, poco dopo l’una abbiamo raggiunto il centro di Napoli.
E voi vi chiederete: dove lasciare l’auto in centro a Napoli? Il B&B che abbiamo scelto, la Dimora Conte di Ruvo, ci ha offerto un parcheggio poco distante dalla struttura, a 20€ al giorno. I napoletani sono famosi per la loro arte di arrangiarsi, e in questo caso ne abbiamo avuto una palese dimostrazione. 😊 Il parcheggio infatti non era nient’altro che la coorte di un palazzo che è stata riconvertita a questo scopo. Chapeau a mio marito che, pur essendo stata la sua prima volta a Napoli, si è saputo destreggiare tra le stradine strettissime della città arrivando al posto macchina. Dicono che se sai guidare a Napoli sai guidare dappertutto: mai affermazione è stata più vera. 😁 Qui le regole della strada non sono come le conosciamo: non esiste la precedenza, la precedenza è di chi se la prende. Nelle corsie non bisogna mai stare al centro strada, altrimenti ci si prende le imprecazioni degli scooter che non possono superare. Insomma, disagiante ma anche divertente se come me voi siete i passeggeri e non i guidatori designati. 😋
Il nostro alloggio, la Dimora Conte di Ruvo, si trova in una posizione super strategica per visitare la città, a nord dei Quartieri Spagnoli e ad est del centro antico di Napoli (vicino a Spaccanapoli). Situato al quinto piano di un palazzo storico di Napoli, non è nuovissimo e silenziosissimo, però ha un personale davvero gentile che ci ha spiegato come girare la città con il poco tempo a nostra disposizione.
Pranzo e visita di Spaccanapoli
Dopo aver fatto il check-in la prima tappa non poteva non essere un luogo per il pranzo. Missione: mangiare la vera pizza napoletana. Le tre pizzerie più famose di Napoli sono Sorbillo, Da Michele e Di Matteo, ma vista la coda e l’assenza di posto a sedere in queste tre, abbiamo deciso di provare la pizzeria Masaniello poco distante da Di Matteo. Considerando quelle mangiate nei giorni successivi, non è stata la pizza migliore mai assaggiata, ma è stata un sogno in confronto alle pizze a cui sono abituata in Veneto. Non potevo poi non provare le zeppoline, piccole palline di pastella fritte e salate, che facevano spessissimo mio papà e mia nonna.
Dopo questa prima mangiata e un caffè d’obbligo per sconfiggere l’abbiocco, siamo entrati nel vivo del nostro tour e ci siamo addentrati a Spaccanapoli.
Spaccanapoli è una delle strade più importanti e conosciute di Napoli. Attraversa la città dai Quartieri Spagnoli a Forcella e rappresenta il folklore napoletano in tutto il suo splendore. Qui troverete di tutto: ristoranti, bar, botteghe, negozi, chiese e palazzi storici, il tutto incorniciato da murales e, in questo periodo, striscioni e festoni per il Napoli Campione d’Italia. Ho notato felicemente che, nonostante il carattere turistico di questa zona, Spaccanapoli ha conservato la sua autenticità nelle persone, dato che la maggior parte dei proprietari e lavoratori di questa zona restano napoletani portando con loro tutto l'animo e le tradizioni tipiche di questa zona.
Passeggiando per Spaccanapoli abbiamo visitato moltissimi luoghi di interesse, come:
- San Gregorio Armeno, ovvero la via che 365 giorni all’anno espone presepi e statuine, di personaggi sacri... e non. Ce ne sono di tutti i tipi e soprattutto i presepi fatti a mano, nei minimi dettagli, sono davvero bellissimi. Non dimenticate di fermarvi in una delle botteghe a comprare il tradizionale cornetto napoletano, che porta fortuna solo se regalato, come vuole la tradizione. 😊
- Monastero di Santa Chiara, è un complesso di origine trecentesca rinomato sopratutto per le splendide ceramiche maioliche che decorano il giardino del Chiostro. Un luogo davvero bello nella sua semplicità, che regala tra l’altro qualche ora di ristoro dal caos della città. Gli orari sono consultabili sul sito del Monastero e il biglietto di ingresso intero costa 6€.
- Chiesa della Madonna dei Sette Dolori, situata in cima al quartiere di Montecalvario; è una chiesetta piccolina, ma vi permetterà di avere una bella veduta su Spaccanapoli.
Nei dintorni di Spaccanapoli vi suggerisco anche le tappe qui sotto, che noi per mancanza di tempo non abbiamo potuto visitare ma che lascio assolutamente per un futuro viaggio:
- La Cappella di San Severo, contenente il celebre Cristo Velato; vi consiglio la prenotazione in anticipo perché abbiamo trovato molta coda alla biglietteria, il che ci ha fatto desistere dal visitarla. Il biglietto intero costa 12€.
- Napoli Sotterranea, che noi non siamo riusciti a visitare ma che lascio per una prossima volta perché mi ispira moltissimo. Il tour infatti vi conduce nei sotterranei di Napoli, visitando i substrati costruiti dalle varie popolazioni che nei secoli hanno abitato la città. Anche in questo caso, consiglio di prenotare la visita in anticipo sul sito ufficiale, perché i tempi di attesa possono essere molto lunghi. Il biglietto costa 15€.
- Il Duomo, per ammirare il famoso Tesoro di San Gennaro, che come forse saprete è uno degli orgogli di Napoli. Anche in questo caso per il poco tempo a disposizione non siamo riusciti a visitarlo, il tour infatti necessita di almeno un paio d’ore di tempo. Il biglietto d'ingresso intero costa 12€.
Il cuore antico di Napoli comunque è ricchissimo di altre chiese e cappelle antiche, anche se molte non sono visitabili perché in corso di restauro.
Tra una passeggiata e l’altra, non dimenticate di fare il pieno di zuccheri con tutti i magnifici dolci che questa città propone: le sfogliatelle, il babà, il Ministeriale, il gelato o il caffè del nonno, una buonissima crema al caffè guarnita da polvere di amaretti e cioccolato. A Napoli troverete bar e pasticcerie ad ogni angolo, ma le più celebri sono la storica Pasticceria Scaturchio, famosa per le sfogliatelle, i babà e il Ministeriale, e la gelateria Mennella. Non preoccupatevi delle calorie, alla dieta penserete una volta lasciata Napoli. 😏
Nel tardo pomeriggio siamo rientrati all’albergo facendo un breve tratto di Via Toledo, tappa che però abbiamo lasciato per il secondo giorno.
Dopo la doccia eravamo estenuati dall’intensa giornata, così per cena ci siamo fermati all’Osteria Da Carmela, un ristorante sotto casa in cui abbiamo mangiato molto bene. Io ho voluto provare il risotto al tonno e limone e ragazzi… che profumo. 😭
In questo periodo di inflazione e rincaro dei prezzi, sono rimasta di stucco quasi ad ogni pasto perché, rispetto ai prezzi del nord, a Napoli, sia in centro che in periferia, costa tutto molto meno: per pranzare o cenare in tre (saziandoci sempre più del dovuto 😅) non abbiamo mai speso più di 40/45€. Che lusso!
GIORNO 2: VIA TOLEDO, CENTRO STORICO E LUNGOMARE
Dopo la colazione con cornetto alla Nutella e cappuccino, siamo partiti alla volta del nostro secondo giorno a Napoli. In questa giornata ci siamo concentrati sul settore sud della città, da Via Toledo fino al lungomare.
Ecco i punti salienti del nostro tour:
- Via Toledo, un tempo nota come Via Roma, si sviluppa per circa un km da Piazza Dante fino a Piazza del Pleibiscito ed è la via dello shopping contemporaneo: qui troverete H&M, Zara fino alle boutique più di lusso, un po’ diverso dalle botteghe di Spaccanapoli. 😆Una tappa famosissima di Via Toledo è l’omonima fermata della metro. Anche se non la prenderete per spostarvi, vi consiglio comunque di fare un salto a vederla perché vale davvero la pena. Per scendere fino alla parte più bella bisogna acquistare il biglietto ad 1,20€ e poi prendere le scale mobili fino ai binari. Riconoscerete subito la Galleria del Mare dai colori blu e azzurro, i motivi ad onde e il grande lucernario che domina le scale creando un effetto davvero suggestivo.
- Quartieri Spagnoli: passeggiando per Via Toledo, in una delle strade laterali, troverete anche i Quartieri Spagnoli. Non farete fatica a notarli perché come a Spaccanapoli, anche qui uno striscione con il nome del quartiere vi darà il benvenuto. Rispetto a Via Toledo, i Quartieri Spagnoli rispecchiano l’anima più autentica di Napoli: qui troverete ristorantini, botteghe, negozi con frutta e verdura dai profumi incredibili. Ricordo che un tempo quando si parlava di questa zona di Napoli tra i miei familiari la si dipingeva come una zona brutta e poco raccomandabile, ma negli ultimi anni è stata palesemente riconvertita e non ci sono pericoli.
- Centro storico: sarete accolti nel centro storico di Napoli dalla Galleria Umberto I, costruita nell’ottocento in onore dell’omonimo Re, molto simile per stile e colori alla sua cugina Milanese. Al centro della Galleria, troverete 12 mosaici, ognuno rappresentante un segno zodiacale. Per chi è appassionato, una foto sul proprio segno è d’obbligo. 😊
Uscendo dalla Galleria troverete dinanzi a voi il Teatro San Carlo, altro luogo famosissimo di Napoli. Purtroppo non abbiamo avuto tempo di visitare gli interni, che devono essere meravigliosi anche più della struttura esterna. Sul sito troverete tutte le informazioni sulle visite guidate al Teatro, organizzate tutti i giorni al mattino e pomeriggio al costo di 9€.
Alla sinistra del Teatro, si staglia il Castelnuovo (o Maschio Angioino) visitabile prenotandosi online sul sito del Comune di Napoli. Proseguendo verso destra invece, vi troverete esattamente tra il Palazzo Reale e Piazza del Pleibiscito, la piazza più celebre della città. Questa è la zona che mi è piaciuta di più di Napoli, molto storica, più tranquilla e con una vista bellissima sul padrone silente della città, il Vesuvio.
Lasciandovi alle spalle Piazza del Pleibiscito, troverete il lungomare e qui potrete decidere se proseguire a piedi fino a Castel dell’Ovo o se prendere una delle barchette che propongono i signori al molo e al costo di 5€ circumnavigare il castello via mare. Considerando il caldo di agosto la seconda opzione non sarebbe stata malvagia, ma invece abbiamo deciso di camminare fino al Castello. Purtroppo al momento non è visitabile per lavori e mi è molto dispiaciuto perché so che da qui ci sono delle vedute da cartolina.
Dopo questa intensa passeggiata nel Centro Storico, abbiamo deciso di visitare un’altra zona di Napoli, che è distante dal centro e raggiungibile in auto o in bus: Posillipo. Io e mia mamma vediamo da anni “Un posto al sole”, la soap opera Rai ambientata proprio in questa zona e più precisamente a Palazzo Palladini, al secolo Villa Valpolicelli: non potevamo quindi non vederla.
Verso mezzogiorno abbiamo preso il bus nr. 140 per 3€ a persona A/R, che passa circa ogni 15 minuti in varie zone di Napoli (noi lo abbiamo preso nei pressi della Villa Imperiale); in una quarantina di minuti siamo arrivati a Posillipo. Sul tratto di strada che collega il centro città a Posillipo ci sono delle viste sul golfo davvero stupende. Il bus ferma in Via Posillipo, ma per raggiungere la Villa bisogna scendere fino al mare e quindi fare un tratto di discesa e scalinate. All’andata è fattibile senza problemi, però al ritorno con il sole… 😱Perciò per tornare indietro abbiamo preso un taxi, che abbiamo scoperto essere molto conveniente e non così costoso come pensavamo (15€ per circa 11 km, 30 minuti di strada).
Anche se non siete fan di “Un posto al sole”, se avete la possibilità vi consiglio di fare un giro a Posillipo e a Mergellina, altro famoso lungomare di Napoli, perché sono zone veramente belle. Posillipo è un quartiere decisamente di lusso, con molte ville e tanto silenzio, tutta un’altra cosa rispetto a quello a cui abitua il centro di Napoli. Se anche voi siete appassionati della soap invece, proverete l’emozione di vedere il profilo della villa più famosa della televisione e la delusione di sapere che non è visitabile perché in realtà è una residenza privata. 😪 È stato comunque molto bello, e arrivare fino a lì ci ha permesso di mangiare al ristorantino Bar del Mare, proprio in riva al mare e direttamente ai piedi della Villa. La loro specialità è il pesce, quindi potrete sbizzarrirvi tra primi e secondi col pescato del giorno.
Nel pomeriggio non ci siamo potuto trattenere a Napoli e ci siamo spostati verso Gragnano, la nostra seconda tappa. Il nostro alloggio per le tre notti successive è stato Cor Mij, un bellissimo appartamento in mezzo alla campagna con vista sul Vesuvio. La stradina per raggiungerlo è un po’ strettina, quindi anche qui dovrete destreggiarvi in auto. Ma la fatica vale la bellezza e la comodità dell’appartamento.
Per cena siamo stati alla Pizzeria Il Tris e abbiamo provato un altro piatto tipico della zona, il panuozzo, un mega panino che può essere fatto sia con l’impasto della pizza che col pane, e farcito di qualsiasi cosa.
GIORNI 3 E 4: SORRENTO ED AMALFI
Per i giorni tre e quattro non riesco a darvi un vero e proprio itinerario, perché sono state giornate molto intense a livello personale e punteggiate qua e là da visite ad amici e parenti. Posso raccontarvi però le due tappe principali di questi giorni, due cittadine della Costiera a cui sono molto legata: Sorrento ed Amalfi.
Napoli mi è molto piaciuta, ma la Costiera Amalfitana ha un posto importante nel mio cuore e nulla può batterla. Da piccola ci sono andata tantissime volte: ad Amalfi, Atrani, qualche volta a Sorrento, Vietri sul Mare e Positano. Sì è vero: la gente è tanta, c’è traffico e poco parcheggio, ma le viste e i panorami che si hanno dalla Costiera credo che difficilmente si trovino in altri luoghi di Italia. Mentre scrivo mi viene da sorridere, perché questa frase la diceva sempre mio papà e quante volte l’ho rimproverato dicendo che c’erano tanti altri posti altrettanto belli...Oggi però capisco il vero significato delle sue parole: perché la realtà è che la bellezza di un luogo la fanno sì i colori, il panorama, i profumi, ma soprattutto i ricordi che vi legano a quel posto.
SORRENTO
Sorrento è una delle piccole perle della Costiera, forse il luogo della zona più famoso all’estero insieme a Positano. Il bello (e il brutto 😁) dei paesini della Costiera è questo: sono paesini piccoli, arroccati sulle montagne che danno sul mare e per questo sono tanto splendidi quanto difficili da raggiungere e inadatti a contenere tante persone. Ricordo che quando ero piccola, per fare il tragitto da Agerola ad Amalfi dovevamo svegliarci prestissimo e comunque spesso restavamo imbottigliati nel traffico tra i tornanti o le gallerie. Adesso la situazione è migliorata, nei mesi estivi i locali evitano questi paesini e i turisti si muovono per lo più con navette o bus. Inoltre nel weekend è stato introdotto lo strumento delle targhe alterne e questo ha contribuito a migliorare la mobilità.
Oltre all’auto o agli autobus, per raggiungere Sorrento c’è anche la Vesuviana, la linea ferroviaria che collega Napoli e i paesi successivi (come Gragnano) alla costiera. Anche questo può essere un ottimo modo per non stressarvi col traffico.
A Sorrento siamo arrivati di mercoledì mattina e per fortuna non abbiamo trovato molta confusione. Abbiamo parcheggiato nell’ampio parking La Stinga a soli 2€ all’ora, che è un lusso rispetto ai prezzi dei parcheggi che si trovano ad Amalfi e Positano. La cittadina si gira tutta comodamente a piedi: il centro è pieno di viuzze, negozi di vestiti e botteghe. Fermatevi ad annusare i limoni di Sorrento, ad assaggiare il meloncello o la crema di limone fatti artigianalmente e i buonissimi confetti farciti con questi gusti. Io non ho potuto non assaggiare anche la delizia al limone, che è uno dei miei dolci preferiti della costiera, cupolette a base di pan di spagna e crema al limone. Delizia di nome e di fatto! 😆
Per godere di uno dei punti panoramici più belli di Sorrento, raggiungete la Villa Comunale, un piccolo parco con una terrazza che dà proprio sul golfo. A fare da scenografia, la scritta “Te voglio bene assaje” testo della famosa Caruso di Lucio Dalla. Proprio qui a Sorrento il famoso tenore trascorse infatti gli ultimi mesi della sua vita, in uno degli alberghi della città in cui soggiornò lo stesso Dalla che fu ispirato dalla vicenda per scrivere uno dei suoi brani più celebri. Se siete curiosi di vedere la stanza, vi avviso che non è visitabile: per vederla bisogna soggiornarvi come un normalissimo ospite.
Prima di accedere alla Villa, potete fare un salto nella Chiesetta di San Francesco e ammirare il chiostro dove hanno luogo anche diverse mostre fotografiche.
Un altro punto importante e noto di Sorrento è Marina Grande, la zona balneare. Quest’angolo della città è diventato famoso grazie a Sofia Loren e al suo “Pane, amore e...” che venne girato proprio qui. Passeggiando per le stradine di accesso alla spiaggia vedrete molte foto e targhe che celebrano il film e l’attrice. Qui a Marina Grande si può fare il bagno ma un po’ come in tutta la costiera non ci sono molti angoli di spiaggia libera, quindi per potersi fare una giornata di mare completa bisogna affittare il lettino in uno dei tanti bagni disponibili. Non sono a conoscenza dei prezzi, però non credo siano molto economici. L’acqua comunque è molto bella, dato che la spiaggia non è sabbiosa ma fatta di ciottoli.
Per pranzo non ci siamo fermati qui ma a Castellamare, altro paese caro soprattutto a mia mamma. Io lo ricordo soprattutto per mio nonno, che veniva sempre qui alla gelateria K2 a comprarci il gelato da asporto. Non ho potuto non assaggiarlo di nuovo e aiuto, non lo ricordavo così buono. 🙀
Proprio a Castellamare abbiamo mangiato la pizza migliore del nostro soggiorno al sud, alla pizzeria Uanema: consistenza, gusto, ingredienti, era tutto perfetto. Davvero la pizza migliore mai mangiata finora! E il tutto a prezzi davvero super modici.
AMALFI
Se dovessi elencare uno dei luoghi più significativi della mia infanzia, Amalfi rientrerebbe sicuramente nella top five. Ricordo che per lo meno fino ai miei dieci anni, d’estate venivamo sempre qui al mare e per questo ci sono molto affezionata. Il panorama da Sorrento è meraviglioso, ma il profilo di Amalfi con le casette arroccate sul lato della montagna e il molo è una delle mie vedute preferite.
Anche per raggiungere Amalfi potete prendere una navetta o un autobus, la compagnia Sita offre diverse soluzioni. Noi avendo l’auto siamo arrivati autonomamente, ma il prezzo del parcheggio è abbastanza folle, oltre al fatto che i posti auto sono pochi. Noi abbiamo trovato disponibilità al parcheggio sul porto e il prezzo è di 5€ all’ora e a seguire 5€ per ogni frazione di ora. Non so esattamente cosa voglia dire, ma noi siamo stati ad Amalfi due ore scarse e abbiamo pagato 15€ circa di posteggio. 😐
Da Amalfi partono anche i traghetti per le isole o per raggiungere Sorrento e Positano per non passare via terra. Anche in questo caso: mettete mano al portafoglio. 😀
Anche Amalfi è piccolina e si attraversa tranquillamente tutta a piedi. Partendo dal porto vedrete davanti a voi il lungomare e sulla sinistra vi basterà imboccare una delle varie stradine per inoltrarvi nel centro città. Anche qui è pieno zeppo di botteghe, gelaterie, ristorantini… I profumi intorno a voi sono divini. Il fulcro della cittadina di Amalfi è sicuramente la Cattedrale, che domina dall’alto la piazza principale. La sua facciata a strisce è subito riconoscibile e la ricordo benissimo nelle mie foto d’infanzia. La cattedrale è visitabile a pagamento nel caso non ci siano funzioni in corso, e con un supplemento si possono visitare anche il chiostro e il museo adiacenti.
Oltre al profumo di cibo, una cosa che ho amato sia di Sorrento che di Amalfi sono le fantasie degli abiti: ho lasciato il cuore in ogni negozio vendesse uno di quegli splendidi vestiti bianchi e blu tipici della moda di Positano. 😢
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Anche se per molti motivi adesso mi è difficile “scendere giù”, non credo che questa sarà la mia ultima volta qui. Probabilmente quindi questo post sarà solo una prima parte dei miei viaggi di ritorno “alle origini”. Quanti luoghi ancora da vedere e rivedere, persone da salutare, ricordi a cui ripensare con un sorriso e qualche lacrima.
Devo ringraziare i miei genitori per tutto questo: per anni quando ero piccola non ho vissuto molto bene il fatto di tornare a Napoli, mi sono sempre sentita fuori luogo, in un posto che non mi apparteneva.
Ma la verità è che questi posti mi appartengono e mi rappresentano, fanno parte di me come hanno fatto parte di mio papà e fanno parte di mia mamma. Così, io che mi sento quasi sempre senza radici, quando tornerò qui e verrò a salutarti papà, saprò di avere delle radici: saranno dove riposi tu e dove continuerai ad aspettarmi, finché il tempo lo vorrà. 💕
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