Portogallo on the road: da Lisbona a Porto

E' sempre un po' difficile trovare le parole giuste per ripartire con un progetto, soprattutto dopo qualche mese di fermo dovuto alla stranezza di quest'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle. Il 2020 sarà un anno che non dimenticherò mai, un anno che mi ha fatto vivere sinora le emozioni più intense della mia vita, nel bene e nel male. Il 2020 è stato l'anno del mio splendido matrimonio e doveva essere l'anno del viaggio della mia vita, della nostra vita, del Perù, che ovviamente per forza di cose ci siamo trovati a dover rinviare. E forse è stato questo posticipo, questo stare sempre nel limbo del "chissà cosa succederà domani, chissà cosa potremo pianificare e cosa no" che mi ha fatto un po' fermare nella messa su carta dei miei ricordi di viaggio più belli.

Ma voglio pensare che il 2021 sarà l'anno della rimessa in moto di tutto, della speranza di poter rivivere se non nella normalità che conoscevamo prima, ma almeno in una normalità che ci permetta di portare avanti i nostri progetti senza paura di quello che succederà anche solo il giorno dopo.

Ed è per questo che il primo post di quest'anno lo voglio dedicare al viaggio più bello mai fatto finora, un posto che tengo nel cuore e che visiterei altre dieci volte senza stancarmi mai: il Portogallo. Con l'augurio che chi mi sta leggendo lo possa inserire presto come meta di uno dei prossimi viaggi da fare quest'anno e che sia per me stessa l'ispirazione giusta per ripartire.


ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO E ITINERARIO 🌍

Partenza: Agosto 2019
Mezzo di trasporto: Aereo e auto a noleggio in loco

Pur essendo una nazione medio-piccola, il Portogallo è uno di quei luoghi che per varietà di paesaggi e di scenari si presta ad essere visto più volte e in stagioni diverse, per carpire da ognuna gli angoli più suggestivi.

Noi abbiamo organizzato il nostro viaggio in Portogallo con partenza ad agosto del 2019, stando via otto giorni. Dopo aver sperimentato con successo il viaggio itinerante in Francia nel 2018, abbiamo deciso di ripetere la stessa modalità anche in questo caso. La nostra idea iniziale era di attraversare tutto il Portogallo dal sud al nord, ma ci siamo resi conto che otto giorni erano decisamente pochi per un viaggio simile e quindi ci siamo limitati ad un tratto più breve, lasciando l'Algarve per un viaggio futuro.

OVERVIEW DELL’ITINERARIO:

Fonte: Google

NEL DETTAGLIO:


Come vedete dalla cartina, il nostro punto di partenza è stato Lisbona, dove siamo atterrati con volo Ryanair la mattina del primo giorno. Il secondo giorno abbiamo noleggiato un'auto in aeroporto (servizio Europcar) e abbiamo cominciato il nostro itinerario lungo la costa nord-ovest, arrivando fino a Porto dove abbiamo riconsegnato l'auto e siamo ripartiti per tornare a casa.

Abbiamo deciso di prenotare in anticipo tutti gli alloggi su Booking.com, per essere più tranquilli e sicuri di trovare posto dato che siamo partiti in alta stagione. Ovviamente i prezzi dipendono dal tipo di alloggio che cercate e dalla zona, ma devo dire che noi siamo riusciti a trovare soluzioni interessanti a prezzi accessibili.

   QUALCHE CONSIGLIO PER IL VOSTRO VIAGGIO IN PORTOGALLO 👀

    📌Noleggiate un auto. 

Per girare il Portogallo al meglio e in libertà, vi consiglio senza dubbio di noleggiare un'auto. Le città più grandi sono dotate di mezzi pubblici per spostarsi, ed esiste anche Uber, ma per visitare la costa e gli angoli più sperduti (come le scogliere e i paesini più arroccati) è certamente meglio avere a propria disposizione un'auto con cui muoversi quando e dove più si vuole. A livello economico non è proprio una scelta felice a dirvi la verità: noi abbiamo scelto il gestore Europcar e per sei giorni di noleggio, tra assicurazioni e clausole varie abbiamo speso circa 450€. Ma in ogni caso ne vale la pena, la libertà e la tranquillità di spostarsi in auto è difficile da trovare con altri mezzi.

    📌 Attenzione al vento! 

Affacciandosi sull'Oceano Atlantico, il Portogallo anche nei mesi più caldi è molto ventoso, quindi vi consiglio di portare sempre con voi una giacca. Io sono molto freddolosa, ma vi dico che non sono quasi mai riuscita a stare senza giacca e in spiaggia raramente sono rimasta solo in costume perché il vento era anche abbastanza freddo.

    📌Organizzate un itinerario di viaggio.

Si sa che il modo migliore per visitare un posto è girarlo a zonzo, ma per posti come il Portogallo vi consiglio di marcare per lo meno le tappe principali del vostro viaggio, per non perdervi i posti più belli e rischiare di restare troppo in posti che lo sono meno. Una guida può sicuramente fare al caso vostro, noi ne abbiamo utilizzata una della National Geographic che si è rivelata molto utile soprattutto per identificare i posti e le spiagge più belli da vedere lungo la costa.

    📌Preparatevi a un menù di pesce.

Il Portogallo è una terra di pescatori, quindi sappiate che dovrete mangiare tantissimo pesce: i ristoranti più tipici vi accoglieranno con una vetrina dove viene esposto il pescato del giorno dal quale potrete scegliere. Vi sarà poi servito alla griglia accompagnato dalle tipiche olive taggiasche e da freschi tomini di formaggio che fanno parte del coperto.

GIORNO 1: VISITA DELLA CAPITALE, LISBONA

AlloggioB&B Santa Luzia.
Si trova in un’ottima posizione, nel quartiere dell’Alfama, vicino al Miradouro Santa Luzia. Il personale è molto gentile, ma forse un po' troppo prolisso. 😁 Le stanze e la struttura in generale però non sono tenute benissimo, le abbiamo trovate un po' sporche. Comunque come alloggio di una notte va bene, anche se si può trovare di meglio.

Lisbona è senza dubbio una capitale molto bella, ma devo ammettere che mi ha stupito soprattutto per la sua aria decadente. È una città storica, vissuta, ma per certi versi appare un po' trasandata, il che è un po’ strano da vedere in una capitale europea. Ad essere sincera forse sono anche state le aspettative altissime che avevo a rendermi così critica. In ogni caso Lisbona resta molto affascinante, con i suoi sali scendi, gli azulejos (le caratteristiche piastrelle di colore azzurro che decorano molte chiese e palazzi), i tram gialli e gli scorci sul fiume Tago. Vi consiglio assolutamente di girarla a piedi per non perdervi i dettagli storici e gli angoli nascosti che ha da offrire.


🏰Vi elenco qui di seguito le tappe del nostro primo giorno a Lisbona, che sono anche i punti di maggiore interesse che vi consiglio di aggiungere al vostro itinerario:

- Miradouro Santa Luzia: si tratta di una delle più suggestive terrazze panoramiche della città, che noi abbiamo visitato per prima essendo molto vicina al nostro hotel. Da qui si possono vedere dall'alto i tetti di Lisbona, con alcuni splendidi murales. Vi consiglio di farci un salto soprattutto di sera, anche perché è una zona che si anima molto data la presenza di ristoranti e locali.


- Castelo S. Jorge: è uno dei luoghi più storici della città e quindi anche uno dei più turistici. Per la mancanza di tempo noi ci siamo dedicati solo alla visita degli esterni (per i quali il biglietto costa 10€) quindi del Belvedere e dei giardini. Anche da qui si ha una vista molto bella di Lisbona dall'alto.

- Praça do Comércio: è una piazza maestosa, che culmina nel Cais das Colunas, antico molo della città dove oggi le persone amano ritrovarsi soprattutto nelle giornate più calde per rinfrescarsi alla brezza del fiume.


- Mosteiro dos Jeronimos: insieme alla Torre de Belém, è senza dubbio uno dei simboli di Lisbona. Si tratta di un imponente monastero in stile manuelino che proprio per la sua unicità è oggi Patrimonio dell'Unesco. Noi purtroppo non abbiamo avuto tempo di visitarlo al suo interno, ma anche solo costeggiarne il perimetro regala un’esperienza bellissima.


- Torre de Belém: come accennavo, questo è uno degli spot più famosi e simbolici della capitale ed è anche stato uno dei miei preferiti insieme al Padrão dos Descubrimientos. Costruito sulle acque del Tago, in passato veniva usato a protezione della città, mentre oggi è uno dei punti di ritrovo più belli e suggestivi di Lisbona. Vi consiglio di vederla al tramonto e, se la visitate d'estate, di farvi una passeggiatina rinfrescante a piedi nudi sulle sue scalinate bagnate dal fiume.


- Padrão dos Descubrimientos: conservo il ricordo più bello della nostra visita a Lisbona proprio qui. Questo monumento venne costruito negli anni '60 per celebrare le imprese dei navigatori portoghesi e come un'immensa vela si staglia sul fiume Tago creando uno scorcio molto bello. Visto al tramonto, come abbiamo fatto noi, e con gli artisti di strada come sottofondo, regala dei momenti davvero suggestivi.


- Lx Factory: il nostro giro della città è terminato in questo luogo originalissimo che si allontana decisamente dalla tradizione e storicità della capitale. Potrei descriverlo come un piccolo quartiere artistico dove si radunano bar, librerie, ristoranti e negozi di vario tipo, tutti molti moderni e un po' "stravaganti". È impossibile da descrivere in maniera efficace, vi suggerisco senza dubbio di farci un salto, magari per pranzare o cenare e provare così un'esperienza diversa e unica.

GIORNO 2: SESIMBRA E LE SUE SCOGLIERE MOZZAFIATO

Alloggio: Serra Mar Guest House.
Come direbbe Alessandro Borghese, a questa "locaschion" darei assolutamente un 8: i proprietari di questa casa immersa nel verde entroterra di Sesimbra ci hanno ricavato due stanze molto belle, ampie e pulite. Non è vicinissima ai luoghi di maggiore interesse di questa zona, ma non ci siamo pentiti di averla scelta.


Il secondo giorno del nostro viaggio siamo tornati in aeroporto per noleggiare l'auto e abbiamo superato il famoso ponte rosso di Lisbona, Ponte 25 de Abril, alla volta di Sesimbra. Da qui è partita senza dubbio la parte più bella ed emozionante del nostro itinerario.

Sesimbra è una striscia di terra a sud di Lisbona che ospita alcune tra le più belle spiagge del Portogallo. Avrete l'imbarazzo della scelta su quali scegliere, per cui vi consiglio di trascorrere qualche giorno in più in questa zona per vederne il più possibile. Noi abbiamo scelto Praia Ribeira do Cavalo e già il nome è uno spettacolo. Per raggiungerla dovrete lasciare il vostro mezzo sulla cima di una scogliera e percorrere un sentiero abbastanza scosceso su e giù per le rocce fino ad arrivare in questa meravigliosa spiaggia. Ricordo con emozione l'arrivo, non solo perché ero felice fosse finita la parte più dura 😀 ma anche perché ho messo i piedi nell'oceano per la prima volta. Data la sua posizione, la spiaggia è libera e priva di bar o ristoranti, quindi portate con voi cibo e acqua a sufficienza per la giornata.

L’acqua che bagna le coste portoghesi è decisamente fredda, purtroppo sempre di più anche a causa del cambiamento climatico, e per questo i miei bagni non sono stati frequenti. Ma i colori e il profumo dell’oceano sono meravigliosi, completamente diversi da quelli a cui siamo abituati sul Mediterraneo.

Nel pomeriggio abbiamo salutato Praia Ribeira do Cavalo e dopo una rapida doccia siamo usciti per cena, con un’ultima tappa però: l’incredibile Cabo Espichel al tramonto. Si tratta di una scogliera a picco sull’oceano, nel punto più ad ovest della costa di Sesimbra, un luogo brullo ma incredibilmente pittoresco con il suo faro e il rumore del vento, che crea bellissimi giochi di onde.


Dopo aver deliziato la nostra vista a Cabo Espichel, abbiamo deliziato i nostri palati al Lobo do Mar, ristorante tipico con specialità pesce del giorno grigliato, che ci è stato consigliato dal proprietario del nostro alloggio. Di solito a casa non ne mangiamo spesso, ma qui ne abbiamo mangiato tantissimo e certamente finora è stato il più buono che io abbia mai assaggiato.

GIORNO 3: I PAESAGGI SURREALI DI CASCAIS E SINTRA

                     Alloggio: Villa Branca Jacinta.
In questo palazzo poco distante dal centro di Sintra, in cui abbiamo alloggiato due notti, vivrete un’esperienza originalissima con la signora Maria José, la proprietaria di casa, un personaggio che definirei "curioso", con la sua verve e le sue storie che ama raccontare – e riraccontare. 😁 L’alloggio ospita solo qualche camera, la struttura ha i suoi anni e si vedono tutti, ma comunque ve lo consiglio anche solo come esperienza di vita. 💥
 
La mattina del terzo giorno abbiamo ripreso l’auto e abbiamo proseguito il nostro viaggio verso Cascais, cittadina situata sulla costa ad ovest di Lisbona. Come prima cosa abbiamo visitato la Boca Do Inferno, grande gola dove tuonano le onde e troneggiano i gabbiani. Noi l’abbiamo vista in una mattinata piuttosto nebbiosa e questo ha reso il panorama ancora più suggestivo.


In tarda mattinata ci siamo spostati a Cascais centro, finalmente baciati dal sole, e abbiamo passeggiato scoprendo i suoi punti più belli, come il porto, la spiaggetta di Santa Marta e il Parque Marechal Carmona, che amerete per i suoi giardini ma soprattutto per gli animali che vi scorrazzano.


Dopo un pranzo leggero a base di sardine e merluzzo, nel pomeriggio abbiamo raggiunto la nostra ultima tappa della giornata: Sintra. Devo per forza usare frasi fatte, ma in questo caso non posso dire nient’altro se non che Sintra è assolutamente unica nel suo genere. Nasconde dei luoghi incredibili e in parte incomprensibili, se si pensa che ci si trova in Portogallo. Simboli della sua affascinante “stranezza” sono la Quinta da Regaleira e il Palacio da Pena. Noi li abbiamo visitati entrambi in un pomeriggio, ma vi consiglio di prendervi qualche ora in più per farlo, per non perdervi nulla e magari per aggiungere anche una terza tappa (che ci è stata consigliata dall’Ufficio Turistico), ovvero il Castello dos Mouros.

Per esplorare Sintra abbiamo lasciato l’auto al nostro B&B e abbiamo raggiunto il centro città a piedi. Sintra è situata su un complesso di colline, quindi il percorso è spesso in salita e i parcheggi scarseggiano; per questo se avete buone gambe e voglia, vi suggerisco di camminare quanto più possibile, per esempio dal centro alla Quinta da Regaleira: il percorso vi regalerà una bella vista e le bizzarre sculture che lo arricchiscono attireranno la vostra attenzione.


📍La Quinta Da Regaleira è il sito che più mi è piaciuto del nostro viaggio in Portogallo. Costruita nel ‘900 dal milionario A. Carvalho Montero, è avvolta da una misteriosa atmosfera esoterica dovuta al fatto che ancora oggi non è noto il motivo preciso per cui sia stata progettata. Ogni angolo sembra nascondere una storia segreta, tra palazzi, torri, guglie, grotte e giochi d’acqua; la sua bellezza e importanza storica le ha permesso di diventare anche Patrimonio dell’Unesco. L’attrattiva principale della Quinta è sicuramente il Poço Iniciatico, pozzo a livelli che si restringe sempre di più fino ad arrivare al fondo, abbellito da una stella a otto punte. Potrete percorrerlo voi stessi fino all’anello più stretto e immergervi in un’esperienza d’altri tempi. Il biglietto d’ingresso alla Quinta costa 10€ e il tempo di visita direi che si aggira intorno alle due ore.


📍Per raggiungere la nostra seconda tappa, il Palacio da Pena, abbiamo preso un Uber perché il tragitto è abbastanza lungo e difficile. Vi auguro di non trovare l’autista che ci è capitato, che ci ha abbandonati a metà strada, in mezzo ai boschi e con pochissimo campo, dopo aver imboccato una strada senza uscita. 😓 Per fortuna siamo riusciti a chiamarne un altro in nostro soccorso che ci ha portati a destinazione. Il Palacio da Pena si erge su una collina sopraelevata e già dal basso riuscirete a scorgere le sue torri e i suoi palazzi fiabeschi, dagli sgargianti colori rosso e giallo; venne costruito nell’ottocento per volere del Principe Ferdinando di Sassonia-Coburgo. Su consiglio della biglietteria, avendo poco tempo a disposizione, abbiamo visitato solo gli esterni e i suoi meravigliosi giardini (al costo di 7,5€ - per visitare anche gli interni dovrete acquistare un biglietto a parte). L’aria che si respira in questo saliscendi di laghetti, sculture e boschetti è decisamente magica, vi perderete tra le varie viste regalate da questo luogo.


Non riuscendo a prenotare un altro Uber, al ritorno abbiamo deciso di provare l’esperienza del Tuk Tuk che un po’ a stento è riuscito a portarci al nostro alloggio. 😀
Per la sera la signora Maria José ci ha consigliato il ristorantino tipico Dom Pipas, dove abbiamo gustato una buona zuppa di pesce.

GIORNO 4: LA BELLEZZA SUGGESTIVA DI CABO DA ROCA, PRAIA DA ADRAGA ED ERICEIRA


Alloggio: vedi sopra. 


Il quarto giorno lo abbiamo dedicato completamente all’oceano. In mattinata abbiamo raggiunto in auto Cabo da Roca, ovvero il punto più ad ovest del continente europeo. Il panorama è bellissimo, ma preparatevi alle raffiche di vento che battono questo punto della costa. Soprattutto, fate attenzione a non sporgervi oltre la staccionata che delimita il limite della scogliera, è molto pericoloso e si può cadere facilmente.


Il tratto di costa che va da Cabo da Roca a Nazaré pullula di spiagge, scogliere e paesini meravigliosi; ci sarebbe da trascorrervi settimane intere, ma avendo solo un paio di giorni noi abbiamo dovuto fare una selezione dei posti da vedere. Quindi dopo Cabo da Roca abbiamo fatto una breve tappa alla vicinissima Praia da Ursa; l’abbiamo vista solo dall’alto di una scogliera, dato che la spiaggia in realtà non è molto ospitale ed è difficile da raggiungere, ma quella da qui è stata una delle viste più belle in assoluto del nostro viaggio.


Dopo questa sosta è stata la volta dell’immensa Praia da Adraga dove abbiamo trascorso la pausa pranzo e una parte del pomeriggio; è bellissimo passeggiare su spiagge così grandi, dove a una sabbia finissima si affiancano scogli giganti che sembrano quasi alberi. Come sapete il Portogallo è famosa per le sue onde gigantesche, che ovviamente non si trovano in estate ma in altri periodi dell’anno (di solito in autunno-inverno), ma comunque anche ad agosto il mare è spesso agitato e infatti è stato così anche a Praia da Adraga. Attenzione a fare troppo gli spavaldi in acqua, perché il bagnino è dietro l’angolo per redarguirvi. 😁 A parte gli scherzi, anche con onde non troppo alte fate attenzione perché c’è molto risacca ed è un attimo essere portati al largo.


Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato Praia da Adraga per trascorrere la serata ad Ericeira, deliziosa cittadina sull’oceano di cui sicuramente vi innamorerete. Di Ericeira ho un ricordo bellissimo soprattutto per la cena, che abbiamo consumato all’Esplanada Furnas, un ristorante costruito sugli scogli completamente vetrato in cui abbiamo mangiato con vista sull’oceano.


GIORNO 5: LA LEGGENDARIA NAZARE’

Il quinto giorno è stato l’ultimo che abbiamo trascorso interamente sulla costa. Non potevamo quindi chiudere in bellezza se non visitando il santuario dei surfisti: Nazaré.

Forse avrete già visto Nazaré in qualche documentario con immagini come queste:

Fonte: Google Immagini

Si tratta del punto che ha reso celebre questa cittadina, la scogliera contro cui da ottobre a marzo onde da record si scagliano attirando surfisti da ogni parte del pianeta.

Noi siamo ovviamente arrivati fuori stagione, ma la (vana) speranza di vedere qualche onda gigantesca ci ha spinti ad aggiungere comunque Nazaré al nostro itinerario. Anche se la nostra aspettativa non è stata soddisfatta, la visita di questo paesino si è rivelata comunque molto interessante.

Prima di recarci al faro, abbiamo deciso di vedere un po’ del suo piccolo centro. Nonostante la dimensione, Nazaré regala dei begli angolini, come la piazza a scacchi che ospita il Santuario de Nossa Senhora o il punto panoramico a picco sull’oceano, dal quale si ha una vista meravigliosa. La piazzetta è arricchita da un mini-mercato dove i tradizionali percebes (strani molluschi dalla forma infernale 😁) vengono venduti da abitanti della zona vestiti in costumi d’epoca.


Per raggiungere il faro di Nazaré dovrete percorrere a piedi un sentiero non proprio brevissimo che lo collega al centro città; da quello che abbiamo visto non sarebbe possibile raggiungerlo in auto, anche perché i parcheggi scarseggiano e quindi in ogni caso conviene lasciarla fuori dal centro, nel primo parcheggio disponibile. Comunque il percorso non vi deluderà, grazie ai bellissimi scorci che lo caratterizzano.


Il faro di Nazaré è stato adibito a piccolo museo, dove vengono raccontate le peculiarità geologiche di questa scogliera che le permettono ogni anno di regalare degli spettacoli di onde pazzesche. Al suo interno troverete diverse foto che immortalano le imprese dei surfisti che sono riusciti a domare queste gigantesche onde e che tra l’altro hanno donato le loro tavole a questo piccolo tempietto sull’oceano.

Al termine della nostra visita al museo, abbiamo passato il resto del pomeriggio a Praia do Norte, la spiaggia adiacente al faro. Anche questa, come Praia da Adraga, è davvero molto grande e vi stupirà vedere come il susseguirsi di onde crei quasi come una nebbiolina sulla riva che rende sfocato tutto il paesaggio all’orizzonte.


Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato la spiaggia di Nazaré e salutato l’oceano alla volta di Coimbra arrivando verso ora di cena.

Alloggio: Ibis Hotel – Coimbra.
Per Coimbra – devo dire senza saperlo - abbiamo scelto un alloggio un po’ più standard come l’Ibis Hotel, con le sue decine di camere un po’ tutte uguali, ma comunque molto confortevoli.


GIORNO 6: COIMBRA E IL SUO CUORE UNIVERSITARIO

Coimbra è un’antica città universitaria del Portogallo, situata nel suo entroterra. Abbiamo deciso di inserirla nel nostro itinerario anche per cambiare un po’ il tema del nostro viaggio, esplorando zone non di mare e più culturali.
Si visita tranquillamente in un giorno, soffermandosi soprattutto nel suo cuore pulsante, che è appunto la zona universitaria.


Abbiamo cominciato la mattinata facendo colazione in una pasticceria e assaggiando i tipici pasteis de nata (buoni, ma non i miei dolci preferiti ecco 😋) e poi ci siamo diretti verso l’antica cittadella universitaria. Anche Coimbra come Sintra è ricca di sali scendi, quindi soprattutto all’andata preparate i polpacci perché c’è da scarpinare parecchio in salita; l’università tra l’altro si trova proprio in cima alla collina. Una volta arrivati, ci siamo subito informati per prendere i biglietti per visitare l’antica Biblioteca Joanina, l’attrattiva principale di questa zona, ma abbiamo dovuto prenotarli per il primo pomeriggio perché non c’erano più posti liberi nei turni del mattino. Nel frattempo ne abbiamo approfittato per vedere il vicino Museo della Scienza, che è stato una piacevole sorpresa, con le sue gallerie di Storia Naturale, le antiche sale di ricerca medica e scientifica e la mostra dedicata ai più celebri esperimenti di fisica/chimica del passato.


La visita alla Biblioteca Joanina invece devo ammettere che è stata un po’ deludente per certi versi: per carità, la biblioteca è bellissima col suo sfarzoso stile barocco e la sua grandezza, ma per vederla si è obbligati a seguire un tour guidato con molte altre persone e si può restare al suo interno solo per pochi minuti prima dell’arrivo del gruppo successivo.

Nel pomeriggio abbiamo concluso il nostro tour di Coimbra passeggiando nello splendido Jardim Botanico e crogiolandoci un po’ all’ombra delle piante dopo un’intera giornata al caldo e al sole.

Verso sera abbiamo raggiunto Aveiro e i suoi canali alla luce del tramonto sono assolutamente spettacolari.

ROBY’S TIP: se sul vostro cammino vi imbattete in un negozio Comur fateci assolutamente un salto. :D Il loro stile è inconfondibile: entrata a volta e un lungo tappeto rosso a segnare l’ingresso in questo tempio del pesce in scatola. Lo so, sembra abominevole detta così, ma anche se non siete amanti del genere, è pur sempre un’esperienza da fare. Noi incuriositi dall’idea abbiamo anche deciso di provare qualche scatoletta e vi dirò che non erano niente male. :)


Alloggio: Abeiro Inn.
Si tratta di una sorta di residence con varie stanze e un bel patio comune all’aperto dove si può fare colazione al mattino. Il posto non è male, ma le stanze sono abbastanza piccole e un po’ lasciate a loro stesse. Con un po’ di cura in più sarebbe un posto davvero molto bello.

GIORNO 7: AVEIRO E I SUOI CANALI COLORATI

Aveiro è un paesino dall’aria frizzante e colorata, anche grazie alla sua conformazione: è infatti situata su una laguna e per questo è solcata da molti canali che la rendono un po’ la “Venezia” del Portogallo. Su questi canali viaggiano delle imbarcazioni belle e variopinte, i cosiddetti barcos moliceiros, che tradizionalmente venivano usati per la coltura delle alghe, mentre oggi sono utilizzate anche per i tour turistici.


Aveiro si visita tranquillamente anche in mezza giornata, dato che è abbastanza piccola e non presenta moltissimi luoghi di interesse. Noi abbiamo fatto una passeggiata un po’ a zonzo per il centro, tra le coloratissime casette colorate che pullulano qui e passando anche per il tradizionale mercato del pesce. Abbiamo proseguito poi fino alle saline, che io ho trovato molto interessanti perché non avevo mai visto come venisse ricavato il sale. In più abbiamo avuto modo di vedere anche dei curiosi esemplari di uccelli che vivono in questa zona. 🐦


All’ora di pranzo ci è venuta in mente forse la peggiore idea di tutto il viaggio 😕: passare il primo pomeriggio nella vicina Praia da Barras. Abbiamo capito che non si trattava di una grande idea già nel viaggio di andata: per fare un tragitto di pochi chilometri ci abbiamo messo più di mezz’ora a causa del traffico, per non parlare dell’odissea nel trovare un parcheggio una volta arrivati a destinazione. Il tutto tra l’altro per trovare probabilmente l’unica spiaggia indecente del Portogallo. 😁 Sembra un po’ di stare a Miami, tra bar e locali che spopolano, e poi la spiaggia è gremita di gente, non c’è uno spazio libero nemmeno a pagarlo. Insomma, siamo rimasti qui giusto il tempo di mangiare qualcosina e poi siamo ripartiti verso Amarante, la penultima tappa del nostro viaggio.

Quella di Amarante è stata una scelta di cuore, abbiamo deciso infatti di passarci perché il mio compagno di viaggio c’era stato qualche anno prima e ci teneva a rivederla. Comunque è un paesino molto carino, noi abbiamo fatto solo una passeggiata sul lungo fiume e poi siamo ripartiti alla volta di Porto, cercando di arrivare puntuali alla consegna della macchina a noleggio.


Una volta arrivati da Europcar e consegnata l’auto, abbiamo richiamato un Uber per farci portare in albergo, dove abbiamo trascorso la nostra ultima serata in Portogallo. In centro a Porto abbiamo cenato con salumi del posto (io) e un piatto tipico della città (mio marito) ovvero la francesinha, un cicciosissimo sandwich a base di diversi tipi di carne (prosciutto, salsiccia e manzo) ricoperto di formaggio fuso e infornato con una salsa al pomodoro, birra e peperoncino. Ci è servita una bella camminata post-cena per digerire il tutto. 😀


Alloggio: Oporto Boutique Guest House.
È un tipico albergo di città, la nostra stanza era spaziosa e abbastanza pulita. Forse la colazione non è stata proprio una delle migliori, ma comunque lo consiglierei per posizione e struttura.


GIORNO 8: PORTO E I SUOI ANGOLI DA CARTOLINA

Disclaimer: Scusatemi ma non riesco proprio a chiamarla Oporto come si dovrebbe in italiano. 😀

Al contrario di Lisbona, di Porto non avevo assolutamente aspettative o idee e infatti anche per questo è stata una delle mie tappe preferite di questo viaggio. In più, l’abbiamo girata quasi completamente a zonzo, non segnandoci luoghi o aree di interesse come abbiamo fatto invece per Lisbona, e questo ci ha permesso di vivercela un pochino di più, dedicandoci ai posti belli che abbiamo incontrato lungo il percorso. 

🏰Partendo dal nostro albergo quindi il percorso è stato più o meno questo:

📌Camara Municipal do Porto: è il municipio della città ed oltre ad essere un palazzo molto elegante ha davanti a sé un bel viale abbellito con alberi e una lunga fontana che lo rende un bellissimo scorcio per delle foto. Purtroppo è stato “denaturalizzato” con l’aggiunta della ben nota scritta “Porto” che lo ha reso uno spot incredibilmente turistico (e doveste vedere che fila per farsi uno scatto qui!).


📌Jardim do Cordoaria e Igreja e Torre dos Clerigos: proseguendo la nostra passeggiata in città siamo arrivati in questi due interessanti punti di Porto; i giardini sono abbastanza piccoli ma molto carini e apprezzabili soprattutto nelle giornate di sole come quella che abbiamo trovato noi. La Chiesa con la sua Torre sono entrambe visitabili e vi consentiranno di toccare con mano la storicità di questa città.




📌Azulejos dell’Igreja de Santo Ildefonso e della Capela Das Almas: come Lisbona, anche a Porto ci sono tantissimi meravigliosi azulejos che rompono il grigiore dei vecchi palazzi di città. I due punti che più ci sono rimasti impressi sono sicuramente l’ Igreja de Santo Ildefonso e la Capela Das Almas: il vostro sguardo si perderà nell’azzurro di queste meravigliose piastrelle.



📌Sé do Porto e la Livraria Chardron: in altri periodi dell’anno, visitare questi due luoghi non potrebbe che essere un piacere. La prima è la Cattedrale di Porto, la chiesa più importante ed imponente della città; la seconda è una libreria dal sapore antichissimo, resa famosa perché pare che proprio qui J.K.Rowling abbia trovato l’ispirazione per descrivere le ambientazioni del suo celebre Harry Potter. Peccato che nei momenti di alta stagione, come quando siamo arrivati noi, la gente è talmente tanta che a meno che non abbiate voglia e tempo di fare ore ed ore di fila, vi conviene guardarle solo dall’esterno. Ad oggi comunque mi è rimasto il pallino della Livraria Chardron e semmai tornerò a Porto proverò a darle una seconda occasione. 😉


📌Ribeira e Ponte Luis I: questo è senz’altro il punto più bello di Porto. La Ribeira è uno dei quartieri più famosi della città, ricca di sali scendi e case colorate, che portano fin giù al lungofiume e al celebre Ponte Luis I. Il ponte è attraversabile sia in auto che a piedi, quindi vi consiglio senz’altro di percorrerlo per vedere entrambe le rive del fiume Douro. La memoria del vostro telefono o macchina fotografica non sarà mai sufficiente per tutte le foto che vorrete scattare qui. 😍 Noi abbiamo anche pranzato in uno dei vari ristorantini in riva al fiume e ve lo consiglio assolutamente.



📌Casa della Musica e Praca de Mouzinho de Auburquerque: anche questa tappa è stata voluta da mio marito, che era stato a Porto anni prima e aveva un bel ricordo di questi posti. Purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare la Casa della Musica, ma comunque ne abbiamo approfittato per fare una bella passeggiata nei giardini antistanti, a Praca de Mouzinho de Auburquerque, realizzata in maniera circolare e che culmina al centro con il Monumento alla Guerra Peninsulare.

📌Giardini del Palacio de Cristal: ci siamo imbattuti in questi giardini veramente casualmente, ma col senno di poi li avremmo comunque aggiunti al nostro percorso perché offrono degli scorci davvero molto belli. Il Palacio de Cristal in realtà non lo abbiamo visto perché chiuso per lavori, quindi non posso dirvi se merita o meno. I giardini in qualsiasi caso compenseranno qualsiasi mancanza.


Nel tardo pomeriggio abbiamo ripreso un Uber che ci ha accompagnati in aeroporto, dove alle otto circa siamo partiti per tornare a casa.

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Finora posso dire con certezza di non aver mai fatto un viaggio più bello di questo in Portogallo. Non lo so, questo paese mi è proprio entrato sottopelle, è diventato il mio posto del cuore, il posto che immagino nei momenti bui e mi fa tornare il sorriso.

C’è una miriade di ragioni per cui dovreste aggiungere il Portogallo tra i vostri prossimi viaggi: i suoi colori, l’oceano, le sue scogliere, la diversità di posti e di città che offre. Ma quella per cui la consiglio di più è l’aria che si respira: un’aria di libertà e di spensieratezza; sei in Europa, ma al tempo stesso ti sembra di essere in un posto molto più distante, al confine del mondo. E questa sensazione è impagabile.

Grazie per avermi letto e a presto!
Roby 💓

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